Nazionale maschile di calcio del Brasile

Brasile (bandiera)
Brasile
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
FederazioneCBF
Confederação Brasileira de Futebol
ConfederazioneCONMEBOL
Codice FIFABRA
SoprannomeA Seleção (La Selezione)
O Canarinho (Il Canarino)
Os Pentacampeões (I Pentacampioni)
Verdeoro
SelezionatoreBrasile (bandiera) Dorival Júnior
Record presenzeCafu (142)
CapocannoniereNeymar (79)
Ranking FIFA[1] (24 ottobre 2024)
Sponsor tecnicoNike
Esordio internazionale
Argentina (bandiera) Argentina 3 - 0 Brasile Brasile (bandiera)
Buenos Aires, Argentina; 20 settembre 1914
Migliore vittoria
Brasile (bandiera) Brasile 14 - 0 Nicaragua Nicaragua (bandiera)
Città del Messico, Messico; 17 ottobre 1975
Peggiore sconfitta
Uruguay (bandiera) Uruguay 6 - 0 Brasile Brasile (bandiera)
Viña del Mar, Cile; 18 settembre 1920
Brasile (bandiera) Brasile 1 - 7 Germania Germania (bandiera)
Belo Horizonte, Brasile; 8 luglio 2014
Campionato del mondo
Partecipazioni22 (esordio: 1930)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1958, 1962, 1970, 1994, 2002
Copa América
Partecipazioni38 (esordio: 1916)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004, 2007, 2019
Campionato CONCACAF/Gold Cup
Partecipazioni3 (esordio: 1996)
Miglior risultatoArgento Secondo posto nel 1996, 2003
Confederations Cup
Partecipazioni7 (esordio: 1997)
Miglior risultatoOro Campioni nel 1997, 2005, 2009, 2013

La nazionale di calcio del Brasile (port. Seleção Brasileira de Futebol, per questo nota informalmente come Seleção) è la rappresentativa calcistica del Brasile ed è posta sotto l'egida della Confederação Brasileira de Futebol.

La nazionale Verdeoro, come si usa chiamarla in Italia in riferimento ai colori della casacca[2], è una delle nazionali di calcio più titolate del mondo nonché quella più titolata nel campionato mondiale, vinto per 5 volte (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002). Per questa ragione i giocatori del Brasile sono soprannominati Pentacampeões ("Pentacampioni"). Il Brasile è, insieme all'Italia, una delle due nazionali che si sono aggiudicate il titolo mondiale per due volte consecutive, nel 1958 e nel 1962.

Unica nazionale ad aver partecipato a tutte le edizioni del mondiale, in bacheca annovera anche 9 Coppe America e 4 Confederations Cup (primato). Vanta la disputa di sette finali del campionato del mondo e undici piazzamenti complessivi nei primi quattro posti della competizione in ventidue partecipazioni (solo la nazionale tedesca ha fatto meglio, con tredici piazzamenti complessivi in venti partecipazioni).

Nel ranking mondiale della FIFA, istituito nell'agosto 1993, ha più volte occupato la prima posizione: dal settembre al novembre 1993, dall'aprile al giugno 1994, dal luglio 1994 al maggio 2001, dal luglio 2002 al febbraio 2007, dal luglio al settembre 2007, dal luglio al novembre 2009, dall'aprile al luglio 2010, dall'aprile al luglio 2017, dall'agosto al settembre 2017 e dal marzo 2022 all'aprile 2023. Ha inoltre chiuso dodici volte l'anno solare in testa alla classifica, il che costituisce un primato. Il peggiore piazzamento nella classifica mondiale della FIFA è il 22º posto, occupato nel giugno 2013. Occupa attualmente la 5ª posizione della graduatoria.[1]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della nazionale di calcio del Brasile.

Esordi e prime apparizioni al mondiale (1914-1950)

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La nazionale brasiliana esordì nel 1914[3][4][5] e dovette attendere il 1928 per giocare contro squadre europee.[6] Guidata dal prolifico attaccante Arthur Friedenreich, la Seleçao vinse poi il campionato sudamericano del 1919 e del 1922.

