Suspense (film 1961)

Suspense
Deborah Kerr in una scena del film
Titolo originaleThe Innocents
Lingua originaleInglese
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1961
Durata105 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 2,35 : 1
Genereorrore
RegiaJack Clayton
SoggettoHenry James
SceneggiaturaWilliam Archibald, Truman Capote e John Mortimer
ProduttoreJack Clayton
Produttore esecutivoAlbert Fennell
Casa di produzioneAchilles
Distribuzione in italiano20th Century Fox
FotografiaFreddie Francis
MontaggioJames Clark
MusicheGeorges Auric
CostumiMotley
TruccoGordon Bond e Harold Fletcher
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Suspense (The Innocents) è un film del 1961 diretto da Jack Clayton ed interpretato da Deborah Kerr, Michael Redgrave e Megs Jenkins. Tratto dal racconto Il giro di vite dello scrittore americano Henry James, la sceneggiatura è stata adattata da William Archibald e Truman Capote, che hanno usato l'opera teatrale di Archibald del 1950, intitolata The Innocents, come fonte primaria. La trama segue una governante che veglia su due bambini ed arriva a temere che la loro grande proprietà sia infestata dai fantasmi e che i bambini siano invasati.

Miss Giddens è felice di essere stata assunta come istitutrice da un ricco uomo d'affari. Dovrà occuparsi dei suoi nipoti, Flora e Miles, orfani di entrambi i genitori. Giunta nella villa di campagna del gentiluomo londinese scoprirà, però, che due dipendenti morti da non molto in circostanze poco chiare, il giardiniere Peter Quint e la giovane istitutrice Miss Jessel, avevano intrecciato una relazione in cui purtroppo avevano coinvolto anche i bimbi. La donna arriva anche a pensare che i fratellini, particolarmente Miles, siano posseduti dalla coppia defunta poiché il bambino è stato addirittura espulso dal collegio in cui si trovava proprio a causa della sua condotta negativa, benché lui naturalmente si ostini nel negarlo. L'istitutrice tenterà in ogni modo di liberarli da queste presenze anche l’aiuto di Mrs.Grose, l'anziana governante che però non le vede a differenza della protagonista. Per aiutare il maschietto lo costringe a rivelare il nome del defunto e il bambino cade a terra come senza vita senza svegliarsi più. Lei piange disperata e lo bacia sulla bocca come aveva fatto lui in precedenza.

La sceneggiatura originale di Suspense è stata adattata dal drammaturgo William Archibald dalla sua opera teatrale The Innocents del 1950, che a sua volta era basata sulla novella Il giro di vite di Henry James.[1][2] Sia nell'adattamento teatrale che cinematografico, Archibald ha scritto partendo dal presupposto che le esperienze soprannaturali di Miss Giddens fossero reali e che i fantasmi che incontrava fossero entità legittime in contrasto con i giochi della sua immaginazione (una possibilità lasciata irrisolta nell'opera originale di James).[1]

Un punto chiave di controversia tra Clayton e lo sceneggiatore William Archibald era se i bambini (nella foto) fossero posseduti da spiriti maligni o se il fenomeno fosse frutto della mente della protagonista

Il regista Jack Clayton ha immaginato una conclusione più ambigua per il film: ha detto "Il mio interesse originale per la storia stava nel fatto che si potesse raccontarla da un punto di vista completamente diverso". "In altre parole, il male era vivo nella mente della governante e in effetti è lei più o meno a creare la situazione. Questo è passato molto prima che leggessi le note su Henry James e scoprissi che anche qualcun altro immagina che Henry James l'abbia scritto così — una sorta di allucinazioni quasi freudiane che aveva la governante."[3]

Clayton alla fine non era soddisfatto della sceneggiatura di Archibald a causa delle loro interpretazioni contrastanti del materiale, e chiese allo scrittore americano Truman Capote (che aveva incontrato mentre lavorava al film Il tesoro dell'Africa[4]) di rielaborare la sceneggiatura di Archibald. A quel tempo, Capote stava scrivendo A sangue freddo; tuttavia, poiché era un fan della novella di James, accettò e si prese una pausa di tre settimane per riscrivere la sceneggiatura.[5] Capote ha introdotto il simbolismo freudiano che è messo in evidenza nelle relazioni e nelle composizioni visive del film, con implicazioni che i fenomeni soprannaturali vissuti da Miss Giddens sono il risultato della sua stessa repressione sessuale e paranoia piuttosto che di legittime esperienze paranormali.[6] Clayton in seguito chiamò lo scrittore John Mortimer per dare al dialogo un tocco "vittoriano".[7] Clayton intendeva mantenere un senso di claustrofobia e, allo stesso tempo, aprire lo spettacolo, che si svolgeva interamente nel salotto della dimora. Clayton ha visto la dimora come uno dei personaggi del film e l'ha usata come tale per evidenziare alcune scene.

