Opera perduta
Un'opera perduta è un documento o un'opera letteraria composta nel passato, di cui risultano non esistere più copie. In contrasto, se restano copie di opere antiche, vi si riferisce come 'pervenute'. Le opere possono risultare perdute o per la distruzione del manoscritto originario, o per la perdita di tutti gli apografi da esso.
Il termine, comunque, viene applicato soprattutto ad opere del mondo classico, sebbene si stia diffondendo anche per l'ambito medievale e umanistico.
Conservazione e perdita dei classici
[modifica | modifica wikitesto]Possono sopravvivere opere o frammenti scoperti da archeologi o altri, come nel caso spettacolare dei rotoli della biblioteca di Nag Hammadi. Restano anche opere riutilizzate come cartonatura, o citate da altri o nei palinsesti, documenti composti da materiali sui quali originariamente esse erano scritte, ma che in seguito sono stati puliti e riutilizzati: ad esempio, la scoperta, nel 1822, di ampie porzioni del De re publica ciceroniano è uno dei maggiori esempi di ciò, così come un altro celebre ritrovamento è il palinsesto di Archimede, che fu riutilizzato circa trecento anni dopo come libro di preghiere. Alcune opere, dunque, si possono ritrovare nelle biblioteche sotto forma di un codice perduto o erroneamente inventariato, un palinsesto o anche parte di un altro libro o codice.
Alcune volte erano gli stessi autori a distruggere le loro opere, mentre altri casi sono quelli in cui furono essi stessi a chiedere a terzi di farlo, dopo la loro morte: è un caso non frequente, noto per l'Eneide di Virgilio, che fu salvata da Augusto, tra gli altri. Il più delle volte, invece, poiché i manoscritti esistevano in numero molto limitato prima dell'invenzione della stampa, la distruzione delle antiche biblioteche, come i molteplici casi ad Alessandria, portò alla perdita di numerosi scritti; un altro caso, molto frequente, era costituito dal fatto che, se nella scuola si imponeva un autore come testo di studio o modello di stile, i predecessori erano sempre meno letti e copiati, dunque trascurati: è il caso, ad esempio, di Quinto Ennio, che fu soppiantato da Virgilio, nel mondo latino, come epico, o ancora, nel mondo greco, del Ciclo epico, non tramandato, in quanto condannato per stile e ispirazione lungo tutta l'età ellenistica, o ancora, in ambito teatrale greco, la perdita del 90% dei testi tragici e comici a favore di una ristretta selezione di scuola, comprendente i tre tragici (Eschilo, Sofocle, Euripide) e Aristofane per i comici[1].
Gran parte delle opere perdute che conosciamo viene descritta in compilazioni sopravvissute, come la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, i Deipnosophistai di Ateneo di Naucrati, i Saturnalia di Macrobio o la Biblioteca di Fozio. Si tratta del caso delle opere citate nella lista (non esaustiva), che segue.