Le prime apparizioni al campionato del mondo, tuttavia, non ebbero successo, in parte a causa delle lotte interne al calcio brasiliano circa l'opportunità di passare al professionismo, dissidi che resero la confederazione calcistica brasiliana incapace di schierare nazionali con i migliori giocatori. Eliminato al primo turno del campionato mondiale del 1930 e del 1934, il Brasile ottenne il terzo posto al mondiale del 1938, dove fu l'unica nazionale sudamericana nella competizione, con Leônidas capocannoniere a quota 7 reti. La fine del decennio seguente vide la squadra ottenere la vittoria al campionato sudamericano del 1949.

Il Maracanazo e gli anni d'oro con Pelé (1950-1970)

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Una formazione del Brasile al campionato del mondo 1950

Nel 1950 il Brasile ospitò per la prima volta il mondiale e nella gara decisiva del girone finale affrontò l'Uruguay allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro davanti a duecentomila spettatori. Nonostante al Brasile bastasse un pari per ottenere la vittoria dell'ambito trofeo, a vincere furono gli uruguaiani, che si imposero per 2-1 in rimonta, causando una disfatta vissuta dal pubblico di casa come un dramma, passato alla storia come Maracanazo[7][8][9][10] (in portoghese Maracanaço).[11] Al campionato mondiale del 1954 la selezione brasiliana, che annoverava calciatori del calibro di Nílton Santos, Djalma Santos, Julinho e Didi, uscì ai quarti di finale.

Nel 1958 il Brasile si aggiudicò per la prima volta il titolo mondiale, battendo in finale i padroni di casa della Svezia per 5-2; durante il torneo si mise in luce il diciassettenne Pelé, destinato a divenire secondo molti il miglior calciatore della storia e autore, proprio in finale, di un pregevole gol, ritenuto fra i più belli di sempre. Il successo fu replicato nel 1962, in Cile, dove il Brasile rivinse il titolo mondiale sconfiggendo i padroni di casa in semifinale e la Cecoslovacchia per 3-1 in finale. Garrincha fu il protagonista del torneo, in particolar modo dopo l'infortunio subito da Pelé nel secondo incontro della competizione, che costrinse o Rey a saltare le restanti partite.

La nazionale brasiliana che si aggiudicò il campionato del mondo 1970, considerata da alcuni osservatori la più forte nazionale di tutti i tempi

Dopo il campionato del mondo svoltosi in Inghilterra nel 1966, dove i verdeoro furono eliminati al primo turno, il Brasile vinse la Coppa del mondo in Messico, nel 1970, battendo in finale l'Italia per 4-1. Quella selezione brasiliana trionfatrice allo stadio Azteca è reputata da molti osservatori la migliore squadra nazionale di tutti i tempi, potendo contare su campioni quali Pelé, alla sua ultima finale mondiale, Carlos Alberto, Jairzinho, Tostão, Gérson e Rivelino. Con questo successo la Seleção si aggiudicò la Coppa Rimet per la terza volta e poté quindi detenerla a titolo definitivo secondo quanto previsto dal regolamento FIFA allora vigente. Il trofeo fu poi rubato e non più ritrovato.

Anni di digiuno (1974-1993)

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Al campionato mondiale del 1974 il Brasile terminò al quarto posto, perdendo la finale di consolazione contro la Polonia per 1-0, mentre nel 1978, pur avendo chiuso il mondiale senza sconfitte, non ebbe accesso alla finale, appannaggio dell'Argentina padrona di casa per una migliore differenza reti, avendo gli argentini ottenuto una controversa vittoria per 6-0 nell'ultima partita del girone, successo che consentì all'Albiceleste di colmare un gap di 5 reti con i brasiliani.

Al campionato mondiale del 1982, pur esprimendo un gioco pregevole con talenti come Zico, Falcão, Éder e Sócrates, che formavano una delle squadre più forti della storia,[12] la compagine allenata da Telê Santana dovette soccombere nel complicato girone di seconda fase con Argentina e Italia, dopo aver battuto per 3-1 gli argentini ed essere stata sconfitta per 2-3 dagli italiani, quando un pareggio contro la squadra di Enzo Bearzot sarebbe stato sufficiente per consentire alla Seleção di approdare alle semifinali a scapito degli azzurri.[12] La gestione di Telê Santana si chiuse con l'eliminazione ai quarti di finale del campionato del mondo 1986 contro la Francia ai tiri di rigore.

