Villadose

Villadose
comune
Villadose – Stemma
Villadose – Bandiera
Villadose – Veduta
Villadose – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Rovigo
Amministrazione
SindacoPierpaolo Barison (centro-destra) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate45°04′N 11°54′E
Altitudinem s.l.m.
Superficie32,07 km²
Abitanti4 765[2] (30-6-2022)
Densità148,58 ab./km²
FrazioniCambio, Canale[1]
Comuni confinantiAdria, Ceregnano, Rovigo, San Martino di Venezze
Altre informazioni
Cod. postale45010
Prefisso0425
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT029048
Cod. catastaleL939
TargaRO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 466 GG[4]
Nome abitantivilladosani
Patronosan Leonardo
Giorno festivo6 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villadose
Villadose
Villadose – Mappa
Villadose – Mappa
Posizione del comune di Villadose nella provincia di Rovigo
Sito istituzionale

Villadose (Viładóxe in veneto) è un comune italiano di 4 765 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato ad est del capoluogo.

Geografia fisica

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Villadose è situata nella parte centrale del Polesine, a 10 km ad est dal capoluogo provinciale Rovigo, ed è attraversata dal fiume Adigetto, che la divide in due settori.

Oltre all'Adigetto, il territorio è attraversato a nord dallo scolo Bresega ed a Sud dallo scolo Valdentro.

Da ritrovamenti archeologici risulta che il territorio era certamente popolato in età romana, anche grazie alle opere di bonifica intraprese in quell'epoca (scavi e indagini sull'appoderamento centuriale). D'altronde, trovandosi Villadose a pochi chilometri dall'antico porto di Adria, ne rappresentava l'entroterra e un punto di passaggio verso l'interno.

Con la fine dell'Impero Romano seguì un periodo di forte instabilità idraulica e di spopolamento.

Gino Braggion, nel suo libro ... E... Villadose risorse... da secolari tribolazioni, ha scoperto agli inizi del XIII secolo i primi documenti dove appare per la prima volta il nome del Comune come "Villa Ducis".

Nel 1484, dopo il termine della sanguinosa guerra del sale tra Venezia e Ferrara dalla quale ne uscì praticamente distrutta, Villadose passò dalla dominazione estense a quella veneziana dove rimase fino alla caduta della Repubblica avvenuta nel 1797. In quel periodo furono compiuti lavori di bonifica e sorsero - lungo l'Adigetto - alcune ville che portano ancora il nome delle famiglie nobili veneziane.

Il segno della dominazione estense è rilevabile dal palazzo comunale, chiamato Ca' Patella, dove le finestre del piano terra sono di stile ferrarese e quelle dei piani superiori di stile veneziano.

Nel 1778, grazie al vescovo della diocesi di Adria Arnaldo Speroni degli Alvarotti, a Villadose fu nuovamente istituita la parrocchia, prima aggregata e dipendente da quella di Buso.

Poco dopo l'unità d'Italia Villadose fu soggetta ad una notevole emigrazione dei suoi abitanti verso il sudamerica, dovuta all'alluvione seguita all'alluvione del Polesine del 17 settembre 1882 e alla crisi agraria dovuta sia alle conseguenze dell'alluvione sia alla guerra commerciale in atto tra Italia e Francia. Come conseguenza, alla fine degli anni ottanta del XIX secolo, Villadose fu il comune polesano con il maggior tasso di emigrazione, pari ad oltre il 25 percento della popolazione.

Nel 1915 la prima amministrazione comunale a guida socialista iniziò a predisporre l'acquisto del palazzo Ca' Patella che divenne - nel 1923 - sede municipale.

Nel 1928, in seguito alla soppressione del comune di Ca' Emo, Villadose acquisì nel suo territorio la località Ca' Tron.

Nel 1938 fu inaugurata la Strada Statale 443 - che collega direttamente Rovigo ad Adria - alla presenza del gerarca fascista Giovanni Marinelli.

Il 25 aprile 1945 furono fucilati dai tedeschi - presso le mura del cimitero - 20 partigiani catturati a Ceregnano in località Palà. I tedeschi, dopo aver fucilato i prigionieri, fucilarono anche due militi delle brigate nere che avevano assistito i tedeschi nell'operazione. Alla fucilazione sopravvissero due persone.

Dopo l'alluvione del 1951 iniziò una nuova fase migratoria soprattutto verso il triangolo industriale.

Negli anni ottanta furono iniziati i lavori per la costruzione della nuova grande piazza nel centro del paese, sorta nelle proprietà espropriate all'ultimo nobile veneziano che aveva ancora proprietà nel comune, il conte Lorenzo Marcello Grimani Giustiniani.