Alcune celebri opere perdute
[modifica | modifica wikitesto]- Archimede:
- Sulla sfera
- Sui poliedri
- Aristarco di Samo: Il testo astronomico che descriveva l'eliocentrismo (modello astronomico in cui la Terra e i pianeti orbitano intorno ad un Sole quasi immobile)
- Aristofane, 33 commedie perdute su 44 composte
- Aristotele:
- Il secondo libro della Poetica, concernente la commedia
- Le opere essoteriche
- Augusto
- De Vita Sua
- Lettere (restano solo frammenti)
- Gaio Giulio Cesare:
- Anticatonis Libri II (restano solo frammenti)
- Carmina et prolusiones (restano solo frammenti)
- De analogia libri II ad M. Tullium Ciceronem
- De astris liber
- Dicta collectanea ("detti collettanei", anche noti con il titolo greco άποφθέγματα ápofthégmata)
- Lettere (restano solo frammenti)
- Epistulae ad Ciceronem
- Epistulae ad familiares
- Iter (resta solo un frammento)
- Laudes Herculis
- Libri auspiciorum ("Libri di auspici", noti anche come Auguralia)
- Oedipus
- Contributi ai libri pontificales come pontifex maximus
- Forse alcuni carmi erotici giovanili
- Le opere di circa 360 autori della commedia greca antica[2]
- Silla, Memorie, citate da Plutarco
- Catone il Censore:
- Origines, una storia di Roma e dell'Italia in 7 libri
- Carmen de moribus, un libro di massime
- Praecepta ad Filium, enciclopedia
- Collezione delle orazioni
- Quinto Tullio Cicerone:
- Quattro tragedie: Tiro, Erigones, Electra ed un'altra di cui si ignora il titolo
- Marco Tullio Cicerone:
- Hortensius, un dialogo noto anche come "Sulla Filosofia"
- Consolatio, per la morte della figlia Tullia
- Claudio:
- De arte alea ("Arte del gioco dei dadi")
- Un dizionario etrusco
- Storia etrusca
- Una storia del regno di Augusto
- 8 libri di Storia cartaginese
- Difesa di Cicerone contro Asinio Gallo
- Ctesibio:
- Pneumatica, sulle pompe idrauliche
- Memorabilia, compilazione di lavori di ricerca
- Eratostene:
- Περὶ τῆς ἀναμετρήσεως τῆς γῆς (Perí tís anametríseos tís gís, Sulla misurazione della terra; perduto, ma riassunto dall'astronomo Cleomede)
- Geographica (perduto, esaminato criticamente nei primi due libri dell'opera del geografo augusteo Strabone)
- Arsinoe (un ricordo della regina Arsinoe; citato da Ateneo nei Deipnosophistai)
- Erigone (epillio)
- Eschilo, 85 drammi perduti su circa 92 composti
- Euclide:
- Coniche, un lavoro sulle sezioni coniche in seguito continuato da Apollonio di Perga nel suo più celebre trattato omonimo
- Porismi, il cui titolo esatto resta incerto (probabilmente "corollari")
- Pseudaria, o Libro degli errori, un testo di tipo elementare sugli errori nel Ragionamento
- Loci superficiali, forse sui loci (insiemi di punti) sulle superfici o sui loci che costituivano le superfici
- Eudemo:
- Storia dell'Aritmetica (ne resta una sola breve citazione)
- Storia dell'Astronomia (restano varie citazioni)
- Storia della Geometria (restano varie citazioni)
- Euripide, 75 drammi perduti su circa 90 composti
- Le opere dei filologi e grammatici alessandrini
- Le opere dei filosofi appartenenti alla scuola di Epicuro, dello stoicismo, del platonismo e dell'aristotelismo
- Verrio Flacco:
- De Orthographia: De Obscuris Catonis, una spiegazione di glosse rare in Catone il Censore
- Saturnus, su questioni del rituale romano
- Rerum memoria dignarum libri, un lavoro enciclopedico ampiamente usato da Plinio il Vecchio
- Res Etruscae, probabilmente sull'arte degli auguri
- Frontino:
- De re militari
- Il Catalogo delle Donne attribuito ad Esiodo
- Galeno:
- Sulla dimostrazione[3]
- L'omerico Margite
- I volumi dei lirici greci arcaici, tranne parti di Pindaro e Bacchilide
- Livio, 107 dei suoi 142 libri Ab Urbe Condita, una storia di Roma
- Marco Anneo Lucano:
- Catachthonion
- Iliacon
- Epigrammata
- Adlocutio ad Pollam
- Silvae
- Saturnalia
- Medea
- Salticae Fabulae
- Laudes Neronis
- Orpheus
- Prosa oratio in Octavium Sagittam
- Epistulae ex Campania
- De Incendio Urbis
- Nicandro:
- Aetolikà, una storia in prosa dell'Etolia
- Heteroeumena, poema mitologico
- Georgiche e Melissourgikà, di cui restano ampi frammenti
- Ovidio, Medea, tragedia di cui restano solo due brevissimi frammenti
- Il lessico di Panfilo di Alessandria in 95 libri
- Plinio il Vecchio:
- Storia delle guerre in Germania, di cui restano alcuni frammenti negli Annales e nella Germania di Tacito
- Studiosus, un trattato retorico
- Dubii sermonis, in 8 libri
- Historia de suis temporibus, in 31 libri, ancora citati da Tacito
- De iaculatione equestri, un manuale di tipo militare sull'arte del lancio da cavallo
- Gaio Asinio Pollione, Historiae
- Prassagora, Storia di Costantino il Grande
- Le opere dei filosofi presocratici
- Pitea di Massalia, τὰ περὶ τοῦ Ὠκεανοῦ (ta peri tou Okeanou), "Sull'Oceano".