Passato sotto la guida di Sebastião Lazaroni, il Brasile uscì agli ottavi di finale del campionato del mondo 1990 contro l'Argentina, poi fu Paulo Roberto Falcão ad assumere le redini della squadra, traghettata al secondo posto nella Coppa America 1991 giocata in Cile. Fu quindi la volta del commissario tecnico Carlos Alberto Parreira, che condusse i suoi ai quarti di finale della Coppa America 1993 (eliminazione ancora contro l'Argentina, stavolta ai rigori).

Ritorno ai vertici (1994-2006)

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Parreira rimase in sella per il campionato del mondo 1994, dove i brasiliani misero in bacheca il quarto titolo mondiale: il successo, maturato ai rigori nella torrida finale di Pasadena, permise ai brasiliani, capitanati da Dunga e trascinati dalle stelle Romário e Bebeto, di trionfare a ventiquattro anni dall'ultimo alloro mondiale, ancora contro l'Italia. Nella rosa campione del mondo figurava anche un giovane fuoriclasse, il diciassettenne Ronaldo, destinato ad affermarsi negli anni a venire.

Parreira lasciò la panchina del Brasile dopo il successo[13] e fu rimpiazzato da una vecchia gloria della Seleção, Mário Zagallo, che perse ai rigori la finale della Coppa America 1995 contro i padroni di casa dell'Uruguay e colse due successi, nella Confederations Cup 1997 e nella Coppa America 1997. Grande favorito per la vittoria del campionato del mondo 1998, il Brasile di Zagallo, qualificatosi di diritto alla manifestazione in qualità di squadra campione del mondo, giunse in finale, ma fu nettamente sconfitto (3-0) dalla Francia padrona di casa, che si aggiudicò il titolo mondiale per la prima volta. Le polemiche per la disfatta furono alimentate dal discusso utilizzo in finale di Ronaldo nonostante un serio problema di salute (convulsioni[14] o, secondo voci che circolarono, una crisi di nervi).[13]

Ronaldo, trascinatore del Brasile nel vittorioso campionato del mondo 2002

A Zagallo subentrò Vanderlei Luxemburgo, che ottenne la vittoria nella Coppa America 1999, battendo per 3-0 l'Uruguay in finale. La successiva gestione di Émerson Leão, che richiamò Romário e tentò di costruire attorno a lui una squadra di giovani di talento, fu caratterizzata dalla clamorosa eliminazione ai quarti di finale della Coppa America 2001 contro l'Honduras e dal quarto posto nella Confederations Cup 2001, dove la nazionale brasiliana si presentò con una rosa priva delle stelle che giocavano nei campionati europei. Esonerato Leão,[15] fu Luiz Felipe Scolari ad assumere il ruolo di CT del Brasile. Sotto la sua guida il Brasile si qualificò al campionato del mondo 2002 con qualche affanno e poi trionfò nella competizione battendo in finale, la terza disputata consecutivamente dai verdeoro, la Germania per 2-0, grazie al contributo decisivo di Ronaldo (autore della decisiva doppietta nella finale di Tokyo), Rivaldo e del giovane astro Ronaldinho, con la spinta sulle fasce di Cafu e di Roberto Carlos. Tra le riserve di quella compagine vi era anche il ventenne Kaká, poi affermatosi a grandi livelli nel Milan di Carlo Ancelotti. Il capitano Cafu disputò in quell'occasione la terza finale mondiale consecutiva, stabilendo un primato.[16]

Ancora guidati da Parreira, richiamato in panchina nel gennaio 2003,[17] i brasiliani delusero nella Confederations Cup 2003, in Francia, uscendo già al primo turno.[18] Si aggiudicarono in seguito la Coppa America 2004[19] e la Confederations Cup 2005, in entrambi i casi contro l'Argentina, rispettivamente per 4-2 ai rigori dopo un 2-2 ai supplementari e per 4-1.[20][21][22] Al campionato del mondo 2006, però, i verdeoro furono fermati ai quarti di finale dalla Francia, poi finalista perdente del torneo.[23]

Successi continentali e amarezze mondiali (dal 2006)

