Plurale delle parole in -co e -go

Nella grammatica italiana, una problematicità particolare è data delle parole (sostantivi e aggettivi) terminanti in -co e -go, i cui plurali maschili oscillano, per ragioni storiche, tra forme in -ci e in -chi e altre in -gi e in -ghi. La quasi totalità delle grammatiche riportano la seguente regola empirica:

  • se la parola è piana (parossitona), con accento sulla penultima sillaba, il plurale sarà in -chi e in -ghi;
  • se la parola è sdrucciola (proparossitona), con accento sulla terzultima sillaba, il plurale allora sarà tendenzialmente in -ci e in -gi.

La regola - è bene ricordarlo - non ha assolutamente alcun valore prescrittivo: non è, cioè, una regola grammaticale in senso stretto, ma soltanto il sunto di una tendenza generale, riscontrabile nell'evoluzione storica della lingua e, soprattutto, nell'uso dei parlanti. Sembra, inoltre, avere una maggior rispondenza nelle parole piane che in quelle sdrucciole, le quali presentano un maggior numero di "eccezioni", ma anche una serie di sottoregole sempre di natura empirica e comunque non grammaticalmente prescrittive.

Ha, invece, valenza grammaticale il fatto che il superlativo assoluto, per mezzo del suffisso -issimo, si ottenga sempre aggiungendo il suffisso al tema della parola al maschile plurale; quindi:

  • amico → amic-i: amic-issimo, amic-issimi, amic-issima, amic-issime
  • antico → antich-i: antich-issimo, antich-issimi, antich-issima, antich-issime.

Origini del fenomeno

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La ragione del fenomeno è da attribuirsi a due forti tendenze presenti nel sistema fono-morfologico italiano: l'una che tende a mutare il suono "duro" della C, [k] (C dura), e della G, [g] (G dura), in incontro con la I, in uno più "dolce", palatizzandolo in [ʧ] (C dolce) e [ʤ] (G dolce), di ordine prettamente fonologico; l'altro che tende invece a conservarne immutato il suono per una questione di coerenza morfologica della parola tra singolare e plurale.

L'origine delle oscillazioni però è ancora controversa tra gli studiosi, ma le ipotesi principali sono tre:

  1. secondo la prima ipotesi i casi di adattamento da velare a palatale sarebbero da addebitarsi alla normale evoluzione della lingua dal latino all'italiano, e sarebbe quindi di origine popolare, mentre i casi di conservazione sarebbero in quelle parole di origine dotta;
  2. per la seconda invece sarebbero di origine popolare le parole caratterizzate dalla conservazione della velare e dotta quelle di alternanza tra velare-singolare e palatale-plurale, in quanto già nel medioevo la C e la G, davanti a I, si leggevano col suono palatale;
  3. nella terza ipotesi, sostenuta anche da Serianni[1], la prevalenza nell'uso della forma al singolare o al plurale della parola, ha fatto sì che, di volta in volta, queste si fissassero maggiormente nella coscienza dei parlanti, così nei casi in cui era più usata la parola al singolare, e quindi più viva nella coscienza linguistica, nella formazione del suo plurale si è avuta la conservazione del suono velare con semplice cambio della desinenza, mentre in quelle in cui era già consolidata, per il maggior uso, la forma al plurale palatizzata - per il motivo addotto al punto 2 -, si sarebbe conservata inalterata.

Di seguito sono riepilogate quasi tutte le eccezioni alla regola indicata all'inizio, riepilogando quanto contenuto nei principali dizionari italiani (v. bibliografia).

Per completezza sono indicate sia le parole che formano il plurale unicamente in modo irregolare, sia quelle che ammettono un doppio plurale, sia quelle che ammettevano anticamente una o l'altra forma o entrambe.

  • Il primo plurale indicato è quello da considerarsi come principale secondo le segnalazioni dei dizionari (nei casi di disaccordo ci si è affidati a un criterio di maggioranza), ovvero quello preferibile per ragioni di tradizione linguistica o perché rispondente alla regola empirica o perché semplicemente dominante nell'uso odierno della lingua.
  • In corsivo sono i plurali secondari indicati dai dizionari come nettamente minoritari o rari. Con † i plurali desueti.

