Paolo Gioli
Paolo Gioli (Sarzano (Rovigo), 12 ottobre 1942 – Lendinara, 28 gennaio 2022[1]) è stato un pittore, fotografo e regista italiano, di cinema sperimentale[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Paolo Gioli nasce il 12 ottobre 1942 a Sarzano, una piccola frazione di Rovigo. Si avvicinò in gioventù all'arte grazie allo scultore Virgilio Milani, di cui frequentò lo studio di Rovigo fin dalla tarda adolescenza. Nel 1960 si trasferì a Venezia per frequentare la Scuola Libera del Nudo[1][3]. Negli anni successivi si occupò di pittura e tecniche grafiche realizzando opere di grandi dimensioni come L'ombrello e l'Angelico (1965)[4], oppure Figura, figura, figura, figura (1965) in seguito acquisito dalla GAM di Venezia.
1967-1975: Da New York a Roma
[modifica | modifica wikitesto]Paolo Gioli si trasferì a New York nel 1967, dover lavorerà per un anno prima di ottenere una borsa di studio della John Cabot Fund[1]. In questo periodo conosce e frequenta gli autori del New American Cinema Group, e poi gli artisti della Scuola di New York, entrando in contatto con i galleristi Leo Castelli e Martha Jackson[1]. Importante fu poi l'incontro con l'amico Paolo Vampa, che diventò produttore del suo lavoro e suo sostenitore. Fu lui a regalargli di li a poco la cinepresa 16 millimetri Bolex Paillard, che diventerà uno dei suoi strumenti d'indagine nei successivi 50 anni[5].
Nel 1968 Paolo Gioli tornò in Italia per il mancato rinnovo del visto di soggiorno, anche causato dall'inasprimento dei parametri dell'U.S. Immigration Office in seguito agli omicidi di Bob Kennedy e Martin Luther King[3]. Nel paese natale iniziò i primi esperimenti in campo cinematografico utilizzando la pellicola 16 millimetri, realizzando i film per i quali Gioli sviluppava in proprio le pellicole[3]: Nascono così Commutazioni con mutazione (1969), in cui il cineasta fa confluire su pellicola 16 mm frame e porzioni di filmati super 8, 16 e 35 millimetri, Tracce di tracce (1969), in cui Gioli gioca con pellicola ed inchiostro e Immagini disturbate da un intenso parassita (1970), in cui l'autore riprende e manomette le immagini provenienti dal televisore con diverse tecniche[3].
Dal 1970 si trasferì a Roma[3][6] dove occupandosi ancora di fotografia[7] e di cinema sperimentale[8], si avvicinò alle esperienze della Cooperativa Cinema Indipendente, stringendo con loro amicizia[3]. In ambito fotografico sono del 1971 i suoi primi esperimenti su macchine fotografiche da fotofinish con cui Gioli riprendeva automobili nella serie di opere intitolate Modelli d'auto attraverso contrade[9].
1976-1983: Il periodo milanese
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1976 Paolo Gioli si trasferì a Milano, dove continua la propria ricerca in campo cinematografico ampliando sempre più quella in campo fotografico. In questo senso fu soprattutto la scoperta delle possibilità offerte dalla Polaroid ad offrire a Gioli nuove possibilità di sperimentazione, trasferendole su altri supporti come la carta e la tela[3]. Nei primi anni '80 arrivano i primi riconoscimenti importanti in ambito fotografico: Nel 1980 viene inserito nella collettiva Camere incantate. Espansione dell'immagine video, cinema, fotografia e arte negli anni '70 curata da Vittorio Fagone al Palazzo Reale di Milano e poi le mostre personali Il punto trasparente. Grafie del 1981 presso l'Istituto nazionale per la grafica di Roma, Hommage a Niépce del 1983 al Musée Nicéphore Niépce e Corps et thorax del 1983 al Centro Georges Pompidou[3].