Il critico culturale Christopher Frayling attribuisce circa il 90% della sceneggiatura del film così come appare sullo schermo a Capote (i titoli di coda attribuiscono la sceneggiatura ad Archibald e Capote, con Mortimer che riceve crediti per "Scene aggiuntive e dialogo"). Frayling nota anche un'atmosfera gotico sudista presente nelle alterazioni della sceneggiatura di Capote – in particolare con la sensibilità erotica repressa della governante contrapposta a scene di piante lussureggianti e in decomposizione e di vita di insetti rapaci. Il regista Clayton, tuttavia, ha scelto di minimizzare questo aspetto nel film finito, per preservare l'ambiguità tra la storia di fantasmi e l'elemento freudiano.[8]

Inizialmente era previsto che il film fosse narrato da un narratore inaffidabile che si aprisse con un funerale.[9] Esistono fotogrammi della scena che circolavano all'epoca, ma alla fine Clayton scelse di aprire il film con l'oscurità, una canzone cantata da una bambina e l'immagine delle mani di Kerr che sono giunte in preghiera, con il suo rosario tra le sue dita, mentre mormora e singhiozza.[10] Gradualmente il volto della Kerr viene mostrato. Secondo lo studioso di cinema Frayling, la scena iniziale crea un senso di intimità e, forse, fiducia nel fatto che la governante dovrebbe essere fidata, ma l'uso dell'oscurità che la circonda suggerisce che è possibile che la storia che segue non sia altro che frutto della sua mente.[11]

Deborah Kerr è stata scelta per il ruolo principale di Miss Giddens dal consiglio dello studio distributore del film, la 20th Century Fox, nonostante il fatto che il personaggio dell'istitutrice nel racconto di James avesse vent'anni (Kerr aveva infatti quarant'anni all'epoca).[12] Il ruolo della Kerr nel film è significativo, poiché appare sullo schermo in circa 95 dei 99 minuti di durata del film.[4] Per il suo lavoro nel film venne pagata 400.000 dollari.[13]

Distribuzione

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Paolo Mereghetti ha scritto: «Clayton ha saputo conservare l'ambiguità del racconto... costruendo una tensione impalpabile e angosciante. Degno di James anche il finale. La Kerr, dallo sguardo ora smarrito, ora invasato, è mirabile.» ***½ [14]

Riconoscimenti

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  1. ^ a b Leonard Orr, James's The Turn of the Screw, Londra, A&C Black, 2009, p. 86, ISBN 978-0-826-42432-7.
  2. ^ Neil Sinyard, Jack Clayton, Manchester, Manchester University Press, 2000, p. 84, ISBN 978-0-719-05505-8.
  3. ^ Neil Sinyard, Jack Clayton, Manchester, Manchester University Press, 2000, p. 92, ISBN 978-0-719-05505-8.
  4. ^ a b Kate Cameron, Kerr Stars in Ghost Tale, in New York Daily News, New York City, New York, 24 dicembre 1961, p. 251. Ospitato su Newspapers.com.
  5. ^ Robert Emmet Long, Truman Capote Enfant Terrible, Bloomsbury USA, 2008, p. 79, ISBN 978-1-441-19112-0.
  6. ^ Ginette Vincendeau, Film/Literature/Heritage: A Sight and Sound Reader, Londra, British Film Institute, 2001, p. 87, ISBN 978-0-851-70842-3.
  7. ^ Neil Sinyard, Jack Clayton, Manchester, Manchester University Press, 2000, p. 91, ISBN 978-0-719-05505-8.
  8. ^ Questo paragrafo è derivato dal commento di Christopher Frayling e dall'introduzione filmata sul DVD rilasciato 2006.
  9. ^ Neil Sinyard, Jack Clayton, Manchester, Manchester University Press, 2000, p. 94, ISBN 978-0-719-05505-8.
  10. ^ Dorothy Kilgallen, Brigitte takes to perfume, in The Province, Vancouver, British Columbia, 30 novembre 1961, p. 26. Ospitato su Newspapers.com.
  11. ^ Filmato audio Frayling, Christopher, The Innocents, The Criterion Collection, 2014.
  12. ^ Neil Sinyard, Jack Clayton, Manchester, Manchester University Press, 2000, p. 88, ISBN 978-0-719-05505-8.
  13. ^ Robert Sylvester, Deborah Kerr..., in The Philadelphia Inquirer, Philadelphia, Pennsylvania, 25 dicembre 1961, p. 19. Ospitato su Newspapers.com.
  14. ^ Paolo Mereghetti, Dizionario dei film, ed. 1994.
  15. ^ (EN) Official Selection 1962, su festival-cannes.fr. URL consultato l'11 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  • Barbara Tolfa, Il giro di vite e Suspense, in Fantasmi di luce, vol. 10, Mondo Ignoto, Roma 2004, pp. 315–325.
  • Nicola Lombardi, Quante volte, Mister James, in Fantasmi di luce, vol. 10, Mondo Ignoto, Roma 2004, pp. 327–331.

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