Turntablism
Il turntablism è l'arte di manipolare i suoni e creare musica mediante il giradischi ed il mixer da DJ.
Le origini
[modifica | modifica wikitesto]Il termine fu creato da DJ Babu dei Beat Junkies nel 1995 e differenzia il dj, che più semplicemente seleziona e mixa brani musicali, dal turntablist che invece è colui che esercita una serie di manipolazioni su vinile, puntine e mixer per produrre suoni. È una disciplina che deriva dalla cultura hip hop: Kool Herc fu il creatore dei cosiddetti break musicali che caratterizzarono il background musicale dell'hip hop anni settanta, mentre dobbiamo a Grand Wizard Theodore l'invenzione della celebre tecnica dello scratch.
Il turntablism si può dividere in due sottodiscipline che sono lo scratch e il beat juggling. Ognuna di queste è composta da svariate tecniche più o meno avanzate che si possono ammirare nei contest nazionali e internazionali come quelle organizzate dalla DMC o dall'ITF (ora divenuto IDA[1])
Nella storia del turntablism si può considerare una "vecchia scuola" e una "nuova scuola" dati i molti progressi nell'ambito tecnologico con l'invenzione di nuovi giradischi con forze di trazione superiori e mixer più avanzati soprattutto per quanto riguarda la scorrevolezza dei fader e gli effetti.
Tra i più noti turntablist possiamo citare: Afrika Bambaataa, Grandmaster Flash, DJ Grand Mixer DXT Jam Master Jay, DJ Qbert, Mix Master Mike, A-Trak, DJ Craze, D-Styles, Roc Raida, Rob Swift, Kid Koala, DJ Shadow, e le crew Invisible Skratch Piklz X-Ecutioners, Allies, Birdy Nam Nam e C2C. In Italia ricordiamo le storiche crew Alien Army con DJ Gruff, DJ Skizo, DJ Tayone, John Type e la crew Men In Scratch con DJ Myke e DJ Aladyn. Altri capostipiti del turntablism in Italia sono DJ Jad Giorgio Prezioso.
Nell'ultimo decennio, grazie anche alla rinascita del vinile[2], il turntablism in Italia ha continuato la sua crescita portando in giro per il mondo la propria scuola, grazie a personaggi come DJ Mandrayq, DJ 2P, DJ Bront, DJ Gengis, DJ Craim ed a team come gli Scratch Busters e i Blatters.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ IDA World | Official Site, su idaworld.net. URL consultato il 23 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2021).
- ^ SANDRO NERI, Il disco in vinile vende più del cd. E a comprare sono i giovani, su Il Giorno, 1621342967788. URL consultato il 23 maggio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Webber, Stephen. DJ Skills: The essential guide to Mixing and Scratching. USA, Elsevier,Ltd, 2008. ISBN 978-0-240-52069-8
- Chang, Jeff. Can't Stop Won't Stop: a history of hip hop generation. New York, St. Martin's Press, 2005. ISBN 978-0-312-30143-9
- Toop, David. Rap. Storia di una musica nera. Torino, EDT, 1992. ISBN 88-7063-130-3.
- Bazin, Hugues. La cultura Hip Hop. Nardo, Besa, 1999. ISBN 88-86730-97-7.
- Cooper, Martha. Hip Hop Files - photographs 1979-1984, Berlino, From Here to Fame, 2004. ISBN 3-937946-02-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «turntablism»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su turntablism
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Kjetil Falkenberg Hansen, Turntable Music, su speech.kth.se, 23 agosto 2001 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2010).
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