Pilosella cymosa

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Pelosella corimbosa
Pilosella cymosa
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùHieraciinae
GenerePilosella
SottogenerePilosella sect. Cymellae
SpecieP. cymosa
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùHieraciinae
GenerePilosella
SpecieP. cymosa
Nomenclatura binomiale
Pilosella cymosa
(L.) F.W.Schultz e Sch.Bip., 1862

La pelosella corimbosa (nome scientifico Pilosella cymosa (L.) F.W.Schultz e Sch.Bip., 1862) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Il nome del genere (Pilosella) deriva dal latino "pilosus" (significa "peloso") e si riferisce all'aspetto piuttosto pubescente di queste piante.[3] L'epiteto specifico (cymosa) deriva dal latino: indica fusti portanti "cime", capolini più o meno appiattiti.[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente dal botanico Linneo (1707 – 1778), perfezionato successivamente dai botanici Friedrich Wilhelm Schultz (1804-1876) e Carl Heinrich Schultz (1805-1867) nella pubblicazione " Flora; oder, (allgemeine) botanische Zeitung. Regensburg, Jena" (Flora 45: 429) del 1862.[5]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza

Habitus. Pilosella cymosa è una pianta erbacea alta da 40 a 80 cm. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Inoltre sono piante provviste di latice. La pubescenza in genere è fatta di peli semplici, lunghi 1 – 5 mm e chiari.[6][7][8][9][10][11][12]

Fusto. I fusti, in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e mediamente ramificati di tipo fillopode. La consistenza è molle, il colore è verde tenue. Le radici in genere sono di tipo fittonante; non sono presenti stoloni (se presenti sono sottili, pallidi e con foglie squamiformi).

Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le foglie basali (da 5 a 8) sono verdi, molli e opache; sono ristrette e confluenti in un picciolo lungo 5 – 10 cm; le forme della lamina sono da ellittiche a spatolate (quelle interne sono più lanceolate), con apici ottusi/arrotondati e bordi denticolati. La consistenza è molle, la colorazione è verde fino a verde-tenue. Le foglie cauline (da 2 a 4), ricoperte di peli ghiandolari, sono sessili con forme oblunghe (fino a lanceolate) con apici acuti.

Infiorescenza. Le sinflorerescenze, composte da molti capolini terminali (da 20 a 50 in tutto), sono di tipo umbellato (con 5 - 20 rami lunghi 2 – 5 cm). L'acladio è di 2 – 15 mm. L'infiorescenza è formata da un singolo capolino, solamente di tipo ligulifloro (ossia composto da diversi fiori ligulati). I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma cilindrico-ellissoide ed è formato da 2 - 4 serie di brattee. Le brattee sono colorate di grigio-verde fino a verde-nerastro (hanno un margine stretto e scolorito), sono larghe 0,7 - 1,1 mm ed hanno un apice da acuto a ottuso. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e con alveoli brevemente dentati al margine. I peduncoli dei capolini e le brattee involucrali hanno dei peli semplici bianchi. Dimensione dell'involucro: 5 - 7,5 mm.

Fiori. I fiori, tutti ligulati (i fiori tubulosi in genere sono mancanti), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni (colorati di castano scuro fino a bruno-nerastro) hanno una forma cilindrica ristretta alla base (ma non all'apice) e privi di becco (non sono compressi); sono inoltre provvisti di 10 coste longitudinali terminanti con un dentello. Il pappo si compone di fragili setole semplici color bianco-sporco su una sola serie. Dimensione degli acheni: 2 mm.

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[17] – Distribuzione alpina[18])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurosiberiano / Est Europeo / Ovest Asiatico.

Distribuzione: in Italia questa specie si trova sia nelle Alpi che negli Appennini. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[18].

Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i prati aridi e magri e i luoghi erbosi. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.

Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare tra 200 e 2.000 m s.l.m.; nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano, subalpino e in parte quello alpino.

Fitosociologia

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Dal punto di vista fitosociologico alpino la pianta di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea.

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]

Nelle checklist meno recenti questa specie è indicata come Hieracium cymosum L., 1763.

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae.[10] Il nucleo della sottotribù Hieraciinae è l'alleanza Hieracium - Pilosella (comprendenti la quasi totalità delle specie della sottoribù - oltre 3000 specie) e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Alcuni Autori includono in questo gruppo anche i generi Hispidella e Andryala.[22]

I caratteri distintivi per il genere Pilosella sono:[9][12]

  • tutta la piante è densamente pelosa;
  • gli acheni hanno 10 coste longitudinali.

