Taliesin

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Taliesin (534 circa – 599 circa) è stato un poeta britannico, il più antico poeta di lingua gallese del quale siano sopravvissute alcune opere.

Il suo nome è spesso associato con il Libro di Taliesin, opera redatta nel Basso Medioevo (il paleografo John Gwenogvryn Evans data la sua composizione attorno al 1275). I manoscritti di alcuni poemi a lui attribuiti sono relativamente tardi (attorno al X-XII secolo), ma alcuni sono più antichi, e undici di essi, secondo lo studioso Ifor Williams, risalgono addirittura al VI secolo. Si pensa che Taliesin fosse stato un bardo nelle corti di almeno tre re britannici della zona del Galles. Secondo la leggenda egli fu nominato "Capo Bardo di Britannia" ed era perciò responsabile di giudicare le competizioni di poesia tra tutti i bardi della Britannia. La vita di Taliesin costituì più tardi il soggetto di un'opera mitologica del XVI secolo scritta da Elis Gruffydd, che probabilmente riportò tradizioni orali che esistevano da molto tempo. Il suo nome si trova come Taliessin nella raccolta Idilli del re (Idylls of the King) di Alfred Tennyson, e in alcune opere posteriori.

La sua biografia è quantomeno oscura e di difficile ricostruzione: oltre a ciò che è contenuto nelle sue stesse opere, sappiamo infatti molto poco riguardo alla sua vita. Un manoscritto attesta i suoi natali a Llanhennock, cinque chilometri a nord-est di Newport (vicino Caerleon), come figlio di San Henkw. È menzionato, inoltre, assieme a Talhaern Tad Awen ("Padre della Musa"), Aneirin, Blwchfardd e Cian Gwenith Gwawd ("Grano di Poesia"), come uno dei cinque maggiori poeti della Britannia nella "Storia dell'Hen Ogledd (Antico Nord)", una sezione della Historia Brittonum, tradizionalmente attribuita a Nennio.

I poemi che gli vengono attribuiti indicano che divenne bardo alla corte di Brochwel Ysgithrog re del Powys, intorno al 555, quindi del suo successore Cynan Garwyn ed infine presso il re Urien di Rheged e suo figlio Owain mab Urien. L'idea che fu anche il bardo di Re Artù venne elaborata in epoca moderna da autori diversi, come Alfred Tennyson, nel suo già citato "Idylls of the King", e da Charles Williams, in "Taliessin Through Logres". Alcuni autori lo identificano con Merlino. Come bardo presso Re Artù, Taliesin viene anche menzionato nella storia di Culhwch e Olwen, ma non rappresenta nessun ruolo significativo.

In ogni caso, la carriera storica di Taliesin ebbe apparentemente fine nella seconda metà del VI secolo, quando gli storici che argomentano l'esistenza di Re Artù datano la vittoria del Monte Badon; gli Annales Cambriae riportano il 532 come data della sua morte o della sua scomparsa nella Battaglia di Camlann, solo pochi anni prima della data del 542 riportata invece nella Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth.

Bedd Taliesin

La tradizione, le cui fonti scritte si attestano al XVI secolo, attesta che Taliesin fosse il figlio adottivo di Elphin, il quale gli diede il suo nome, che significa "fronte raggiante", e più tardi divenne re del Ceredigion. All'età di tredici anni visitò lo zio di Elphin, il re Maelgwn, e gli profetizzò correttamente il modo ed il giorno in cui sarebbe morto. Sembra che la sua tomba, Bedd Taliesin (La tomba di Taliesin), stia in cima a una collina nel Ceredigion, e si dice che se un viandante riposi nelle sue vicinanze il giorno dopo si risveglierebbe o poeta o completamente pazzo. Il villaggio di Tre-Taliesin, situato ai piedi della collina sepolcrale, prese questo nome, in onore del bardo, nel XIX secolo.

Il Libro di Taliesin

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Lo stesso argomento in dettaglio: Libro di Taliesin.

L'opera più spesso associata con Taliesin è, appunto, il Libro di Taliesin, che gli studiosi credono scritto nel X secolo, in Galles. Dal momento che tutta la poesia, ai tempi in cui il bardo viveva, era trasmessa oralmente, è plausibile supporre che il materiale originale sia molto più antico e che sia stato messo su carta solo tre o quattro secoli più tardi. Fu Ifor Williams che ne pubblicò per primo il testo, prima corredato di note (Canu Taliesin, 1960) e poi in traduzione inglese (The Poems of Taliesin, 1968).

