Stazione di Ortuabis

Ortuabis
stazione ferroviaria
La stazione nella seconda metà del Novecento
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàMeana Sardo
Coordinate39°53′12.1″N 9°06′35.1″E
Altitudine774 m s.l.m.
Lineeferrovia Isili-Sorgono
Storia
Stato attualesenza traffico
Attivazione1889
Caratteristiche
Tipostazione ferroviaria passante in superficie
Binari4

La stazione di Ortuabis è una stazione ferroviaria posta nel territorio comunale di Meana Sardo, lungo la linea Isili-Sorgono, dal 1997 utilizzata esclusivamente come ferrovia turistica.

Le origini dello scalo risalgono agli ultimi decenni dell'Ottocento, periodo in cui venne costruita la Isili-Sorgono: successivamente alla definizione del tracciato definitivo della linea fu deciso di realizzare uno scalo per l'inoltro tramite ferrovia dei materiali estratti dalla miniera di rame[1] di Funtana Raminosa[2], distante circa cinque chilometri dall'area scelta, ubicata nei pressi del valico di Ortuabis. La Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, concessionaria delle prime linee ferroviarie pubbliche a scartamento ridotto dell'isola, fece quindi realizzare l'impianto che il 1º aprile 1893 fu inaugurato[3] in contemporanea all'apertura all'esercizio del tronco tra Isili e Meana Sardo[3].

Data la sua posizione isolata l'attività dello scalo andò di pari passo all'andamento della miniera, sia per quanto concerne il servizio viaggiatori che merci, in particolare all'epoca il minerale veniva trasportato alla stazione su strada per poi venire caricato sui treni diretti a Cagliari per l'imbarco[4]. Dalla gestione delle SFSS la struttura passò nel 1921 a quella della Ferrovie Complementari della Sardegna.

Negli anni ottanta si registrò la cessazione dell'attività nella miniera[4] con le conseguenti ripercussioni sull'attività nell'impianto; sempre in quel decennio, nel 1989, la concessione ferroviaria passò alla Ferrovie della Sardegna. Durante il periodo di gestione delle FdS la Isili-Sorgono fu chiusa al traffico ordinario a partire dal 16 giugno 1997[5], venendo destinata all'esclusivo impiego turistico legato al progetto Trenino Verde. Stesso destino capitò alla stazione di Ortuabis, che da allora è in disuso e priva di traffico per buona parte dell'anno, fatto salvo il periodo estivo. La gestione della struttura è affidata dal 2010 all'ARST. Dall'agosto 2017 la stazione è temporaneamente chiusa al traffico per via dello stato in cui versano alcuni ponti nel tratto a nord di Laconi[6].

Strutture e impianti

[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto si trova a sud-est di Meana Sardo nell'area del varco di Ortuabis e presenta una configurazione di stazione passante. Nello scalo sono presenti complessivamente quattro binari a scartamento da 950 mm: oltre a quello di corsa ne è presente un secondo di incrocio, da cui ha origine anche un tronchino avente termine nella parte ovest della stazione. Un secondo binario tronco termina invece ad est degli edifici dello scalo, laddove è presente un piano di carico[7] non più utilizzato ed in passato parzialmente coperto[8]. Nell'area in passato era ubicato anche un magazzino[9], poi smantellato.

L'impianto è dotato di un fabbricato viaggiatori a due piani[7][8] (di norma chiuso al pubblico), avente pianta rettangolare e quattro accessi sul lato binari[7][8], uno dei quali ubicato in un'estensione del fabbricato principale posta sul lato ovest dell'edificio[7]. Sempre nella parte ovest dello scalo erano presenti le ritirate dell'impianto[7][8], ospitate in una costruzione non più accessibile[8]. In uscita dalla stazione in direzione Meana Sardo è posta inoltre una ex casa cantoniera[7][8].

Dall'estate 1997 la stazione è utilizzata esclusivamente per il traffico turistico, tuttavia dalla fine dell'estate 2017 nessuna relazione serve la struttura in quanto ricompresa in un tratto della Isili-Sorgono provvisoriamente chiuso all'esercizio per problemi infrastrutturali[6].

Per decenni la stazione fu particolarmente attiva nel trasporto merci, legato in particolare all'inoltro del rame estratto dalla miniera di Funtana Raminosa[2].

  1. ^ Ogliari, pp. 1239-1240.
  2. ^ a b Altara, p. 194.
  3. ^ a b Ogliari, p. 515.
  4. ^ a b Miniera di Funtana Raminosa, su Minieredisardegna.it. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  5. ^ Cronistoria delle FdS - Ferrovie della Sardegna, su digilander.libero.it. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  6. ^ a b Il Trenino Verde della Sardegna - Calendario 2018 (PDF), su arstspa.info, ARST, pp. 13-16, 38. URL consultato il 29 agosto 2018.
  7. ^ a b c d e f Salvatore Di Martino, Stazione di Ortuabis (NU), su Flickr, 24 maggio 2010. URL consultato il 27 dicembre 2017.
  8. ^ a b c d e f Stazione Barbagia Express Trenino Verde Ortuabis Sardegna, su barbagiaexpress.com. URL consultato il 27 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2017).
  9. ^ Ogliari, p. 1659.
  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
  • Il Trenino Verde della Sardegna (catalogo dei viaggi), 17ª ed., ARST, 2014.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]