Parole in -co

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Le parole piane in -co dovrebbero, per la regola empirica, formare il plurale in -chi. Tuttavia esiste una serie di eccezioni (poche) che nel plurale escono, principalmente o esclusivamente, in -ci, per lo più parole designanti popoli antichi o d'uso poetico, o solo anticamente in -ci e oggi regolarmente in -chi.

Le eccezioni più importanti sono: amici, nemici, greci, e porci[2].

Parola Plurale 2º Plurale Note
amico -ci
càuco -ci -chi
dàuco -ci
eurieco -ci
falisco -ci
greco -ci -chi* *Grechi come aggettivo solo se riferito ai vini e ai venti della Grecia[3]
grico -chi -ci Grecanico salentino
inimico -ci
isarco -ci
laico -ci
leuco -ci
meteco -ci -chi
mosaico -ci
nemico -ci
osco -ci -chi
perieco -ci
petulco -ci -chi 'che cozza con le corna' detto specialmente delle capre
porco -ci [2]
proco -ci [-chi] †
regaleco -ci
volsco -ci
piteco -piteco -chi -ci Suffissoide che significa 'scimmia'
aprico -chi -ci 'esposto alla luce e al sole': poetismo
bolscevìco -chi
caduco -chi [-ci] †
lombrico -chi [-ci] †
mendico -chi [-ci] †
menscevìco -chi
opaco -chi [-ci] †
vinco -chi [-ci] † Tipo di salice (Salix viminalis); ramo di calice; poet. 'vincolo'

Si segnala che loci non è il plurale di loco (correttamente lochi), ma di locus in genetica.

Parole sdrucciole

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Le parole sdrucciole in -co, invece, dovrebbero formare il plurale in -ci, ma esiste anche in questo caso una serie di eccezioni, più numerose delle precedenti, che fanno principalmente o esclusivamente plurale in -chi o solo anticamente in -chi e oggi regolarmente in -ci.

Le eccezioni più importanti sono: abachi, carichi, incarichi, strascichi e valichi.

Parola Plurale 2º Plurale Note
abaco -chi
anfibraco -chi
coledoco -chi
diadoco -chi
diplodoco -chi
anfitrico -chi
entroco -chi
epimaco -chi
epitoco -chi
fondaco -chi -ci
iconomaco -chi
indaco -chi
monarcomaco -chi
otomaco -chi
totonaco -chi
tribraco -chi
uraco -chi
basilico -chi[4] * *basilici plur. regolare dell'agg. basìlico = 'regio, del re'[5]
bilico -chi -ci
bostrico -chi
bruzzico -chi 'Prima luce dell'alba'. toscanismo
buzzico -chi 'rumore della selvaggina'
carico -chi
cimotrico -chi Diffuso ma errato cimotrici[6]
dimentico -chi 'Di poca memoria'
discarico -chi
farnetico -chi -ci* s.m. 'farneticamento': *come agg. solo farnetici 'farneticanti'
frenetico -chi * ant 'vaneggiamento'; come agg. solo frenetici
friccico -chi 'piccola quantità; fremito' romanesco
incarico -chi
ipotrico -chi
lastrico -chi -ci
lissotrico -chi Diffuso ma errato lissotrici[7]
lofotrico -chi
moltiplico † -chi 'moltiplicatore'
mozzico -chi 'morso' regionalismo
ostatico † -chi 'ostaggio'
oligotrico -chi
olotrico -chi
pentabraco -chi
pizzico -chi
politrico -chi
potamotoco -chi
rammarico -chi
rancico -chi 'rancido' regionalismo
reincarico -chi
ricarico -chi
rimastico -chi 'Ruminazione'
risico -chi 'rischio' toscanismo
scarico -chi
solletico -chi
spizzico -chi
spiluzzico -chi
sporotrico -chi
strascico -chi Diffuso ma errato strascici[8]
talassotoco -chi
ulotrico -chi Diffuso ma errato ulotrici[9]
valico -chi Diffuso ma errato valici
alessifarmaco -ci -chi 'antidoto'
bolscèvico* -ci* * La vera pronuncia corretta è solamente bolscevìco/chi[10]
cerusico -ci -chi
farmaco -ci -chi
manico -ci -chi
menscèvico* -ci* * La vera pronuncia corretta è solamente menscevìco/chi[11]
ostraco -ostraco -ci -chi prefissoide che significa 'guscio, conchiglia; scudo'
oziaco -ci -chi
parroco -ci -chi
pratico -ci -chi* *Popolare o antico e soprattutto in riferimento a "persona con esperienza"[12]
stomaco -ci -chi
intonaco -ci -chi
autentico -ci [-chi] †
estrinseco -ci [-chi] †
intrinseco -ci [-chi] †
monaco -ci [-chi] †
portico -ci [-chi] †
reciproco -ci [-chi] †
sindaco -ci [-chi] †
traffico -ci [-chi] †