Dei poemi contenuti nel Libro di Taliesin, dodici sono indirizzati a re storicamente riconosciuti, come Cynan Garwyn, re del Powys, e Gwallog di Elmet, otto sono dedicati a Urien Rheged, il cui regno era centrato nella regione dell'Estuario del Solway, lungo il moderno confine tra Inghilterra e Scozia, e si estendeva ad est fino a Catraeth (oggi Catterick nello Yorkshire settentrionale) e ad ovest fino a Galloway, e infine un poema, un "marwnad" o "lamento di morte", è indirizzato a Owain, figlio di Urien. Il resto dei lavori contenuti nel libro sono dedicati a figure mitologiche, religiose o sciamaniche. La presunzione che l'intero testo del Libro di Taliesin sia opera del vero, storico Taliesin è un'assurdità; sono chiare, infatti, moltissime aggiunte di poeti posteriori, e la maggior parte dei poemi mancano delle caratteristiche metriche e poetiche associate col lavoro del Taliesin storico. Sono solo dodici, infatti, i poemi quasi certamente attribuibili al "vero" Taliesin.

Il racconto di Gruffydd

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Nella metà del XVI secolo Elis Gruffydd scrisse un racconto mitologico sulla vita di Taliesin, che prese probabilmente largo spunto dal folklore gallese; molti studiosi, infatti, concordano sul fatto che quasi certamente Gruffydd si basò su tradizioni già preesistenti la sua opera.

Secondo la versione di Gruffydd, Taliesin iniziò la sua vita con il nome di Gwion Bach, ed era uno dei servi dell'antica casata di Ceridwen. Ceridwen aveva due figli, una bambina bellissima, ed un figlio molto brutto, di nome Morfran (chiamato Afagddu, l'oscuro); il suo aspetto era così sgradevole che nessuna magia lo poteva migliorare, perciò Ceridwen decise di fargli il dono della saggezza come compensazione per il suo aspetto. In un magico calderone ella preparò una pozione all'uopo, che avrebbe dovuto bollire per un anno e un giorno. Un uomo cieco di nome Morda si sarebbe dovuto occupare del mantenimento della fiamma invece a Gwion Bach era affidato il compito di mescolare la pozione. Ceridwen gli aveva espressamente vietato di assaggiarla in quanto solo le prime tre gocce avrebbero donato saggezza, il resto si sarebbe trasformato in un veleno mortale. Ma il caso volle che mentre Gwion rimestava, tre gocce bollenti schizzarono dal calderone e gli ustionarono la mano; istintivamente il ragazzo si portò la mano alla bocca per lenire il dolore, e istantaneamente ottenne una saggezza e una conoscenza ineguagliabili. Fu allora che si accorse di aver disobbedito al volere della sua padrona, e perciò fuggì immediatamente.

Come Ceridwen si rese conto di quello che era avvenuto, iniziò ad inseguirlo, non potendo permettere che un umile servo avesse accesso a un potere così grande; ma non appena raggiunse Gwion, questi si trasformò in un coniglio, per sfuggirle più alacremente (il dono della pozione comprendeva, infatti, anche la magia, in quanto considerata allora indice di enorme saggezza). In tutta risposta Ceridwen assunse le sembianze di un cane, e la fuga quindi proseguì. Incrociato un fiume, Gwion cercò di trovarvi scampo tramutandosi in pesce, ma la maga continuò ad inseguirlo nelle spoglie di una lontra. In seguito Gwion decise di diventare un uccello ma Ceridwen, pervicace, si tramutò in un falco. Infine, visto un granaio, Gwion vi giunse in picchiata, e qui si tramutò in un chicco di grano, sperando di confondersi tra gli altri, ma Ceridwen si trasformò in chioccia e mangiò tutti i chicchi del granaio. Dopo qualche mese, però, ella si accorse di essere incinta dello stesso seme di Gwion, che stava germogliando dentro di lei. Decise quindi di uccidere il bambino non appena nato, ma una volta datolo alla luce, era così bello che non ebbe cuore di proseguire nel suo proposito, ma decise invece di lasciarlo andare alla deriva nel mare dentro una borsa di pelle. Il racconto di Gwion fino a questo punto presenta una straordinaria somiglianza con il racconto irlandese di Fionn mac Cumhail e il salmone della saggezza, fatto che indica una probabile origine comune delle due storie.

La scoperta di Elphin

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Il piccolo Gwion, quindi, fu ritrovato da Elphin, il figlio di Gwyddno Garanhir, Signore di Ceredigion, mentre pescava dei salmoni. Fu così sorpreso dal biancore della fronte del bambino che non appena la vide esclamò: "Tal iesin", che significa "fronte scintillante". Mentre Elphin riportava il bambino a casa propria, in un cesto, e rifletteva su quello che suo padre avrebbe detto quando avrebbe saputo che aveva trovato un bambino invece che dei salmoni, Taliesin iniziò a recitare una bellissima poesia:

(EN)

«Fair Elphin, cease your lament!
Swearing profits no-one.
It is not evil to hope
Nor does any man see what supports him,
Not an empty treasure is the prayer of Cynllo,
Nor does God break his promise.
No catch in Gwyddno's weir
Was ever as good as tonight's.

Fair Elphin, dry your cheeks!
Such sorrow does not become you,
Although you consider yourself cheated
Excessive sorrow gains nothing,
Nor will doubting God's miracles.
Although I am small, I am skilful.
From the sea and the mountain,
From the river's depth
God gives His gifts to the blessed.