- Quintiliano, De Causis Corruptae Eloquentiae (Sulle cause della corruzione dell'eloquenza)
- Diodoro Siculo, Bibliotheca historica - di 40 libri, restano solo i primi 5 e i libri X-XX
- Saffo di Lesbo, della sua vasta produzione lirica rimane solo l'Inno ad Afrodite ed alcuni frammenti.
- I libri della Sibilla
- Socrate, versione poetica delle favole esopiche
- Sofocle, 115 drammi perduti su circa 120 composti
- Le opere di circa 1000 storici greci[4]
- Strabone, Commentari Storici
- Svetonio:
- De Viris Illustribus, di cui restano De Illustribus Grammaticis ("Sui grammatici famosi"), De Claris Rhetoribus ("Sui retori famosi") e le Vite dei Poeti, oltre a brevissimi frammenti
- Sulle etere
- Sui sovrani
- Roma ("Su Roma"), in 4 parti: Usi e costumi romani, L'anno Romano, Le feste Romane e I vestiti Romani
- Sui giochi greci
- Sugli uffici pubblici
- Sul De re publica di Cicerone
- Sui difetti fisici
- Sul risparmio del tempo
- Sugli insulti in greco
- Problemi grammaticali
- Sui segni critici
- Teofrasto:
- Sulle miniere[3]
- Marco Terenzio Varrone:
- Saturarum Menippearum libri CL
- Antiquitates rerum humanarum et divinarum libri XLI
- Logistoricon libri LXXVI
- Hebdomades vel de imaginibus
- Disciplinarum libri IX
- Le opere del Ciclo epico:
- Sei poemi del Ciclo Troiano: Canti Ciprii, Etiopide, Piccola Iliade, Iliou persis ("Sacco di Troia"), Nostoi ("Ritorni") e Telegonia
- Quattro poemi del Ciclo Tebano: Edipodia, Tebaide, Epigoni e Alcmeonide
- Altri poemi epici arcaici: Titanomachia, Eracleia, Presa di Ecalia, Canti di Naupatto, Foceide, Miniade
- Le opere di circa 1000 tragici greci[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In alcuni casi, si può parlare di "capriccio" della tradizione: il caso di Menandro, pur lodato dagli antichi, è particolare, perché andò interamente perduto nel Medioevo e fu recuperato solo dai papiri, così come Iperide, uno degli oratori del canone alessandrino, che, comunque, andò perduto.
- ^ Cfr. Poetae Comici Graeci.
- ^ a b Violet Moller, La mappa dei libri perduti, Le scie Mondadori
- ^ Cfr. Die Fragmente der griechischen Historiker.
- ^ Le opere pervenute sono stimate a circa il 3% del totale delle tragedie composte in un secolo di agoni teatrali: cfr. The Invisible Library.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luciano Canfora, Conservazione e perdita dei classici, Padova, Antenore, 1974. ISSN 0544-4101
- Luciano Canfora, La biblioteca scomparsa, Palermo, Sellerio, 1986. ISBN 9788838924064.
- Stuart Kelly, The Book of Lost Books: An Incomplete History of All the Great Books You'll Never Read, New York, Random House, 2005.
Voci correlate
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