Rimarchevoli i prefissoidi tonici -piteco e -ostraci:

  • -pitèco concorre alla formazione di molti nomi di primati (australopiteco, cercopiteco), che principalmente formano il plurale in -chi in quanto piani, ma con forma altrettanto accettabili in -ci seppure meno diffuse.
  • -òstraco concorre alla formazione di molti nomi di generi di artropodi e pesci fossili in cui indica la presenza di una "protezione" ossea; formano principalmente il plurale in -ci in quanto sdruccioli, ma pure in -chi, in un numero minore di occorrenze, che sembra essere però una forma sconsigliata dai dizionari[13].

Parole in -go

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Le parole piane in -go dovrebbero, per la regola empirica, formare il plurale in -ghi, tuttavia esistono una serie di eccezioni (poche) che fanno principalmente o esclusivamente plurale in -gi, o solo anticamente in -gi e oggi regolarmente in -ghi.

Parola Plurale 2º Plurale Note
caprimulgo -gi
fago -gi -fago
pago -gi -pago
rachimburgo -gi
steatopìgo -gi Possibile anche la pronuncia steatòpigi
chirurgo -ghi -gi
demiurgo -ghi -gi
liturgo -ghi -gi
mago -ghi -gi* * Magi solo nell'accezione dei re magi[14]
metallurgo -ghi -gi
onomaturgo -ghi -gi
taumaturgo -ghi -gi
teùrgo -ghi -gi
drammaturgo -ghi [-gi] †

Parole sdrucciole

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Le parole sdrucciole in -go, invece, dovrebbero formare il plurale in -gi, ma esistono anche in questo caso una serie di eccezioni, più numerose delle precedenti, che fanno principalmente o esclusivamente plurale in -ghi, o in -gi e -ghi.

Le eccezioni più importanti sono: analoghi, arcipelaghi, cataloghi, decaloghi, dialoghi, monologhi, naufraghi, obblighi, omologhi, riepiloghi.

Parola Plurale 2º Plurale Note
ammotrago -ghi
antitrago -ghi
apologo -ghi
arcipelago -ghi
brachilago -ghi
dendrolago -ghi
eleotrago -ghi
emitrago -ghi
fedifrago -ghi
giambelego -ghi -gi
girovago -ghi
ippotrago -ghi
limnotrago -ghi
lucivago -ghi 'di pianta che cresce meglio alla luce' (eliofilo)
multivago -ghi 'che vaga per molti luoghi'
nàufrago -ghi * *NB: naufràgi è il plurale di naufràgio
neotrago -ghi
nottivago -ghi 'nottambulo'
obbligo -ghi
ombrivago -ghi 'pianta che cresce meglio all'ombra' (scialfilo)
ondivago -ghi 'incerto, dubbioso; che vaga sulle onde'
oreotrago -ghi
pediotrago -ghi
pelago -ghi 'mare'
pròdigo -ghi * *NB: prodìgi è il plurale di prodìgio
profugo -ghi
rincotrago -ghi
sacrìlego -ghi *NB: sacrilègi è il plurale di sacrilègio
sarago -ghi -gi
solivago -ghi che vaga da solo
sortìlego -ghi [-gi] †* *NB: sortilègi è il plurale di sortilègio
taurotrago -ghi
fugo-fugo -ghi Suffissoide che significa 'fuga'
Areòpago -ghi Possibile anche la pronuncia Areopàghi
analogo -ghi -logo
autologo -ghi
catalogo -ghi
decalogo -ghi
dialogo -ghi
epilogo -ghi
eterologo -ghi
melologo -ghi
monologo -ghi
omologo -ghi
ortologo -ghi
paralogo -ghi
prologo -ghi
riepilogo -ghi
elego -gi -ghi
esofago -gi -ghi
sarcofago -gi -ghi
parago -ghi
fago-fago -gi -ghi Suffissoide che significa 'che mangia'
logo -logo -gi -ghi Suffissoide che significa 'che tratta, che studia'
pago -pago -gi -ghi Suffissoide che in medicina significa 'unito, connesso'[15]