Nel 1984 la Association of International Photography Art Dealers gli dedica la copertina del catalogo della propria fiera, e negli anni seguenti viene più volte ospitato presso i Rencontres Internationales de la Photographie di Arles[3]
Dal 1983 in poi
[modifica | modifica wikitesto]Sono gli anni della consacrazione. Espone alla George Eastman House di Rochester nel 1986, più volte ai R.I.P. di Arles tra il 1982 e il 1998, al Palazzo Fortuny di Venezia e ai Fratelli Alinari di Firenze nel 1991, al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1996. Nel 2006 RaroVideo ha pubblicato un doppio DVD con una selezione di quattordici suoi film e una intervista a cura di Bruno Di Marino. Nel 2015 Gioli partecipò con una selezione di opere al Padiglione Italia della 56ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Negli ultimi anni ha esposto Cuerpos evocados por la noche, personale, a cura di Giuliano Sergio all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid (2017); Anthropolaroid, personale, a cura di Peter Benson Miller, presso l'American Academy di Roma (2018) e Dialoghi - Joan Fontcuberta/Paolo Gioli, a cura di Joan Fontcuberta alla Galleria del Cembalo di Roma nel 2019.
Nel 2021 l'artista ha ricevuto l'omaggio da parte del festival Avvistamenti di Bari, nonché del Museo Castromediano di Lecce e del Palazzo Tupputi di Bisceglie, con la mostra Antologica/Analogica, ancora a cura di Bruno Di Marino, un progetto che è stato infine esposto anche a Pechino.[10].
Michele Smargiassi così lo ricorda: "Ci ha lasciato questa mattina Paolo Gioli, artista visionario, divergente e inquieto del fotografico. Ha lavorato sulla materia della fotografia, nel senso più concreto della parola. Le emulsioni, la scatola oscura, l’impronta, la traccia. Ha scarnificato la fotografia, l’ha letteralmente smontata, semplificata fino alla carne e all’osso, tagliata a fette, per scoprirne il corpo e interrogarlo”[11]
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Regia
[modifica | modifica wikitesto]- Commutazioni con mutazione (1969), cortometraggio
- Tracce di tracce (1969), cortometraggio
- Immagini disturbate da un intenso parassita (1970), mediometraggio
- Secondo il mio occhio di vetro (1971), cortometraggio
- Del tuffarsi e dell'annegarsi (1971), cortometraggio
- Immagini reali, immagini virtuali (1972), cortometraggio
- Cineforon (1972), cortometraggio
- Anonimatografo (1972), cortometraggio
- Hilarisdoppio (1972), cortometraggio
- Figure instabili nella vegetazione (1973), cortometraggio
- Traumatografo (1973), cortometraggio
- Quando la pellicola è calda (1974)
- L'operatore perforato (1979), cortometraggio
- Il volto inciso (1984), cortometraggio
- L'assassino nudo (1984), cortometraggio
- Filmfinish (1986-1989), cortometraggio
- Piccolo film decomposto (1986), cortometraggio
- Schermo-schermo (1987), cortometraggio
- Quando l'occhio trema (1989), cortometraggio
- Film stenopeico (l'uomo senza macchina da presa) (1973-1981-1989), cortometraggio
- Finestra davanti a un albero (1989), cortometraggio
- Metamorfoso (1991), cortometraggio
- Filmarilyn (1992), cortometraggio
- Children (1992), cortometraggio
- Farfallio (1993), cortometraggio
- Immagini travolte dalla ruota di Duchamp (1994), cortometraggio
- Volto sorpreso nel buio (1995), cortometraggio
- Volto telato (2002), cortometraggio
- Children (2008), cortometraggio
- Interlinea (2008), cortometraggio
- Rothkofilm (2008), cortometraggi
- Sommovimenti (2009), cortometraggio
- I volti dell'anonimo (2009), cortometraggio
- Il finish delle figure (2009), cortometraggio
- Quando i volti si toccano (2012), cortometraggio
- Natura obscura (2013), cortometraggio
- Tessitura calda (2013), cortometraggio
- Rectoinverso (2009-2013), cortometraggio
- Natur (2017), cortometraggio
I cortometraggi di Paolo Gioli sono stati raccolti in due DVD.[12]
Scritti
[modifica | modifica wikitesto]- Polaroid in bianco e nero e a colori su carta da disegno 1987/1998, a cura di Roberta Valtorta, Folini Arte Contemporanea, Chiasso 2004
- Volti attraverso / Tokyo 1996, a cura di Roberta Valtorta, Folini Arte Contempèoranea, Chiasso 2007. Testi di Roberta Valtorta e di Domenico D'Oora
- Écrits sur le cinéma / Scritti sul cinéma, Cahier Paris Expérimental nº 10, 2003
Paolo Gioli nei musei
[modifica | modifica wikitesto]- Art Institute of Chicago
- George Eastman House, Rochester (NY)
- Houston Museum of Fine Arts
- Museum of Art Minneapolis
- Museum of Modern Art, New York
- New Mexico History Museum, Santa Fe
- Maison Européenne de la Photographie, Parigi
- Centro Georges Pompidou, Parigi
- Musée de la Maison Courbet, Ornans
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Lara Crinò, È morto l’artista Paolo Gioli, sperimentatore nel cinema e nella fotografia, in La Repubblica, 28 gennaio 2022.