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La mancata vittoria in Germania causò cambio in panchina,[24] con l'ex capitano Dunga che rimpiazzò Parreira.[25] Il nuovo tecnico portò in nazionale non solo le stelle acclamate delle grandi squadre europee, ma anche calciatori che militavano nei campionati russo e ucraino.[26] Vinta la Coppa America 2007 grazie al successo in finale contro l'Argentina per 3-0,[27] con Robinho nominato miglior giocatore del torneo, oltre che capocannoniere,[28] i brasiliani si aggiudicarono anche la Confederations Cup 2009,[29] sospinti dai gol di Luís Fabiano.[30] La gestione di Dunga si chiuse al termine del campionato del mondo 2010, dove i brasiliani furono eliminati ai quarti di finale dai Paesi Bassi, poi finalisti perdenti del torneo.[31][32][33]

La formazione della Seleção vincitrice della FIFA Confederations Cup 2013

Il successore, Mano Menezes,[34][35][36] rinunciò progressivamente alle colonne portanti del recente passato per favorire l'inserimento di nuovi volti come Coutinho e Neymar.[37] La disfatta nella Coppa America 2011, dove i brasiliani uscirono ai quarti di fine ai tiri di rigore, fallendo clamorosamente tutti e quattro i tentativi di realizzazione effettuati dal dischetto contro il Paraguay,[38][39] fece da preludio alla vittoria della nazionale olimpica, che si aggiudicò la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Londra 2012,[40] ma ciò non bastò a scongiurare l'esonero dell'allenatore, silurato dalla federazione brasiliana nel novembre 2012 dopo due anni giudicati "insufficienti".[41]

Dopo l'allontanamento di Menezes, in panchina tornarono due grandi nomi del passato: Scolari fu affiancato da Parreira in veste di secondo.[42] Messa in bacheca la Confederations Cup 2013, grazie alla vittoria in finale del Maracanã contro la Spagna campione d'Europa e del mondo per 3-0 nella finale, la Seleção si apprestò a giocare il campionato del mondo 2014 da padrona di casa e grande favorita, ma l'epilogo fu tra i più amari nella storia della selezione verdeoro. Allo stadio Mineirão di Belo Horizonte, nelle semifinali del torneo, la partita contro la Germania assunse subito una piega del tutto inattesa e impronosticabile: alla mezz'ora del primo tempo, infatti, i tedeschi erano già in vantaggio per 5-0 e nella ripresa incrementarono il vantaggio fino a portarsi sul 7-0; a nulla servì il gol del definitivo 1-7.[43][44] Per la prima volta nella storia i brasiliani subirono sette reti in una sola partita e l'indignazione per l'umiliazione subita fu tanta che alcuni giornali l'indomani titolarono Mineirazo, in analogia con il Maracanazo del campionato del mondo 1950.[45] I brasiliani chiusero il torneo al quarto posto, sconfitti anche nella finale di consolazione dai Paesi Bassi, al che Scolari rassegnò le proprie dimissioni.[46]

I verdeoro posano dopo la vittoria della Copa América 2019

Nel luglio 2014 tornò sulla panchina della nazionale il CT Dunga, che ottenne ben undici vittorie consecutive, ma nella Coppa America 2015 uscì ai quarti di finale ai tiri di rigore e nella Coppa America 2016, con una rosa priva dell'infortunato Kakà e con alcune esclusioni eccellenti tra i convocati, addirittura al primo turno, evento che nel torneo non si verificava dal 1987. Anche a causa dell'avvio considerato insoddisfacente nelle qualificazioni al mondiale 2018, Dunga fu sollevato dall'incarico.[47]

A Dunga successe, nel giugno 2016, Tite,[48] che colse otto vittorie consecutive nelle qualificazioni a Russia 2018, guadagnando l'approdo alla fase finale del torneo, da cui il Brasile venne poi eliminato ai quarti di finale. Nella Coppa America 2019 il Brasile, padrone di casa e ancora privo, a causa di un infortunio, della stella Neymar, tornò al successo, battendo per 3-1 in finale al Maracanã la sorpresa Perù, già affrontata e battuta nel girone. I brasiliani raggiunsero anche la finale della Coppa America 2021, nuovamente disputata in casa (al Maracanã) e tenutasi con un anno di ritardo a causa della pandemia di COVID-19: qui i verdeoro furono sconfitti di misura (1-0) dall'Argentina. Anche al campionato del mondo 2022 i brasiliani furono eliminati ai quarti di finale, sconfitti ai rigori dalla Croazia per 4-2.[49]

