Paolo Cesa Bianchi

Paolo Cesa Bianchi (Milano, 29 novembre 1840Milano, 3 gennaio 1920) è stato un architetto e ingegnere italiano.

Figlio di Domenico e da Maddalena Bossi, Paolo Cesa Bianchi era membro di un'importante famiglia milanese; anche il fratello Luigi si laureò in ingegneria, mentre una delle sue figlie sposò l'architetto Cesare Nava.[1]

Si laureò in matematica all'Università di Pavia nel 1863 e successivamente in ingegneria al Regio istituto tecnico superiore nel 1867.[1]

A partire dal 1870 fu incaricato della progettazione di tre case a Milano e del Grand Hôtel Nervi a Nervi, mentre nel 1877 fu nominato "ingegnere-architetto della Fabbrica del duomo di Milano", carica che mantenne fino al 1912.[1]

Nel 1882 fu incaricato della progettazione e della direzione dei lavori di restauro della basilica milanese di San Babila,[2] che fu completamente ristrutturata riportando alla luce la sua veste romanica.[1]

Nel 1890 completò la facciata della chiesa di San Raffaele e costruì la cappella architettura gotico-lombarda della famiglia Lovati-Chiappa nel cimitero Monumentale di Milano; nel 1894 ampliò la chiesa di Desio e nel 1902 disegnò insieme al fratello Luigi il santuario di Sant'Antonio di Padova.[1]

Morì nel 1920 a Milano[1] e fu sepolto al cimitero Monumentale cittadino.[3]

  1. ^ a b c d e f Luciano Patetta, CESA BIANCHI, Paolo, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1980.
  2. ^ Gaetano Moretti, Ugo Nebbia, La conservazione dei monumenti della Lombardia dal 1 luglio 1900 al 31 dicembre 1906, 1908, p. 103.
  3. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.

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