Stazione di Santa Viola

P.M. Santa Viola
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàBologna
Coordinate44°30′43.59″N 11°18′50.27″E
Lineeferrovia Porrettana
Storia
Stato attualeIn uso come posto di movimento
Attivazione2007
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante, di diramazione
Binari8
 
Mappa di localizzazione: Bologna
P.M. Santa Viola
P.M. Santa Viola

La stazione di Santa Viola è un'ex stazione ferroviaria trasformata in posto di movimento, ubicata nel nodo ferroviario di Bologna.

La gestione dell'impianto è affidata a Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Vi transitano i treni delle linee Bologna-Pistoia, Milano-Bologna (linea lenta), Milano-Bologna (AV) e Bologna-Verona[1].

La stazione di Santa Viola venne attivata il 5 agosto 2007 sui binari della linea Bologna-Verona[2]. Il successivo 11 novembre vennero attivati anche i marciapiedi sulle linee per Milano e per Pistoia, che in quel tratto corrono affiancate[3].

Il 15 novembre 2009 fu tramutata in posto di movimento[4].

Strutture e impianti

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La stazione è telecomandata dal dirigente centrale operativo (DCO) di Bologna ed è dotata di otto binari di circolazione i quali corrispondono ai binari di corretto tracciato relativi alle linee afferenti le quali, a loro volta, sono tutte ciascuna a doppio binario banalizzato e che nel tratto tra Santa Viola e Bologna Centrale risultano affiancate. In questo tratto è quindi possibile effettuare l'inoltro dei treni indifferentemente sui binari di destra e sinistra[1].

L'impianto è inoltre dotato di segnalamento plurimo di protezione e partenza da entrambi i lati per le linee per Poggio Rusco (Verona) e per Piacenza (Milano); i segnali sono unici invece per la linea Porrettana[1]. I segnali di partenza esterni portano accoppiato l'avviso rispetto ai successivi segnali[1].

  1. ^ a b c d RFI - Fascicolo Linea 82 Piacenza-Bologna
  2. ^ Impianti FS, in "I Treni" n. 296 (settembre 2007), p. 6.
  3. ^ Impianti FS, in "I Treni" n. 299 (dicembre 2007), p. 6.
  4. ^ Impianti FS, in "I Treni" n. 321 (dicembre 2009), p. 6.