Rubus fruticosus

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Rovo comune
Rubus fruticosus
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaRosoideae
TribùRubeae
GenereRubus
SpecieR. fruticosus
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
GenereRubus
SpecieR. fruticosus
Nomenclatura binomiale
Rubus fruticosus
L., 1753
Sinonimi

Rubus trivialis
Andr. Mich

Nomi comuni

rovo da more
rovo canino

Il rovo comune (Rubus fruticosus L., 1753) è una pianta arbustiva caducifoglie della famiglia delle Rosacee originaria dell'Eurasia[1]. I suoi frutti sono chiamati comunemente more.

Il frutto.
Frutto sezionato.

È un arbusto spinoso che può raggiungere i 2–3 m di altezza, ma può esserlo altrettanto o anche di più in larghezza, a causa dei nuovi lunghissimi getti che annualmente si sviluppano dalle radici.
Le foglie sono decidue, composte da 3-5 foglioline a lamina ovata od obovata; hanno margini seghettati e spinosi con apice acuto.
I fiori sono ermafroditi, biancastri o rosati, riuniti in infiorescenze a racemo. La fioritura avviene nel mese di giugno. È pianta mellifera da cui le api ricavano un particolare miele monoflorale.
I frutti sono composti da tante piccole drupe, di colore rosso nelle prime fasi di crescita, nero a maturazione. I frutti Iniziano la maturazione in agosto.

Distribuzione e habitat

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Specie comune in Europa e in Asia, introdotta anche in Nord America; in Italia è pianta comune nei boschi umidi, al margine delle foreste, nelle radure e nelle siepi; predilige suoli ricchi di nutrienti, debolmente acidi. Cresce fino a 1 700 m s.l.m.

I frutti (more), raccolti a maturazione in tarda estate, si prestano ad essere usati per fare delle ottime marmellate che, dopo la cottura, vengono passate con il filtro per togliere i semi. È tuttavia importante sapere che la parte di zucchero non deve essere inferiore al 70%, onde evitare problematiche con il botulino (Clostridium botulinum)[2]; oppure le more vanno cotte in una padella ove si sia aggiunto il 30% di zucchero, un pizzico di vaniglia e mezzo bicchierino di rhum, cuocendo finché la marmellata non raggiunga una discreta densità. La marmellata risulta ottima sopra i dolci, panna cotta e gelato.

La pianta è utilizzata anche per delimitare proprietà e poderi, con funzioni principalmente difensive, sia per le numerose e robuste spine che ricoprono i rami, sia per il fitto e tenace intrico che essi formano, creando una barriera pressoché invalicabile.

Altre funzioni delle siepi di rovo sono nella fornitura di polline e nettare per la produzione del miele spesso monoflorale[3], essendo una pianta mellifera[4], molto bottinata dalle api.

  1. ^ (EN) Rubus fruticosus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31/10/2022.
  2. ^ Istituto superiore di sanità, Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico (PDF), su iss.it, p. 90. URL consultato il 24 luglio 2024.
  3. ^ Mieli Uniflorali Italiani - Altri mieli uniflorali - Miele di rovo, su api.entecra.it. URL consultato il 5 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2019).
  4. ^ (FR) Rubus fruticosus & Apis mellifera, su Florabeilles, 3 luglio 2014. URL consultato il 5 luglio 2019.

Voci correlate

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