Operazione Caban
Operazione Caban | |||
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Mappa dell'Impero Centrafricano | |||
Data | 21 settembre 1979 | ||
Luogo | Impero Centrafricano | ||
Esito | Esilio di Bokassa I e restaurazione della repubblica | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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L'Operazione Caban (in francese Opération Caban) fu un'operazione militare senza spargimento di sangue condotta dalla Francia nel settembre 1979 per deporre l'imperatore Bokassa I e restaurare l'ex presidente in esilio David Dacko, portando alla rinascita della Repubblica Centrafricana[1][2][3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel gennaio del 1979, l'imperatore Bokassa I era diventato un despota largamente odiato dalla popolazione centrafricana. La sua caduta ebbe inizio da un decreto che imponeva a tutti gli studenti delle scuole superiori dell'impero di acquistare le uniformi da un'azienda di proprietà di una delle sue mogli. Ciò portò a proteste da parte degli studenti di Bangui e al lancio di pietre contro l'auto dell'imperatore. Nell'aprile 1979, Bokassa ordinò alle Forze Armate Centrafricane di sedare l'agitazione popolare e arrestare gli studenti adolescenti. Nei due giorni successivi, circa 100 ragazzi furono brutalmente uccisi e l'incidente divenne noto come il "massacro dei ragazzi di Bangui". Una commissione di giudici si è riunita e ha proposto di arrestare e processare Bokassa per il massacro. Bokassa quindi fuggì in Libia, cercando rifugio presso il dittatore Muammar Gheddafi. I francesi reagirono e in poco tempo lanciarono un'operazione militare per rovesciare Bokassa e insediare David Dacko, ex presidente della Repubblica Centrafricana, allora in esilio in Europa. Le truppe francesi arrivarono dal Gabon e dal Ciad e il colpo di stato, avvenuto il 21 settembre 1979, ebbe successo, riportando Dacko alla presidenza dopo 13 anni di assenza e restaurando la Repubblica Centrafricana. Bokassa, che nel frattempo aveva trovato rifugio in Francia, tornò infine in Centrafrica nel 1987, dove fu immediatamente arrestato e condannato a morte, commutata in ergastolo un anno dopo[1]. Come uno dei suoi ultimi atti in carica, nel 1993, il presidente André Kolingba concesse un'amnistia generale per tutti i prigionieri, compreso Bokassa, che morì tre anni dopo[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Matt Doeden, Central African Republic in Pictures, Twenty-First Century Books, 2009, pp. 29–, ISBN 9781575059525. URL consultato il 25 luglio 2013.
- ^ The Bradshaw's Archives - Central African Republic / Ubangi-Shari, in France's Relations With Africa, The Bradshaw's Archives: Ono.com, 4 aprile 2010. URL consultato il 25 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ (FR) Bokassa,Jean-Barthélémy, Saga Bokassa, SODEPAR SAS, 2009, pp. 145–, ISBN 9782358080712. URL consultato il 25 luglio 2013.
- ^ Alain Rouvez, Disconsolate Empires: French, British and Belgian Military Involvement in Post-Colonial Sub-Saharan Africa, University Press of America, 1º gennaio 1994, pp. 172–174, ISBN 9780819196439. URL consultato il 25 luglio 2013.