- ^ Paolo Gioli. Un cinema dell’impronta, su Centro Sperimentale di Cinematografia, marzo 2018. URL consultato il 13 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2012).
- ^ a b c d e f g h i Bruno Di Marino, 2021.
- ^ Paolo Gioli (voce), su Treccani. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ Jean-Michel Bouhours, Gioli: Tra visione paranoie e costante desiderio - in Bruno Di Marino, 2021
- ^ Italo Zannier, Paolo Costantini, 1989.
- ^ Italo Zannier, Storia della fotografia italiana, Laterza, 1986, ISBN 8842027782.
- ^ Angela Madesani, Le icone fluttuanti. Storia del cinema d'artista e della videoarte in Italia, Bruno Mondadori, 2005, ISBN 8842492957.
- ^ Elio Grazioli, Conversazione con Paolo Gioli - contenuto in: Paolo Gioli, Nature attraverso - Crosswise Nature, Silvana Editoriale, 2016.
- ^ Lara Crinò, È morto l’artista Paolo Gioli, sperimentatore nel cinema e nella fotografia, in La Repubblica, 28 gennaio 2022. URL consultato il 24 luglio 2023.
- ^ Santa Nastro, Morto l’artista e sperimentatore Paolo Gioli. Aveva 80 anni, in Artribune, 28 gennaio 2022. URL consultato il 24 luglio 2023.
- ^ (FR) Annexia Distribution: DVD: Paolo Gioli ' Film Shorts ' (2 DVD) Archiviato l'11 giugno 2010 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012, a cura di Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo e Andrea La Porta, Milano, Silvana Editoriale, 2012.
- AA.VV., Paolo Gioli: Antologica/Analogica. L'opera filmica e fotografica (1969-2019), a cura di Bruno Di Marino, Milano, Silvana Editoriale, 2021.
- AA.VV., Paolo Gioli: obscura, la natura riflessa, a cura di Roberta Valtorta, Milano, Electa, 1986.
- AA.VV., Paolo Gioli, fotografia, grafica, dipinti, film, a cura di Roberta Valtorta, Arti Grafiche Friulane, 1996.
- AA.VV., Paolo Gioli. Un cinema dell'impronta, a cura di Sergio Toffetti e Annamaria Licciardello, Torino, CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia, 2009.
- AA.VV., 150 anni di fotografia in Italia: un itinerario : Palazzo Rondanini alla Rotonda, a cura di Italo Zannier e Paolo Costantini, Roma, Rondanini galleria d'arte contemporanea, 1989.
- Italo Zannier, Mehdi Moutashar e Christian Gattinoni, Paolo Gioli. Autoanatomie. Ritratto di memoria, Alinari IDEA, 2010.
- Italo Zannier e Paolo Costantini, Paolo Gioli: gran positivo nel crudele spazio stenopeico, Alinari IDEA, 1991, ISBN 88-7292-121-X.
- Roberta Valtorta, Paolo Gioli. Transfer di volti dell'arte, Milano, PosmediaBooks, 2018.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su paologioli.it.
- (EN) Paolo Gioli, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 122088787 · ISNI (EN) 0000 0001 0788 8493 · SBN VEAV009039 · ULAN (EN) 500318404 · LCCN (EN) n83049468 · GND (DE) 118863193 · BNF (FR) cb149581831 (data) · J9U (EN, HE) 987007381340305171 |
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