NGC 2261
NGC 2261 Nebulosa a riflessione | |
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NGC 2261 | |
Scoperta | |
Scopritore | William Herschel |
Data | 1783 |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Unicorno |
Ascensione retta | 06h 39m 09.5s |
Declinazione | +08° 44′ 39″ |
Distanza | 2500 a.l. (766 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 9,0 |
Dimensione apparente (V) | 2' x 1' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Nebulosa a riflessione |
Galassia di appartenenza | Via Lattea |
Caratteristiche rilevanti | Variabile |
Altre designazioni | |
C46, LBN 920, H IV-2, h 399, GC 1437, Ced 83, HH 39, PP 64, R Mon | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di nebulose a riflessione |
La Nebulosa Variabile di Hubble (ben nota anche con il suo numero di catalogo, NGC 2261, o anche C 46) è una piccola nebulosa osservabile nella costellazione dell'Unicorno.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Si individua poco a sud del famoso ammasso legato alla Nebulosa Cono, l'Albero di Natale; si rivela come una nebulosa di forma triangolare, incentrata apparentemente su una "stella" nota come R Monocerotis, la cui magnitudine apparente media è pari a circa 10. Occorre un piccolo telescopio amatoriale per poterla individuare, poiché le sue dimensioni sono davvero molto piccole. La caratteristica più notevole di questa nebulosa è la sua variazione di luminosità, apprezzabile talvolta nel corso di qualche mese.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Questa nebulosa è famosa per le sue continue variazioni di forma e luminosità (da cui il nome); queste variabilità vennero scoperte su una serie di lastre fotografiche prodotte lungo alcuni anni verso la metà del Novecento da Carl Otto Lampland. Queste variazioni non coincidono con il ciclo di variabilità della sua stella interna, R Monocerotis, mentre la nebulosa diventa periodicamente oscurata sempre nella stessa parte; ciò indusse Lampland a credere che ci fosse una nebulosa oscura ruotante che quando transitava sulla nostra linea di vista la oscurava sempre nello stesso punto. Nel 1959, George Herbig notò che la stella centrale era in realtà una brillantissima e minuscola nebulosa di forma triangolare, che a sua volta conteneva una stella appena formata; fu questo il primo di una serie di oggetti simili scoperti in seguito. Si pensa che questo tipo di struttura possa essere esistito anche quattro miliardi di anni fa attorno al nostro Sole, durante la formazione dei pianeti.
La stella centrale della nebulosa è in realtà una stella doppia, formata da due componenti la più luminosa delle quali è circa 10 volte più grande del Sole; tuttavia la loro luce non è osservabile nella banda della luce visibile, ma solo negli infrarossi, a causa della densa nebulosità. Probabilmente il sistema è composto dunque da due stelle T Tauri, formatesi circa 300.000 anni fa.
La variabilità della nebulosa si pensa che possa essere invece dovuta al fatto che i filamenti di gas vengono espulsi dal disco protoplanetario in una forma a doppio cono, che seguono le linee del campo magnetico della stella, provocando così le variazioni osservabili.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Opere generali
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Caldwell Objects, Cambridge University Press, 2003, ISBN 0-521-55332-6.
- A. De Blasi, Le stelle: nascita, evoluzione e morte, Bologna, CLUEB, 2002, ISBN 88-491-1832-5.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0, 2ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 2261
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- Europen Homepage for the HST Pictures and information on NGC 2261, su spacetelescope.org. URL consultato il 30 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2007).
- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 2261 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 2261 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 2261 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 2261 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 2261 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 2261 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.