Paralcyoniidae
Paralcyoniidae | |
---|---|
Studeriotes longiramosa | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Radiata |
Phylum | Cnidaria |
Classe | Anthozoa |
Sottoclasse | Octocorallia |
Ordine | Alcyonacea |
Sottordine | Alcyoniina |
Famiglia | Paralcyoniidae Gray, 1869 |
Generi | |
vedi testo |
Paralcyoniidae Gray, 1869 è una famiglia di octocoralli dell'ordine Alcyonacea.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La principale caratteristica della famiglia Paralcyoniidae è quella di avere l'intero poliparium completamente retrattile all'interno della base a forma di capsula.[2]
La struttura è costituita tipicamente da un ramo centrale, fissato alla base da un peduncolo, dal quale si dipartono delle ramificazioni laterali che portano i polipi.[3]
Questi coralli hanno una distribuzione cosmopolita e si trovano anche a grandi profondità. Hanno dimensioni molto variabili, da pochi centimetri fino a oltre 1,5 metri.[4]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Uno studio sui coralli molli delle coste sudafricane pubblicato nel 2017 ha portato ad una parziale revisione della tassonomia del Sottordine di Octocoralli Alcyoniina. Sulla base di tale studio, fra le varie modifiche, è stato stabilito che il genere Dimorphophyton endemico della regione, precedentemente assegnato alle Alcyoniidae, venga spostato nelle Paralcyoniidae, dove è un taxon fratello di Studeriotes, Paralcyonium e Ceeceenus, con i quali sembra formare un gruppo monofiletico.[5]
Lo studio è stato recepito dal World Register of Marine Species (WORMS) e pertanto la nuova famiglia risulta composta dai seguenti generi:[1]
- Carotalcyon Utinomi, 1952
- Ceeceenus van Ofwegen & Benayahu, 2006
- Dimorphophyton Williams, 2000
- Maasella Poche, 1914
- Nanalcyon Imahara, 2013
- Paralcyonium Milne Edwards & Haime, 1850
- Studeriotes Thomson & Simpson, 1909
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Paralcyoniidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 16 aprile 2020.
- ^ Daly et al.,, Op.citata, pag. 146.
- ^ Imahara, Op. citata, pag. 424.
- ^ Giuseppe Mazza, Introduzione alla Biologia Marina – Phylum Cnidaria: gli Anthozoa Octocorallia (PDF), su scoiattolorampante.files.wordpress.com, p. 44.
- ^ McFadden, van Ofwegen, Op.citata, pag. 464.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Daly et al., The phylum Cnidaria: A review of phylogenetic patterns and diversity 300 years after Linnaeus (PDF), in Zootaxa, vol. 1668, Magnolia Press, 2000, p. 127–182. URL consultato il 19 marzo 2020.
- (EN) Catherine S. McFadden, Leen P. van Ofwegen, Revisionary systematics of the endemic soft coral fauna (Octocorallia: Alcyonacea: Alcyoniina) of the Agulhas Bioregion, South Africa, in Zootaxa, vol. 4363, n. 4, Magnolia Press, 2017, p. 451-488. URL consultato il 19 marzo 2020.
- (EN) Yukimitsu Imahara, Two new paralcyoniid octocorals from Japan (Anthozoa: Alcyonacea) (PDF), in Zootaxa, vol. 3652, n. 4, Magnolia Press, 2013, p. 424–436.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paralcyoniidae
- Wikispecies contiene informazioni su Paralcyoniidae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Nidaliidae, su gbif.org, GBIF - Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 18 marzo 2020.