"Elphin of the generous spirit,
Cowardly is your purpose,
You must not grieve so heavily.
Better are good than evil omens.
Though I am weak and small,
Spumed with Dylan's wave,
I shall be better for you
Than three hundred shares of salmon.

Elphin of noble generosity,
Do not sorrow at your catch.
Though I am weak on the floor of my basket,
There are wonders on my tongue.
"While I am watching over you,
No great need will overcome you.
Be mindful of the name of the Trinity
And none shall overcome you."»

(IT)

«Buon Elphin, cessa il tuo lamento!
Lamentarsi non porta profitto a nessuno.
Non è malvagio sperare
e nessun uomo guarda cosa lo sorregge,
e non in un tesoro vuoto consiste la preghiera di Cynllo,
e Dio non rompe la sua promessa.
Nessuna pesca nella diga di Gwyddno
era stata mai buona come stasera.

Buon Elphin, asciuga le tue guance!
Tale dolore non diventa te,
anche se ti credi imbrogliato
il dolore eccessivo non porta a nulla,
e nemmeno dubitare dei miracoli di Dio.
Anche se sono piccolo, sono abile.
Dal mare e dalla montagna,
dalle profondità del fiume
Dio concede i suoi doni ai benedetti.

Elphin dallo spirito generoso,
il tuo scopo è codardo.
Non devi così pesantemente rattristirti.
I buoni auspici sono meglio di quelli cattivi.
Anche se sono debole e piccolo,
creato dalla spuma di Dylan,
sarò migliore per te
di trecento parti di salmone.

Elphin dalla nobile generosità,
non essere triste per ciò che hai perso.
Anche se sono debole sul fondo del mio cesto,
ci sono meraviglie sulla mia lingua.
"Mentre veglio su di te,
nessun grande bisogno ti sovrasterà.
Ricordati il nome della Trinità
E niente ti sovrasterà»

Sconvolto, Elphin gli chiese come potesse un infante parlare in questo modo e nuovamente Taliesin rispose con una poesia, narrando le sue numerose trasformazioni durante la sua fuga, e concludendo disse:

(EN)

«Floating like a boat in its waters,
I was thrown into a dark bag,
and on an endless sea, I was set adrift.

Just as I was suffocating, I had a happy omen,
and the master of the Heavens brought me to liberty.»

(IT)

«Navigando come una nave tra le sue acque,
sono stato gettato in un sacco scuro,
e verso un mare infinito, sono stato mandato.

Proprio mentre stavo per soffocare, ho avuto una visione,
e il signore dei Cieli mi ha portato alla libertà.»

Commento sulla tradizione

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La storia secondo la quale Taliesin fosse il figlio adottivo del Principe Elphin (poi Re del Ceredigion), che fosse cresciuto nella sua corte a Aberdyfi e che Taliesin visitò Re Maelgwn non è supportata da alcuna prova storica, ma tuttavia non è improbabile, visto che questi avvenimenti non contrastano con quelli realmente accaduti in quel periodo.

La sua nascita mitica, raccontata in varie forme, è talvolta interpretata allegoricamente e misticamente. Su tali opere Robert Graves ha basato molto dei suoi studi sui miti e della sua teoria storiografica.

Taliesin nella letteratura popolare

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  • Patrick K. Ford. The Mabinogi and Other Medieval Welsh Tales. Berkley, University of California Press, 1977.
  • Patrick K. Ford. Ystoria Taliesin Cardiff, University of Wales Press, 1992.
  • Patrick K. Ford. The Celtic Poets: Songs and Tales from Early Ireland and Wales Belmont, Ford and Bailie, 1999.
  • Marged Haycock. "Taliesin's Questions" Cambrian Medieval Celtic Studies 33 (Summer): 19–79, 1997.
  • Marged Haycock. "'Some talk of Alexander and some of Hercules': three early medieval poems from the 'Book of Taliesin." Cambridge Medieval Celtic Studies 13 (1987): 7–38, 1987.
  • Marged Haycock. "Llyfr Taliesin," National Library of Wales Journal 25: 357–86, 1987–88.
  • Marged Haycock. "Preiddeu Annwn and the Figure of Taliesin" Studia Celtica18/19: 52–78, 1983–84.
  • John Koch e John Carey. The Celtic Heroic Age 3rd ed. Malden, Celtic Studies Publishing, 2003.
  • John Matthews. Taliesin: Shamanism and the Bardic Mysteries in Britain and Ireland Londra, Harper Collins, 1991.
  • Ifor Williams. Canu Taliesin. Tradotto in inglese da J. E. Caerwyn Williams come The Poems of Taliesin Dublino, Dublin Institute of Advanced Studies, prima edizione 1967 - ristampato 1975 & 1987.
  • Ifor Williams. Lectures on Early Welsh poetry. Dublino, DIAS, 1944.
  • Leonara Carrington. "The Hearing Trumpet", 1977.
  • Dario Giansanti, Claudia Maschio, Agenzia Senzatempo: Viaggio irreale nella Britannia di Merlino e Artù. QuiEdit, Verona, 2010. ISBN 978-88-6464-036-5.

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