Plaxhaplous

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Plaxhaplous
Immagine di Plaxhaplous mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineXenarthra
OrdineCingulata
FamigliaChlamyphoridae
SottofamigliaGlyptodontinae
GenerePlaxhaplous

Il plaxaplo (gen. Plaxhaplous) è un mammifero cingolato estinto, appartenente ai glittodonti. Visse tra il Pleistocene inferiore e il Pleistocene superiore (circa 1,8 - 0,02 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.[1]

Come tutti i glittodonti, anche questo animale era dotato di un carapace che andava a ricoprire gran parte del corpo; il carapace era formato da elementi poligonali ossei (osteodermi) ben saldati fra loro, che formavano una struttura rigida e robusta a protezione dai predatori. Plaxhaplous era uno dei più grandi glittodonti noti, e si suppone possa aver raggiunto i 3,5 metri di lunghezza. La struttura degli osteodermi era distinguibile da quella delle forme simili: essi erano fortemente suturati fra loro, ornati da perforazioni numerose e piuttosto larghe (fino a 4 millimetri), disperse lungo la superficie della placca; queste perforazioni non attraversavano però tutto lo spessore della placca. In generale, si suppone che l'aspetto di Plaxhaplous fosse simile a quello del ben noto Doedicurus, ma non è chiaro se anche Plaxhaplous fosse dotato della caratteristica coda "a mazza ferrata" tipica di quest'ultimo genere, benché il tubo caudale fosse largo e appiattito.

Classificazione

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Il genere Plaxhaplous venne descritto per la prima volta da Florentino Ameghino nel 1884, sulla base di resti fossili ritrovati in Argentina in terreni del Pleistocene superiore. La specie tipo è Plaxhaplous canaliculatus,[2] rinvenuta nella zona di Lujàn nella Provincia di Buenos Aires. A questo genere è attribuita anche la specie P. ensenadensis, sempre dell'Argentina. Fossili attribuiti a Plaxhaplous provengono anche dall'Uruguay[1] e (in terreni più antichi) dalla Bolivia.[3]

Plaxhaplous è un rappresentante dei Doedicurini, un gruppo di glittodonti tipico di Pliocene e Pleistocene, dotato di code pesantemente corazzate e a volte armate di spine.

  1. ^ a b Rinderknecht, A., Estudios Sobre la Familia Glyptodontidae (PDF), in Comunicaciones Paleantologicas del Museo Historia Natural de Montervideo, vol. 2, n. 31, 1999. URL consultato il 7 aprile 2015.
  2. ^ North America Fauna, n. 23, U.S. Fish and Wildlife Service, 1904, pp. 546, 817. URL consultato il 7 aprile 2015.
  3. ^ Plaxhaplous, su: Fossilworks.org
  • Ameghino F. (1884). Excursiones geológicas y paleontológicas en la Provincia de Buenos Aires. Bol Acad Nac Cs Córdoba, 6:161–257.
  • F. Ameghino. (1904). Nuevas especies de mamíferos, cretáceos y terciarios de la República Argentina [New species of mammals, Cretaceous and Tertiarty, from the Argentine Republic]. Anales de la Sociedad Cientifica Argentina, 57:162-341.
  • Rinderknecht, A. (1999). Estudios Sobre la Familia Glyptodontidae (PDF). Comunicaciones Paleantologicas del Museo Historia Natural de Montervideo, 2 (31).

Collegamenti esterni

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