Parassito
Nella Grecia antica, il parassito (in greco παράσιτος) indicava una persona onorata della mensa comune; tipicamente si trattava di sacerdoti o di cittadini distinti. Plutarco (Solon, 24) riferisce di cittadini mantenuti a spese dello Stato nel Pritaneo come fu ad esempio Cleone che venne onorato del privilegio del vitto dopo la vittoria contro i Lacedemoni nella Battaglia di Sfacteria, nel 425 a.C., durante la Guerra del Peloponneso.[1]
La voce parassito nel senso originario è attestata dal grammatico Ateneo (Δειπνοσοφιταί, 234-236). L'etimo è il verbo παρα-σιτέω, che significa "mangio insieme con, sono commensale di" e «indicava in origine prevalentemente il 'commensale', colui che mangia a spese del suo ospite ma che di fatto non gli causa danni (anzi porta lustro all'ospite, come nel caso dei poeti)»[2]. Luciano (De parasito) invece attesta un uso spregiativo della parola, che si riscontra anche nel derivato παρασιτία "arte del parassito, bassa adulazione".[3]
In latino, părăsītus indicava il "convitato, commensale". E dal IV secolo a.C.[4][5] spesso fu usato in senso spregiativo, come "parassita, scroccone" il quale, per mangiare gratis, fa l'adulatore e il buffone. Si trova in questa accezione presso Cicerone ed altri autori.[6]
Quando la cultura greca si diffuse a Roma il parassito divenne carattere tipico della commedia con la funzione di «far ridere scimmiottando i gesti e le parole dei personaggi delle prime parti». Sempre a Roma, esistette una società di mutuo soccorso tra artisti denominata Parasiti Apollinis. In principio, durante l'età repubblicana fu formata solo da artisti poveri cui erano date solo parti secondarie; poi, durante l'età imperiale e sotto la protezione del dio del canto e della musica Apollo, anche dagli artisti principali.[4][5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Domenico Musti, Storia Greca, Laterza, Bari, 2001, pag. 404.
- ^ Parassiti, in Enciclopedia della scienza e della tecnica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007-2008. URL consultato il 13/01/2015.
- ^ Lorenzo Rocci, Vocabolario greco italiano, Società Editrice Dante Alighieri, 1987, 13ª ed., v. παρα-σιτέω
- ^ a b Parassita, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13/01/2015.
- ^ a b PARASSITA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 13/01/2015.
- ^ Ferruccio Calonghi, Dizionario latino italiano, Rosenberg & Sellier, Torino 1950, 3ª edizione, v. părăsītus
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sui parassiti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «parassita»
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Barbara Ponti, Il parassito e la cucina romano-laziale del 1600, Spaghetti Italiani Magazine, maggio 2003, su spaghettitaliani.com. URL consultato il 29 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).