Casato di Sassonia-Coburgo e Gotha (Bulgaria)

Sassonia-Coburgo-Gotha
Stato Principato di Bulgaria
Regno di Bulgaria
Casata principale Wettin
Titoli
FondatoreFerdinando I
Ultimo sovranoSimeone II
Attuale capoSimeone II
Data di fondazione7 luglio 1887
Data di deposizione15 settembre 1946

In Bulgaria, il casato di Sassonia-Coburgo-Gotha (in bulgaro Династия Сакскобургготски, Dinastiya Sakskoburggotski), ramo cadetto del casato di Sassonia-Coburgo-Gotha, sorto da Ferdinando I, primo sovrano bulgaro, è stata la dinastia regnante sul Paese tra il 1887 e il 1946.

Il 13 giugno 1777, a Ebersdorf, avvennero le nozze fra Francesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1750-1806) e Augusta di Reuss-Ebersdorf. Dalla loro unione nacquero 10 figli, che s'imparentarono con le più grandi case reali d'Europa, salendo al trono in quattro paesi: Regno Unito (dove, nel 1917, la famiglia prese il nome di Windsor), Belgio, Regno del Portogallo e Regno di Bulgaria.

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferdinando I di Bulgaria.
Ferdinando I

Il ramo bulgaro dei Sassonia-Coburgo-Gotha nacque quando, il 7 luglio 1887, il principe di Kohary, Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha, fu proclamato Knjaz (Principe Regnante), dopo l'abdicazione, un anno prima, di Alessandro di Battenberg.

Il 20 aprile 1893 sposò Maria Luisa di Borbone-Parma, figlia del duca Roberto I di Parma e della duchessa Maria Pia di Borbone-Due Sicilie, dalla quale ebbe quattro figli:

Rimasto vedovo nel 1899 e morta la madre nel 1907, decise di risposarsi con Eleonora di Reuss-Köstritz, dalla quale tuttavia non ebbe figli.

Il suo regno fu inizialmente scosso dall'assassinio dell'ex reggente e primo ministro Stambolov e in seguito fu caratterizzato dalle guerre balcaniche contro l'Impero ottomano e da una politica accomodante verso l'Austria-Ungheria. Tale politica sfocerà durante la prima guerra mondiale nell'alleanza con gli Imperi centrali.

Persa la guerra nel 1918, Ferdinando abdicò in favore del figlio Boris quello stesso anno, andando in esilio a Coburgo, dove morirà nel 1948.

Lo stesso argomento in dettaglio: Boris III di Bulgaria.
Boris III
Stemma del Regno di Bulgaria dal 1927 al 1946

Succeduto al padre a 24 anni, sposò Giovanna di Savoia ad Assisi nel 1930. Dal matrimonio con Giovanna nacquero due figli:

Neutrale allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel 1941 Boris si alleò con la Germania di Adolf Hitler e le altre potenze dell'Asse. La crescente repressione attuata dai tedeschi soprattutto contro gli ebrei lo spinse ad aiutare e proteggere gli ebrei bulgari, facendoli fuggire da un paese ormai al collasso. Il 28 agosto 1943, di ritorno a Sofia dopo un incontro con Hitler, fu colpito da un arresto cardiaco e morì. Ancora oggi, però, la sua morte è avvolta nel mistero: si pensa che sia stato assassinato dai nazisti. Gli succedette il giovane figlio Simeone II.

Lo stesso argomento in dettaglio: Simeone II di Bulgaria.
Simeone II di Bulgaria
Kyril di Bulgaria, reggente di Bulgaria dal 1943 al 1945

Vista la giovane età di Simeone (6 anni) fu nominato un consiglio di reggenti, a capo del quale vi era suo zio Kyril di Bulgaria, poi fatto condannare e fucilare dal governo comunista nel 1945, insieme ad altri politici bulgari. Simeone sarà re dal 1943 al 1946, fino al referendum che abolì la monarchia. La validità del referendum fu messa in dubbio anche per la presenza, al tempo, delle truppe militari sovietiche in Bulgaria. Dopo il referendum, il 16 settembre 1946 Simeone, insieme alla famiglia, partì per l'Egitto e nel 1951 si trasferì in Spagna, dove visse fino al 2001. Divenuto diciottenne, nel 1955 si proclamò re, secondo le disposizioni della Costituzione di Tărnovo. Nel 2001 Simeone annunciò la nascita di NDSV (Movimento Nazionale per la Stabilità e il Progresso), con lo scopo di avviare una politica di riforme economiche e sociali, oltre che assicurare una maggiore integrità nella gestione della cosa pubblica. Alle elezioni politiche il partito ottenne il 42,75 dei consensi e la metà dei seggi, 120 su 240. A Simeone fu sufficiente, pertanto, per diventare primo ministro, allearsi con il Movimento per i Diritti e le Libertà (MDL), centristi turcofoni. Alle elezioni del 2005 il NDSV ebbe più che dimezzati consensi e seggi, calando al 19,9% dei voti e a 53 deputati. Ciò nonostante, siccome nessun partito e nessuna coalizione aveva raccolto la metà dei seggi, il NDSV venne coinvolto, insieme al MDL, nel sostegno al nuovo governo, guidato da Sergej Stanišev del Partito Socialista Bulgaro.

Nel 1962 Simeone Sassonia-Coburgo Gotha ha sposato l'aristocratica spagnola Margarita Gomez-Acebo y Cejuela, duchessa di Cortina (parente di Pilar di Borbone, sorella del re di Spagna), dalla quale ha avuto cinque figli :

  • Kardam (Madrid, 2 dicembre 1962 - Madrid, 7 aprile 2015) principe di Tărnovo, sposa a Madrid nel 1996 Miriam Ungria y López (1963), da cui:
    • Boris (Madrid, 10 ottobre 1997);
    • Beltran (Madrid, 23 marzo 1999);
  • Kiril (Madrid, 11 luglio 1964), principe di Preslav, sposa a Palma di Maiorca nel 1989 Rosario Nadal y Fuster-Puigdorfila (1968), da cui:
    • Mafalda Cecilia (Londra, 27 luglio 1994);
    • Olimpia (Londra, 13 dicembre 1995);
    • Tassilo (Londra, 20 gennaio 2002);
  • Kubrat (Madrid, 5 novembre 1965), principe di Panagjurište, sposa a Madrid nel 1993 Carla-Maria Royo-Villanova y Urrestarazu (1969), da cui:
    • Mirko (Madrid, 26 aprile 1995);
    • Lucas (Madrid, 15 luglio 1997);
    • Tirso (Madrid, 3 giugno 2002);
  • Konstantin-Assen (Madrid, 5 dicembre 1967), principe di Vidin, sposa a Madrid nel 1994 Maria Garcia de la Rasilla y Gortazar (1970), da cui:
    • Umberto (20 novembre 1999);
    • Sofia (20 novembre 1999);
  • Kalina (Madrid, 19 gennaio 1972), sposa a Borovec, Bulgaria, nel 2002, Antonio Muñoz Valcárcel (1958), da cui:
    • Simeon Muñoz y de Bulgaria (Sofia, 14 marzo 2007).

Il principato prima, e quindi il regno dei Wettin bulgari durò dal 1887 al 1946. Essi non riuscirono, soprattutto dal 1918, a risollevare politicamente ed economicamente il paese, che rimase piuttosto arretrato, finendo dopo la seconda guerra mondiale nelle mani delle forze comuniste, con conseguente abolizione della monarchia.

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