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 settembre 2004.[5]

«Stemma semitroncato partito: il PRIMO, di argento, ai nove rombi di nero, ordinati in tre pali, accollati fra loro e appuntati ai lembi e alle linee di partizione; il SECONDO, di rosso, all'anfora con due manici, di argento, cerchiata di nero in basso; il TERZO, d'oro, al fiume di azzurro, fluttuoso di argento, uscente dal lembo superiore e desinente sul lembo inferiore, sinuoso in due anse, allargato nella parte inferiore. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Architetture civili

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  • Ca' Tron (XIV secolo), situato ai confini con il comune di Adria e l'edificio più antico presente nel territorio comunale.
  • Rustico Suman,
  • Villa Casalini, in località Triboi.
  • Villa Donà, Grimani, situata nel centro cittadino sulla sponda sinistra dell'Adigetto all'altezza della Chiesa di San Leonardo.
  • Villa Patella (XVII secolo), detta anche "del Doge", è l'attuale sede municipale e sito nel centro della cittadina polesana.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

  • Museo della centuriazione romana (Villadose), museo archeologico che dal 1990, anno della sua inaugurazione, espone nella sua sede ricavata all'interno di Ca' Patella numerosi reperti legati alla locale centuriazione romana, originale organizzazione del territorio che risponde a funzioni produttive ma anche ad una visione della vita e del cosmo di respiro religioso, e che si estendeva tra Adria e Rovigo.[8][9]
Mercato della Centuriazione Romana: sfilata storica
  • Mercato della Centuriazione romana, rievocazione storica che riproduce un mercato di epoca romana dove si trovano artigiani e commercianti intenti a svolgere le proprie attività in costume d'epoca. Inoltre la manifestazione ha negli anni integrato attività artistiche ed esibizioni di combattimenti simulati.

Infrastrutture e trasporti

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L'abitato è raggiungibile da una rete stradale principalmente basata sulla strada regionale SR 443 che l'attraversa congiungendola ad ovest con il capoluogo Rovigo e ad est con Adria.

Mobilità urbana

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Il sistema del trasporto pubblico della città è servito da una linea extraurbana gestita da Busitalia che la collega con il capoluogo Rovigo e con le principali località sulla direttiva ovest-est verso il delta del Po.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1996 2000 Francesco Stocco Partito Popolare Italiano Sindaco
2000 2005 Mirella Zambello Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco
2005 2010 Mirella Zambello Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco
2010 2015 Gino Alessio Lista Civica Sindaco
2015 2020 Gino Alessio Lista Civica Sindaco
2020 in carica Pierpaolo Barison Lista Civica "Vivere Villadose" (Centro-destra) Sindaco

Tiro con l'arco

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La principale società di tiro con l'arco della citta è l'ASD Arcieri Delle Due Tigri, che possiede innumerevoli arcieri con prestazioni molto elevate.[senza fonte]

La principale squadra di calcio della città è l'A.C.D. Villadose 2010 che milita nel girone B rodigino di 3ª Categoria.

Tra le locali attività sportive spicca il rugby dove la locale A.S.D. Rugby Villadose 1976 partecipa alla stagione di Serie B (rugby a 15) dal campionato 2006-2007 e che la vede protagonista con continuità dalla stagione 2009-2010.

L'A.S.D. Ciclistica Villadose Angelo Gomme è la società ciclistica che gestisce una squadra maschile ed una femminile.

Impianti sportivi

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  • Campo comunale di calcio, sito in Via Giacomo Matteotti.
  • Stadio di rugby, sito in Via Pelandra.
  1. ^ Comune di Villadose - Statuto.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Villadose (Rovigo) D.P.R. 21.09.2004 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  6. ^ Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 108-109
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Museo della Centuriazione, su CENTVRIAZIONE.IT, http://www.centuriazione.it/. URL consultato il 1º marzo 2011.
  9. ^ Museo della Centuriazione romana di Villadose, su Regione del Veneto, http://www.regione.veneto.it/Channels/. URL consultato il 1º marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2012).
  • AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
  • A cura dell'Ufficio Studi della Provincia di Rovigo - Villadose, storia economica e sociale di una comunità Polesana - dattiloscritto (1964). Il testo è reperibile presso l'Accademia dei Concordi.
  • Gino Braggion. ... E... Villadose risorse... da secolari tribolazioni. Grafiche "Il Pilastrello", Lendinara, 1978.
  • Gianni Sparapan. Il canto delle angôane 1987
  • Sull'eccidio di Villadose: Adriano Romagnolo. I Ribelli del Canalbianco La Resistenza antifascista di Ceregnano e la Rappresaglia tedesca di Previère Associazione Culturale Minelliana, Rovigo
  • A cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Villadose: Villadose tra cronaca e storia ricco di fotografie e testimonianze. Linea ags edizioni - Stanghella - 1994.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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