Paul-Henri Sandaogo Damiba
Paul-Henri Sandaogo Damiba | |
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Presidente del Burkina Faso (ad interim) | |
Durata mandato | 24 gennaio 2022 – 30 settembre 2022 |
Capo del governo | Albert Ouédraogo |
Predecessore | Roch Marc Christian Kaboré (a seguito del colpo di Stato) |
Successore | Ibrahim Traoré (a seguito di un colpo di Stato) |
Presidente del Movimento Patriottico per la Salvaguardia e la Restaurazione | |
Durata mandato | 24 gennaio 2022 – 30 settembre 2022 |
Successore | Ibrahim Traoré |
Dati generali | |
Partito politico | MSPR |
Università | École militaire Conservatoire national des arts et métiers |
Professione | Militare |
Paul-Henri Sandaogo Damiba | |
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Nascita | Ouagadougou, 2 gennaio 1981 |
Etnia | Burkinabé |
Religione | cattolica |
Dati militari | |
Paese servito | Burkina Faso |
Forza armata | Forze armate del Burkina Faso |
Arma | artiglieria |
Unità | Reggimento di Sicurezza Presidenziale (fino al 2011) |
Anni di servizio | 2003 - 2022 |
Grado | Tenente colonnello |
Guerre | |
Studi militari | École militaire |
Altre cariche | Presidente ad interim del Burkina Faso |
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Paul-Henri Sandaogo Damiba (Ouagadougou, 2 gennaio 1981) è un militare e politico burkinabé, noto per essere salito alla guida del Movimento Patriottico per la Salvaguardia e la Restaurazione (MPSR), dopo aver rovesciato il presidente Roch Marc Christian Kaboré il 24 gennaio 2022 durante il colpo di Stato burkinabé del 2022. Il 30 settembre 2022 è stato a sua volta deposto da un nuovo colpo di stato militare.
Infanzia e istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Allievo di scuole militari sin dall'infanzia, è infatti parte della classe del 1992 del Prytanée militaire de Kadiogo (PMK), un istituto burkinabé di istruzione secondaria dipendente dal ministero della difesa, Damiba ha frequentato l'accademia militare "George Namoano de Pô".
Spostatosi in Francia, Damiba si è poi laureato all'École militaire di Parigi, città in cui ha anche conseguito un master in criminologia presso il Conservatoire national des arts et métiers (CNAM) e dove ha ottenuto una certificazione di esperto di difesa in gestione, comando e strategia.
Negli anni successivi, divenuto militare di carriera, Damiba ha partecipato a diversi corsi di formazione organizzati dagli Stati Uniti d'America. Nel 2010 e nel 2020, ad esempio, ha partecipato alle esercitazioni Flintlock del programma Joint Combined Exchange Training, che includevano anche corsi sulla sensibilizzazione sui diritti umani e sulle leggi dei conflitti armati; nel 2013 ha partecipato al corso African Contingency Operations Training and Assistance finanziato dal Dipartimento di Stato statunitense; nel 2013 e nel 2014 ha frequentato il corso per ufficiali di base dell'intelligence militare per l'Africa (Military Intelligence Basic Officer Course for Africa) e altri ancora.[1]
Carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Damiba è un tenente colonnello, comandante della terza regione militare che interessa le città di Ouagadougou, Manga, Koudougou e Fada N'Gourma. È un ex membro del Reggimento di Sicurezza Presidenziale, l'ex guardia presidenziale di Blaise Compaoré, da cui si è dimesso nel 2011 in seguito a un ammutinamento dell'esercito.
Dal 2015 al 2019, Damiba è stato a capo dell'esercito burkinabé nelle regioni del Sahel e del Nord, esperienza da lui raccontata e commentata nel libro West African Armies and Terrorism: Uncertain Answers?. Nel corso di questo incarico rivolto a contrastare l'insurrezione jihadista in Burkina Faso, che gli fece guadagnare enorme popolarità, Damiba chiese anche al governo burkinabé di reclutare mercenari dal Gruppo Wagner, nota organizzazione paramilitare russa, da utilizzare nella lotta contro i ribelli islamici. Tuttavia il governo di Roch Marc Kaboré si dichiarò assolutamente contrario alla proposta, sostenendo che ciò avrebbe alienato il Burkina Faso dall'Occidente.[2]
Colpi di Stato del 2022
[modifica | modifica wikitesto]Il 24 gennaio 2022, Damiba ha preso parte al colpo di Stato burkinabé del 2022, che ha portato alla deposizione del presidente Roch Marc Christian Kaboré, poi detenuto dalle forze golpiste. Queste ultime hanno poi dichiarato sciolti sia il parlamento che il governo e hanno dichiarato la sospensione della Costituzione.[3] Il 31 gennaio, la giunta militare ha ripristinato la Costituzione, nominando Damiba presidente ad interim[4] e, il 3 marzo, quest'ultimo ha nominato primo ministro ad interim l'economista Albert Ouédraogo.[5]
Con il tempo, il governo di Damiba è divenuto sempre più impopolare ed è infine arrivato a durare solamente 8 mesi, poiché, già alla fine del settembre 2022, un nuovo colpo di stato ne ha decretato la fine portando al potere Ibrahim Traoré.[6][7]
Due giorni dopo il golpe alcune fonti diplomatiche regionali hanno annunciato che Damiba era fuggito a Lomé, in Togo, dove si trova tuttora.[8][9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Who is Burkina Faso coup leader Lt-Col Damiba?, su bbc.com, BBC, 26 gennaio 2022. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ Philip Obaji, African President Was Ousted Just Weeks After Refusing to Pay Russian Paramilitaries, in The Daily Beast, 25 gennaio 2022. URL consultato il 4 marzo 2022 (archiviato il 28 gennaio 2022).
- ^ Colpo di Stato nel Burkina Faso, arrestato il presidente Kaboré, La Repubblica, 24 gennaio 2022. URL consultato il 25 gennaio 2022.
- ^ Burkina Faso restores constitution, names coup leader president, su aljazeera.com, Al Jazeera, 31 gennaio 2022. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ Burkina Faso junta names prime minister for ‘transition’ period, France 24, 4 marzo 2022. URL consultato il 12 marzo 2022.
- ^ Colpo di Stato in Burkina Faso, secondo in otto mesi, in Africa, 1º ottobre 2022. URL consultato il 27 dicembre 2022.
- ^ Burkina Faso: resa dei conti nell’esercito, in Nigrizia, 3 ottobre 2022. URL consultato il 27 dicembre 2022.
- ^ Sandaogo Damiba si è dimesso. Il Burkina Faso entra in una nuova fase, su euronews, 3 ottobre 2022. URL consultato il 4 luglio 2024.
- ^ Agenzia Fides, AFRICA/BURKINA FASO - Torna la calma, il capo della giunta militare deposto lascia il Paese grazie alla mediazione dei leader religiosi - Agenzia Fides, su www.fides.org. URL consultato il 4 luglio 2024.
Altri progetti
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