Niddah

Niddah (o nidah, ebraico נדה) è un termine ebraico per descrivere una donna durante le sue mestruazioni, o una donna che le ha avute ma non ha ancora svolto i rituali di purificazione nella mikveh (bagno rituale).[1]

Nella Torah, il Levitico proibisce i rapporti sessuali con una niddah[2] e tale proibizione è stata mantenuta dalla Legge ebraica tradizionale. Le regole della niddah vengono anche citate come taharath hamishpacha (ebraico: purezza familiare).

Etimologia e uso

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Letteralmente il nome femminile niddah significa scostata (cioè, separata) e generalmente si riferisce alla separazione per motivi di impurità (ebr. "tumah").[3] Il chiosatore biblico Abraham ibn ‛Ezra scrive che la parola niddah è correlata al termine menadechem (מנדיכם), che significa coloro che ti scacciano.[3] ...inoltre le donne in questo stato non potevano essere accolte all'interno del Beit haMiqdash.

La misura in cui le leggi rabbiniche e bibliche di niddah sono rispettate varia a seconda delle comunità e correnti ebraiche. Le donne sefardite, apparentemente anche quelle secolari, pare le osservino severamente; al contrario, non lo fanno le donne ashkenazite conservatrici e riformate.[4]

All'interno dell'Ebraismo ortodosso invece, tali regole vengono rigorosamente rispettate. Infatti le regole della Nidda insieme alla Casherut e ad il rispetto dello Shabbat sono i tre aspetti principali della vita ebraica che identificano il livello di osservanza religiosa ebraica come ortodosso o meno.

"Shomer neghi'ah"

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Gli osservanti di questa Mitzvah, maschi e femmine, evitano rigorosamente qualsiasi contatto fisico, come per esempio stringere la mano anche fosse solo per salutare, con individui del sesso opposto: questo precetto concerne il pudore, l'umiltà, poi l'etica e la purezza familiare vissuti dagli ebrei religiosi; sebbene non riguardi tanto l'attenzione verso le regole sulla purezza quanto piuttosto il rispetto del matrimonio proprio e altrui, questa norma viene rispettata anche da individui non sposati e v'è chi la rispetta anche tra fratello/i e sorella/e, ma non con i discendenti ed ascendenti in linea retta (ad infinitum).
Esistono precisazioni specifiche Halakhiche anche su questo, come espresso dai Maestri ebrei o Chakhamim.

V'è proibizione Halakhica sull'ascolto di canto di voci femminili da parte degli uomini (cfr Tempio di Gerusalemme); molti proibiscono anche sedervisi [alle donne] accanto, ovviamente non nel caso della sposa nei casi permessi.

Fonti nel Talmud ed esegesi ebraica

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Lo stesso argomento in dettaglio: Berakhot (Talmud).

Altro:

Anche:

Pure:

Halakhah sulla Niddah

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Tra le differenti regole Halakhiche sulla relazione tra sposa e sposo durante quel periodo per lei vigono:

  • il sedersi della sposa "in un altro posto" per render noto allo sposo della propria fase Naturale di "Niddah" in corso;
  • il divieto, per esempio, di passare "di mano in mano" tra essi bicchieri, come per esempio per versare acqua, e "fuoco-per-accendere" (come ad esempio accendini, fiammiferi ecc.): ella può comunque cucinare.
  • il divieto di avere relazioni intime (cfr Mikvah): esistono regole al riguardo, che la sposa ebrea è obbligata a osservare.
  1. ^ Testi halakhici che si riferiscono a questa voce: Levitico Levitico 15:19-30, su laparola.net. Levitico 18:19, su laparola.net. Levitico 20:18, su laparola.net.; Rambam: Kedushah (Santità): Issurei Biah (relazioni sessuali proibite): 4–11; Talmud Niddah, Yoreh De'ah 183–202.
  2. ^ Levitico cit. 15:19-30, 18:19, 20:18
  3. ^ a b Jewish Encyclopedia, s.v. "Red Heifer" (giovenca rossa).
  4. ^ Encyclopedia of Judaism: "Family Purity".
  • Raffaella Malaguti, Le mie cose - Mestruazioni: storia, tecnica, linguaggio, arte e musica - Bruno Mondadori, 2005, ISBN 88-424-9287-6

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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