SN 1604
SN 1604 | |
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Immagine a falsi colori del resto di SN 1604 realizzata dal telescopio spaziale Hubble. NASA/ESA | |
Scoperta | 9 ottobre 1604 |
Scopritore | Johannes Kepler |
Galassia ospite | Via Lattea |
Tipo di supernova | supernova di tipo Ia[1] |
Stella progenitrice | ? |
Tipo progenitrice | Nana bianca |
Costellazione | Ofiuco |
Distanza dal Sole | 20.000 anni luce (6 kpc) |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 17h 30m 42s |
Declinazione | −21° 29′ : |
Lat. galattica | 4,5 |
Long. galattica | +6,8 |
Dati fisici | |
Indice di colore (B-V) | ? |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 2,5 |
Magnitudine di picco | tra −2,25 e −2,5 |
La Supernova 1604, conosciuta anche come la Supernova di Keplero o la stella di Keplero, fu una supernova esplosa nella nostra galassia, la Via Lattea, in direzione della costellazione dell'Ofiuco. È al momento l'ultima supernova ad essere stata osservata nella nostra galassia, e si trovava ad una distanza di non più di 20.000 anni luce dalla Terra. Fu visibile ad occhio nudo per diciotto mesi, e al suo picco era più brillante di ogni altra stella del cielo, e anche di tutti i pianeti tranne Venere, grazie alla sua magnitudine apparente di -2,5.
Dalla distanza massima attribuitale si può dedurne che l'evento stesso è occorso non prima dell'anno 18 000 a.C.
Osservazione e studio
[modifica | modifica wikitesto]La supernova fu osservata per la prima volta il 9 ottobre 1604[2]. L'astronomo tedesco Giovanni Keplero la vide per la prima volta il 17 ottobre[3], non fu lui a scoprirla, ma la studiò così a lungo che essa prese il suo nome. Il suo libro sull'argomento, pubblicato nel 1606, fu intitolato De Stella nova in pede Serpentarii (Sulla nuova stella nel piede del Serpentario).
Galileo Galilei la osservò solo a partire dal 28 ottobre a causa del cattivo tempo a Padova[4]. Con le sue osservazioni determinò che doveva trovarsi tra le stelle fisse; ne parlò immediatamente in tre lezioni alla sede centrale dell'Università di Padova (Il Bo). A causa della sua misura, che contraddiceva l'ipotesi aristotelica e della Chiesa Romana che le stelle fossero immutabili, fu attaccato da alcuni filosofi padovani, cui rispose con un trattatello pseudonimo in dialetto padovano, il Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene in perpuosito de la Stella Nuova, e con una poesia anonima in fiorentino.
SN1604 fu la seconda supernova osservata nello spazio di una generazione (dopo la SN 1572 vista da Tycho Brahe in Cassiopeia). Non sono apparse supernove successive nella Via Lattea, anche se una visibile (con difficoltà a occhio nudo) è stata osservata recentemente in una galassia vicina (SN1987A), e molte, visibili solo con strumenti adeguati, in galassie lontane.
Il resto di supernova risultante dall'esplosione di SN1604 è considerato uno degli oggetti "prototipo" di questo genere, ed è ancora oggetto di molti studi astronomici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Chandra X-Ray Observatory, su Kepler's Supernova Remnant: A Star's Death Comes to Life. URL consultato il 16 gennaio 2006.
- ^ Bill Blair's Kepler's Supernova Remnant Page, su fuse.pha.jhu.edu. URL consultato il 23 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ Bill Blair's Kepler's Supernova Remnant Page. URL consultato il 7 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016)..
- ^ Alessandro De Angelis, Galileo e la supernova del 1604 (con la traduzione del Dialogo De Cecco di Ronchitti da Bruzene), Roma, Castelvecchi, 2022, ISBN 978-8832909500.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su SN 1604
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nine Planets page on SN1604, su spider.seds.org.
- (EN) Research attributes pseudonymous astronomical treatise to Galileo Galilei, su phys.org.