Rimarchevoli sono i suffissoidi atoni -fago, -fugo, e -logo:

  • -fugo concorre alla formazione di alcuni aggettivi, che formano il plurale solamente in -ghi nonostante si tratti di parole rigorosamente sdrucciole.
  • -fago concorre alla formazione di numerosi aggettivi d'uso anche sostantivale, che formano regolarmente il plurale in -gi in quanto sdruccioli, ma che nei termini più noti ammettono anche l'uscita in -ghi, seppur meno frequente e dalla connotazione più popolare.[16]
  • -logo concorre alla formazione di due ceppi di numerose parole sdrucciole: 1) aggettivi e sostantivi indicanti cose, i quali formano il plurale solo in -ghi (omologhi, monologhi) - tutte parole contenute nell'elenco precedente -; 2) nomi di professioni che formano il plurale principalmente in -gi ma pure in -ghi, seppure con una connotazione più popolare[17]

Questi ultimi due casi hanno fatto generalizzare un'altra regola empirica - applicabile soltanto ai suddetti gruppi di parole - secondo cui:

  • le parole in -logo e in -fago che designano oggetti formerebbero il plurale in -ghi,
  • mentre quelle che designano persone formerebbero il plurale in -gi.

Si tratta di una buona generalizzazione a cui però non deve essere dato valore prescrittivo, non trattandosi anche in questo caso di una regola grammaticale in senso proprio.

Errori frequenti

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Ci sono parole in -co e -go in cui gli errori nella formazione del plurale sono più frequenti che in altre, e avvengono in entrambi i sensi, ossia 1) parole che formano il plurale "irregolarmente", ma che vengono declinate regolarmente; e 2) parole che formano il plurale regolarmente, secondo la regola, ma che vengono declinate come se fossero eccezione

1) falsi regolari
  • arcipelagi (ERRATO) → arcipelaghi
  • bolscèvici (ERRATO) → bolscevìchi[10]
  • cimòtrici (ERRATO) → cimotrichi[6]
  • lissòtrici (ERRATO) → lissotrichi[7]
  • menscèvici (ERRATO) → menscevìchi[11]
  • strascici (ERRATO) → strascichi
  • ulòtrici (ERRATO) → ulotrichi[9]
  • valici (ERRATO) → valichi
2) falsi irregolari
  • asparaghi (ERRATO) → aspàragi
  • equivochi (ERRATO) → equìvoci
  1. ^ Serianni, III, 108.
  2. ^ a b Il raro superlativo assoluto di "porco", porchissimo (-i, -a, -e), si fa su una base fantasma "porchi"
  3. ^ DOPlemma «greco».
  4. ^ Basilico (pianta), su dizionari.hoepli.it. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2010).
  5. ^ Basilico (aggettivo)
  6. ^ a b DOPlemma «cimotrico».
  7. ^ a b DOPlemma «lissotrico».
  8. ^ DOPlemma «strascico».
  9. ^ a b DOPlemma «ulotrico».
  10. ^ a b DOPlemma «bolscevico».
  11. ^ a b DOPlemma «menscevico».
  12. ^ DOP, lemma «pratico Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive
  13. ^ Il DOP nei termini in -ostraco segnala sempre "...pl. -ci (meglio che -chi)", indicando una marcata preferenza per la sola prima forma, indicata come principale anche in tutti gli altri dizionari.
  14. ^ DOPlemma «mago».
  15. ^ Treccani, lemma «-pago»
  16. ^ Treccanilemma «-fago».
  17. ^ Treccanilemma «-logo».

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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