Dopo che Tite ebbe lasciato la panchina verdeoro a seguito della manifestazione, ben due allenatori ad interim si alternarono nel corso dell'anno successivo: prima Ramon Menezes, già allenatore della nazionale under-20, e poi Fernando Diniz, tecnico del Fluminense. Il 7 gennaio 2024 fu Dorival Júnior a venire ufficialmente nominato commissario tecnico del Brasile, che portò fino ai quarti della Copa América 2024, eliminato dall'Uruguay.

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
fino al Maracanazo (pre-1950)
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
dopo il Maracanazo (post-1950)

In origine la divisa del Brasile era bianca con il colletto blu, ma in seguito all'incredibile sconfitta ai mondiali del 1950 contro l'Uruguay nella partita decisiva per l'assegnazione del titolo i colori furono considerati poco patriottici e quindi, con il permesso della confederazione sportiva brasiliana, il quotidiano Correio da Manhã indisse una competizione per scegliere una nuova uniforme che contenesse i quattro colori della bandiera nazionale.[50] Alla fine vinse l'uniforme giallo-verde con pantaloncini azzurri progettata da Aldyr Garcia Schlee, un diciannovenne proveniente da Pelotas.[51] I nuovi colori vennero usati per la prima volta nel marzo 1954 in un match contro il Cile e da allora sono stati variati leggermente solo nelle tonalità del giallo o dell'azzurro, più o meno scuri a seconda degli sponsor tecnici che si sono avvicendati, così come la presenza o meno di rifiniture verdi sulle maglie o bianche sui pantaloncini, ma senza più intaccare la fisionomia del template. I calzettoni sono stati prevalentemente bianchi mentre i numeri sulle maglie sono stati sempre verdi.

La seconda divisa è di colore azzurro più o meno acceso con pantaloncini bianchi. Dal 1998 lo sponsor tecnico è Nike.

Nel marzo 2011 fu presentata la nuova terza maglia completamente nera, che suscitò polemiche nel paese. Come compromesso per la scelta azzardata, la nuova divisa fu impiegata solo in gare di esibizione e amichevoli.[52]

Cronologia delle divise

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1914
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1916
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1918
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
1919
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore


Mondiali 1930
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1934
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1938
Casa Trasferta
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Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nessun fornitore
Mondiali 1950
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nessun fornitore


1950-1954
Casa Trasferta
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Ceppo
1954-1970
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Athleta
Mondiali 1970
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
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Maglietta
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Athleta
Mondiali 1974
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Athleta


Mondiali 1978
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
Mondiali 1982
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Topper
Mondiali 1986
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Topper
Mondiali 1990
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Topper


Mondiali 1994
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Umbro
Mondiali 1998
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Nike
Mondiali 2002
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike
Mondiali 2006
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
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Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike


Confederations Cup 2009
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
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Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Nike
Mondiali 2010
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Maglietta
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Pantaloncini
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Nike
Confederations Cup 2013
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike
Mondiali 2014
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Nike


2016-2018
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Nike
2018-2019
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
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Nike
2019-2020
Casa Trasferta
Manica sinistra
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Maglietta
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Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
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Maglietta
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Pantaloncini
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Calzettoni
Nike
2020-2022
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nike


2022-2024
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
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Sponsor Anni
Brasile (bandiera) Athleta 1954-1977
Germania (bandiera) Adidas 1977-1981
Argentina (bandiera) Topper 1981-1991
Regno Unito (bandiera) Umbro 1991-1996
Stati Uniti (bandiera) Nike 1997-
Svezia 1958, Cile 1962, Messico 1970, Stati Uniti 1994, Corea del Sud-Giappone 2002
Arabia Saudita 1997, Germania 2005, Sudafrica 2009, Brasile 2013
Brasile 1919, Brasile 1922, Brasile 1949, Brasile 1989, Bolivia 1997, Paraguay 1999, Perù 2004, Venezuela 2007, Brasile 2019
Cile 1952, Messico 1956

