Primula

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Primula
Primula vulgaris
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineEricales
FamigliaPrimulaceae
GenerePrimula
SpecieL.
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdinePrimulales
FamigliaPrimulaceae
GenerePrimula
Specie

Primula L. è un genere di piante della famiglia delle Primulacee[1], originario delle zone temperate di Europa, Asia e America.

Il nome deriva dal latino primus per indicare la precocità di fioritura che avviene subito dopo la scomparsa della neve, quando nei prati comincia a comparire l'erba.

Primula veris
Primula farinosa
Primula vulgaris
Primula clusiana
Primula florindae
Primula anisodora
Primula elatior

Comprende piante erbacee, annuali o perenni, alte da pochi centimetri fino a diversi decimetri, con foglie basali a rosetta sessili o picciolate.
I fiori sono vivacemente colorati, riuniti in ombrelle, capolini, grappoli o verticilli sovrapposti, circondati da brattee, sorretti da lunghi gambi.
I frutti sono generalmente a capsula.

Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Primula.

Il genere Primula comprende oltre 500 specie a distribuzione cosmopolita.[1]

Tra le specie spontanee presenti in Europa si annoverano[2]:

Le più conosciute specie spontanee della flora italiana sono P. veris, nota col nome comune di primula odorosa o primavera odorosa, spontanea sulle sponde dei fossati, sulle Alpi e gli Appennini, dove fiorisce alla fine dell'inverno, P. vulgaris, comune nei boschi, nota col nome comune di primaverina, e P. farinosa, nta come occhio di civetta, dai fiori colorati di rosa o rossi, comune sulle Alpi.

Tra le specie coltivate come piante ornamentali ricordiamo:

  • P. obconica Hance, pianta perenne coltivata come annuale, originaria della Cina di circa 30–40 cm d'altezza, con fiori riuniti a grappolo, sorretti da lunghi gambi, con belle infiorescenze a capolino, di colore bianco, rosa, salmone, malva, lilla, con il caratteristico colore verde centrale, che fioriscono da Natale fino all'estate;
  • P. malacoides Franch., pianta annuale simile alla precedente, ha foglie oblunghe, biancastre sulla pagina inferiore, riunite in rosetta, porta numerosi scapi florali alti 30–40 cm, con molti piccoli fiori colorati di bianco, rosa e lilla, fiorisce da gennaio ad aprile;
  • P. sinensis Lindl. , con foglie lobate a base cordata, fiori con corolle colorate di lilla, rosa o bianco;
  • P. pulverulenta Duthie, originarie della Cina
  • P. japonica A.Gray, con infiorescenze che raggiungono il metro d'altezza;
  • P. denticulata Sm., originaria del Nepal.
  • Le specie esotiche che mal sopportano il gelo vengono coltivate in vaso come piante ornamentali. Tra le specie rustiche, adatte alla decorazione di sottoboschi, prati e giardini umidi, segnaliamo P. acaulis dai fiori giallo-chiari, P. auricola con foglie carnose e fiori gialli, P. hirsuta dai fiori porporini e P. elatior, con fiori di colore giallo o arancio riuniti in ombrelle, e numerose varietà con una vasta gamma di colori, dal giallo al rosso al blu
  • Vengono utilizzate per le proprietà medicinali P. veris e con risultati minori P. vulgaris

Proprietà medicinali

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
  • L'infuso, il decotto e lo sciroppo dei rizomi di P. veris, dall'odore anisato, raccolti da settembre a novembre, ripuliti ed essiccati al sole, hanno proprietà diuretiche, espettoranti e bechiche, vantano anche un'azione antiemetica, tonica del sistema nervoso, antireumatica e antidiarroica
  • Topicamente si utilizzano i rizomi freschi ridotti in poltiglia come impacchi sedativi
  • La polvere dei rizomi ha proprietà sternutatorie
  • Il decotto per uso esterno di foglie raccolte da aprile a giugno avrebbe proprietà antireumetiche, antiartritiche e curative della gotta
  • L'infuso e lo sciroppo dei fiori raccolti da aprile a giugno appena sbocciati e seccati all'ombra, vantano proprietà sudorifere, calmanti, anticonvulsive, bechiche e pettorali
  • L'infuso per uso topico dei fiori serve per impacchi antinevralgici
  • Le giovani foglie consumate fresche, crude o cotte, hanno un'azione depurativa

Le primule coltivate in piena terra desiderano esposizione semi-ombrosa e riparata, terreno acido e fresco, fertile e ben concimato con sostanze organiche; mentre le specie coltivate in vaso richiedono locali freschi e umidi, luce solare filtrata, terriccio fertile, leggero e acido, concimazione ogni 15 giorni con fertilizzante liquido, annaffiature abbondanti, le specie perenni vengono coltivate come annuali, scartandole dopo la fioritura[3].

La moltiplicazione avviene con la semina sotto vetro o in ambiente fresco e ombreggiato, in terriccio di bosco sabbioso, utilizzando seme freschissimo, da aprile in poi, con fioritura tra l'inverno e la primavera successivi.

Le cultivar vengono moltiplicate per via agamica, con la divisione autunnale dei cespi o dei getti, anche se generalmente le primule malsopportano i trapianti, presentando scarse fioriture.

  1. ^ a b (EN) Primula, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Primula, su Euro+Med PlantBase. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  3. ^ Primula: Informazioni & Coltivazione, su edendeifiori.it.

Voci correlate

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 5967 · LCCN (ENsh85106708 · GND (DE4076346-8 · BNF (FRcb131882973 (data) · J9U (ENHE987007536368205171
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