Classificazione del genere. Il genere Pilosella è un genere di difficile classificazione in quanto molte specie tendono ad ibridarsi e molto spesso tra una specie e un'altra è presente un "continuam" di caratteri e quindi sono difficilmente separabili. Qui in particolare viene seguita la suddivisione in sezioni del materiale botanico così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[12]

La specie di questa voce è descritta all'interno della III sezione Pilosella sect. Cymellae, i cui caratteri principali sono:[12]

  • i peli in genere sono semplici, lunghi 1 - 5 mm e chiari;
  • non sono presenti stoloni;
  • lo scapo è ramificato, alto 20 - 100 cm, con molti capolini e con parecchie foglie cauline;
  • le foglie basali sono verdi, molli e opache, quelle cauline sono ricoperte di peli ghiandolari;
  • le sinflorescenze sono umbellate;
  • i peduncoli dei capolini e le brattee involucrali hanno dei peli semplici bianchi.

La specie P. cymosa è invece individuata dai seguenti ulteriori caratteri:[12]

  • le sinflorescenze sono formate da 20 - 50 capolini;
  • il colore dei fiori è giallo o giallo-saturo ma senza striature.

L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. P. cymosa è caratterizzata dalla seguente pubescenza:[12]

Tipo peli Caule Foglie Peduncoli dei capolini Brattee involucrali
Peli semplici Densi in basso, in alto da densi a sparsi, lunghi 0,5 – 3 mm, da molli a subrigidi e bianchi Densi sui 2 lati e al margine, lunghi 0,5 – 5 mm Da molto densi a densi, lunghi 1 – 4 mm, bianchi (fino a grigio-neri) Densi e molli, lunghi 2 – 3 mm, bianchi (in basso grigi)
Peli ghiandolari Assenti o sparsi Assenti o solo al margine (i peli ghiandolari sono minuti) Da assenti a densi Presenti solamente all'apice
Peli stellati Da molto densi a densi Densi sulle nervature, altrove da sparsi a densi Da molto densi a densi Assenti sul margine, altrove da sparsi a densi

Il numero cromosomico di P. cymosa è: 2n = 18, 36,45, 54 e 63.[12]

Per questa specie sono riconosciute 3 sottospecie presenti nella flora spontanea italiana.[2]

Specie simili

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Nella "Flora d'Italia" nella stessa sezione di questa voce (Pilosella sect. Cymellae ) sono indicate le seguenti altre specie, più o meno simili a quelle di questa voce:[12]

Si distingue da P. cymosa per: le sinflorescenze sono formate da 15 - 20 capolini; i fiori sono colorati di giallo zafferano con striature rosse (sono possibili altre combinazioni: solo le ligule dei fiori esterni sono striati di rosso, oppure le ligule interne sono colorate di rosso solamente all'apice).

Alla specie P. cymosa sono collegate le seguenti altre specie:

  • Pilosella cymiflora (Nägeli & Peter) S.Bräut. & Greuter, 2007[24] - I caratteri sono più simili alla specie P. cymosa che alla specie P. officinarum.
  • Pilosella pachycymigera (Gottschl.) Gottschl., 2010[25] - I caratteri sono più simili alla specie P. cymosa che alla specie P. hoppeana.
  • Pilosella laggeri (Sch.Bip. ex Rchb.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[26] - I caratteri sono intermedi tra la specie P. cymosa e la specie P. glacialis.
  • Pilosella hybrida (Vill.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[27] - I caratteri sono più simili alla specie P. cymosa che alla specie P. peleteriana.
  • Pilosella sciadophora (Nägeli & Peter) Soják, 1971 - I caratteri sono intermedi tra la specie P. cymosa e la specie P. lactucella.
  • Pilosella sciadogena Gottschl., 2011[28] - I caratteri sono più simili alla specie P. sciadophora che alla specie P. officinarum.
  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 luglio 2022.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 10-gennaio-2014.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 luglio 2022.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 luglio 2022.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  10. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  11. ^ Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  12. ^ a b c d e f g h Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1126.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  15. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  16. ^ Judd 2007, pag. 523.
  17. ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 106.
  18. ^ a b c Flora Alpina, Vol. 2 - p. 690.
  19. ^ Judd 2007, pag. 520.
  20. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  21. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 maggio 2021.
  22. ^ Fehrer et al. 2021.
  23. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 luglio 2022.
  24. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 luglio 2022.
  25. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 luglio 2022.
  26. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 luglio 2022.
  27. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 luglio 2022.
  28. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 luglio 2022.

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Collegamenti esterni

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  • P. cymosa Royal Botanic Gardens KEW - Database
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