Partecipazioni ai tornei internazionali

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Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Primo turno
1934 Ottavi di finale
1938 Terzo posto
1950 Secondo posto
1954 Quarti di finale
1958 Campione
1962 Campione
1966 Primo turno
1970 Campione
1974 Quarto posto
1978 Terzo posto
1982 Secondo turno
1986 Quarti di finale
1990 Ottavi di finale
1994 Campione
1998 Secondo posto
2002 Campione
2006 Quarti di finale
2010 Quarti di finale
2014 Quarto posto
2018 Quarti di finale
2022 Quarti di finale
Copa América
Edizione Risultato
1916 Terzo posto
1917 Terzo posto
1919 Campione
1920 Terzo posto
1921 Secondo posto
1922 Campione
1923 Quarto posto
1924 Rinuncia
1925 Secondo posto
1926 Rinuncia
1927 Rinuncia
1929 Rinuncia
1935 Rinuncia
1937 Secondo posto
1939 Rinuncia
1941 Rinuncia
1942 Terzo posto
1945 Secondo posto
1946 Secondo posto
1947 Rinuncia
1949 Campione
1953 Secondo posto
1955 Rinuncia
1956 Quarto posto
1957 Secondo posto
1959 Secondo posto
1959 (II) Terzo posto
1963 Quarto posto
1967 Rinuncia
1975 Terzo posto [53]
1979 Terzo posto [53]
1983 Secondo posto
1987 Primo turno
1989 Campione
1991 Secondo posto
1993 Quarti di finale
1995 Secondo posto
1997 Campione
1999 Campione
2001 Quarti di finale
2004 Campione
2007 Campione
2011 Quarti di finale
2015 Quarti di finale
2016 Primo turno
2019 Campione
2021 Secondo posto
2024 Quarti di finale
Giochi olimpici[54]
Edizione Risultato
1920 Non partecipante
1924 Non partecipante
1928 Non partecipante
1936 Non partecipante
1948 Non partecipante
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Campione
1999 Secondo posto
2001 Quarto posto
2003 Primo turno
2005 Campione
2009 Campione
2013 Campione
2017 Non qualificata


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni

CONCACAF Gold Cup

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Pur non essendo affiliata alla CONCACAF, la nazionale verdeoro è stata invitata a tre edizioni della Gold Cup, piazzandosi due volte seconda ed una terza.[55]

Taça das Nações

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La Seleção si è classificato secondo all'unica Taça das Nações, organizzata in casa dalla CBD nel 1964.[56]

Campionato Panamericano

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I Verdeoro hanno partecipato a tutti e tre i Campionati Panamericani, ottenendo due vittorie ed un secondo posto.[57]

Giochi panamericani

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La nazionale brasiliana ha partecipato ai Giochi panamericani in 10 occasioni. Tuttavia, data la natura dilettantistica della manifestazione, era impedita per regolamento la convocazione dei professionisti. Dunque fino al 2003 le selezioni erano costituite da giovani o calciatori di seconda fascia, mentre da tale data, vi è l'obbligo di schierare le Under-20. Pertanto dalla prima edizione del 1951 a quella del 1999 i carioca in sette partecipazioni hanno collezionato quattro medaglie d'oro, una d'argento ed una di bronzo.[58]

