Trasimede di Paro
Trasimède di Paro (in greco antico Θρασυμήδης, Thrasymēdes; fl. IV secolo a.C.) è stato uno scultore greco antico.
Figlio di Arignoto e originario di Paro, il suo nome è legato alla statua crisoelefantina di Asclepio, nel tempio di Epidauro.[1] Le fonti la descrivono raffigurante un dio seduto e barbuto, con scettro, serpente e cane, e di grandezza pari alla metà di quella di Zeus a Olimpia, alla quale era chiaramente ispirata.[2] Nel trono erano raffigurati, a rilievo, due miti argivi: Bellerofonte che uccideva la Chimera e Perseo che decapitava Medusa.[3]
Un'iscrizione trovata nella base di un ex voto ad Apollo e Asclepio permette di collocare Trasimède nella prima metà del IV secolo a.C.[3]
Da una fonte epigrafica relativa alla messa in opera del tetto e alle porte del tempio, si deduce che Trasimede avesse anche un ruolo come architetto.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Trasimède - Treccani, su Treccani. URL consultato il 30 gennaio 2024.
- ^ Enzo Lippolis e Giorgio Rocco, Archeologia greca, Bruno Mondadori, 2011, p. 315.
- ^ a b c TRASIMEDE - Treccani, su Treccani. URL consultato il 30 gennaio 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Trasimède, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Carlo Albizzati, TRASIMEDE, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
- Trasimède (scultore), su sapere.it, De Agostini.
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