Una formazione della nazionale brasiliana al campionato del mondo 2018
  • La nazionale brasiliana è l'unica, insieme alla Germania, ad avere disputato più di 100 partite nelle fasi finali del campionato mondiale. Dopo l'edizione 2022 il Brasile ha disputato 114 partite, contro le 112 partite della nazionale tedesca, ma la Germania ha due partecipazioni in meno rispetto alla nazionale brasiliana. Le due nazionali, inoltre, sono le uniche ad avere sempre ottenuto sul campo la qualificazione alla fase finale del campionato del mondo.
  • La nazionale brasiliana ha ospitato la ventesima edizione del campionato mondiale di calcio nel 2014 (chiuso dai verdeoro al quarto posto), sessantaquattro anni dopo avere ospitato l'edizione del 1950. Il Brasile è stata la quinta nazione ad avere ospitato due edizioni del campionato del mondo di calcio, dopo il Messico, l'Italia, la Francia e la Germania.
  • Nel periodo 1994-2019 la nazionale brasiliana ha vinto complessivamente undici trofei (due campionati del mondo, cinque Coppe America, quattro Confederations Cup) nelle tre maggiori competizioni per nazionali (mondiale, Coppa America, Confederations Cup) ed è stata finalista tre volte (nel 1995 in Coppa America, nel 1998 al mondiale e nel 1999 alla Confederations Cup).
  • Il Brasile è la nazionale che ha occupato più a lungo la testa della classifica mondiale della FIFA, che ha comandato senza interruzioni dal luglio 1994 al luglio 2001 e successivamente dal giugno 2002 al febbraio 2007. A luglio dello stesso anno, dopo quattro mesi di assenza dal primo posto, il Brasile è riuscito a tornare in testa alla classifica, grazie alla vittoria nella Coppa America 2007, per poi mantenere il vertice fino all'ottobre 2009. Ha occupato nuovamente il primo posto da aprile a maggio 2010, quando è stato scalzato dalla Spagna, nuova squadra campione del mondo.

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

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I giocatori della nazionale brasiliana celebrano la vittoria del campionato del mondo 1958
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930 Uruguay (bandiera) Uruguay Primo turno 1 0 1 5:2
1934 Italia (bandiera) Italia Ottavi di finale 0 0 1 1:3
1938 Francia (bandiera) Francia Terzo posto 3 1 1 14:11
1950 Brasile (bandiera) Brasile Secondo posto 4 1 1 22:6
1954 Svizzera (bandiera) Svizzera Quarti di finale 1 1 1 8:5
1958 Svezia (bandiera) Svezia Campione 5 1 0 16:4
1962 Cile (bandiera) Cile Campione 5 1 0 14:5
1966 Inghilterra (bandiera) Inghilterra Primo turno 1 0 2 4:6
1970 Messico (bandiera) Messico Campione 6 0 0 19:7
1974 bandiera Germania Ovest Quarto posto 3 2 2 6:4
1978 Argentina (bandiera) Argentina Terzo posto 4 3 0 10:3
1982 Spagna (bandiera) Spagna Secondo turno 4 0 1 15:6
1986 Messico (bandiera) Messico Quarti di finale 4 1 0 10:1
1990 Italia (bandiera) Italia Ottavi di finale 3 0 1 4:2
1994 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Campione 5 2 0 11:3
1998 Francia (bandiera) Francia Secondo posto 4 1 2 14:10
2002 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud / Giappone (bandiera) Giappone Campione 7 0 0 18:4
2006 Germania (bandiera) Germania Quarti di finale 4 0 1 10:2
2010 Sudafrica (bandiera) Sudafrica Quarti di finale 3 1 1 9:4
2014 Brasile (bandiera) Brasile Quarto posto 3 2 2 11:14
2018 Russia (bandiera) Russia Quarti di finale 3 1 1 8:3
2022 Qatar (bandiera) Qatar Quarti di finale 3 1 1 8:3
  • Primo turno: 2 volte (1930, 1966)
  • Secondo turno: 1 volta (1982)
  • Ottavi di finale: 2 volte (1934, 1990)
  • Quarti di finale: 6 volte (1954, 1986, 2006, 2010, 2018, 2022)
  • Semifinale: 4 volte (1938, 1974, 1978, 2014)
    • Quarto posto: 2 volte (1974, 2014)
    • Terzo posto: 2 volte (1938, 1978)
  • Finale: 7 volte (1950, 1958, 1962, 1970, 1994, 1998, 2002)
    • Secondo posto: 2 volte (1950, 1998)
    • Primo posto: 5 volte (1958, 1962, 1970, 1994, 2002)

Copa América

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La Seleção festeggia il successo nella Copa América 2019, organizzata in Brasile
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1916 Argentina (bandiera) Argentina Terzo posto 0 2 1 3:4
1917 Uruguay (bandiera) Uruguay Terzo posto 1 0 2 7:8
1919 Brasile (bandiera) Brasile Campione 2 1 0 11:3
1920 Cile (bandiera) Cile Terzo posto 1 0 2 1:8
1921 Argentina (bandiera) Argentina Secondo posto 1 0 2 4:3
1922 Brasile (bandiera) Brasile Campione 2 3 0 7:2
1923 Uruguay (bandiera) Uruguay Quarto posto 0 0 3 2:5
1924 Uruguay (bandiera) Uruguay Rinuncia - - - -
1925 Argentina (bandiera) Argentina Secondo posto 2 1 1 11:9
1926 Cile (bandiera) Cile Rinuncia - - - -
1927 Perù (bandiera) Perù Rinuncia - - - -
1929 Argentina (bandiera) Argentina Rinuncia - - - -
1935 Perù (bandiera) Perù Rinuncia - - - -
1937 Argentina (bandiera) Argentina Secondo posto 4 0 2 17:11
1939 Perù (bandiera) Perù Rinuncia - - - -
1941 Cile (bandiera) Cile Rinuncia - - - -
1942 Uruguay (bandiera) Uruguay Terzo posto 2 3 1 15:7
1945 Cile (bandiera) Cile Secondo posto 5 0 1 19:5
1946 Argentina (bandiera) Argentina Secondo posto 3 1 1 13:7
1947 Ecuador (bandiera) Ecuador Rinuncia - - - -
1949 Brasile (bandiera) Brasile Campione 7 0 1 46:7
1953 Perù (bandiera) Perù Secondo posto 4 0 3 17:9
1955 Cile (bandiera) Cile Rinuncia - - - -
1956 Uruguay (bandiera) Uruguay Quarto posto 2 2 1 4:5
1957 Perù (bandiera) Perù Secondo posto 4 0 2 23:9
1959 I Argentina (bandiera) Argentina Secondo posto 4 2 0 17:7
1959 II Ecuador (bandiera) Ecuador Terzo posto 2 0 2 7:10
1963 Bolivia (bandiera) Bolivia Quarto posto 3 1 2 12:13
1967 Uruguay (bandiera) Uruguay Rinuncia - - - -
1975 Itinerante Terzo posto [53] 5 0 1 16:4
1979 Itinerante Terzo posto [53] 2 2 2 10:9
1983 Itinerante Secondo posto 2 4 2 8:5
1987 Argentina (bandiera) Argentina Primo turno 1 0 1 5:4
1989 Brasile (bandiera) Brasile Campione 5 2 0 11:1
1991 Cile (bandiera) Cile Secondo posto 4 1 2 12:8
1993 Ecuador (bandiera) Ecuador Quarti di finale 1 2 1 6:4
1995 Uruguay (bandiera) Uruguay Secondo posto 4 2 0 10:3
1997 Bolivia (bandiera) Bolivia Campione 6 0 0 22:3
1999 Paraguay (bandiera) Paraguay Campione 6 0 0 17:2
2001 Colombia (bandiera) Colombia Quarti di finale 2 0 2 5:4
2004 Perù (bandiera) Perù Campione 3 2 1 13:6
2007 Venezuela (bandiera) Venezuela Campione 4 1 1 22:4
2011 Argentina (bandiera) Argentina Quarti di finale 1 3 0 4:3
2015 Cile (bandiera) Cile Quarti di finale 2 1 1 5:4
2016 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Primo turno 1 1 1 7:2
2019 Brasile (bandiera) Brasile Campione 4 2 0 13:1
2021 Brasile (bandiera) Brasile Secondo posto 5 1 1 12:3
2024 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Quarti di finale 1 3 0 5:2
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1920 Anversa Non partecipante - - - -
1924 Parigi Non partecipante - - - -
1928 Amsterdam Non partecipante - - - -
1936 Berlino Non partecipante - - - -
1948 Londra Non partecipante - - - -
  • Nota bene: per le informazioni sui risultati ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.

Confederations Cup

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La selezione brasiliana solleva il trofeo della FIFA Confederations Cup 2013, disputata in Brasile
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1992 Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita Non invitata - - - -
1995 Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita Non invitata - - - -
1997 Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita Campione 4 1 0 14:2
1999 Messico (bandiera) Messico Secondo posto 4 0 1 18:6
2001 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud / Giappone (bandiera) Giappone Quarto posto 1 2 2 3:3
2003 Francia (bandiera) Francia Primo turno 1 1 1 3:3
2005 Germania (bandiera) Germania Campione 3 1 1 12:6
2009 Sudafrica (bandiera)