Zonisamide

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Zonisamide
Nome IUPAC
benzo[d]isoxazol-3-ylmethanesulfonamide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC8H8N2O3S
Massa molecolare (u)212.227 g/mol
Numero CAS68291-97-4
Numero EINECS614-395-8
Codice ATCN03AX15
PubChem5734 CID 5734
DrugBankDBDB00909
SMILES
C1=CC=C2C(=C1)C(=NO2)CS(=O)(=O)N
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità100%
Legame proteico38-40%
MetabolismoCYP3A4
Emivita50-68 ore
EscrezioneRenale e fecale
Indicazioni di sicurezza

Zonisamide è una sulfonamide, un derivato benzisossazolico, che possiede attività anticonvulsivante simile a quella della fenitoina e della carbamazepina. Come farmaco viene utilizzato in terapia adiuvante negli adulti affetti da crisi epilettiche ad esordio parziale, ma anche negli spasmi infantili, nelle convulsioni proprie della sindrome di Lennox-Gastaut, nelle mioclonie e nelle crisi generalizzate tonico-cloniche. In Italia il farmaco è prodotto e venduto dalla società farmaceutica Eisai Limited con il nome commerciale di Zonegran nella forma farmaceutica di capsule rigide contenenti 50 mg oppure 100 mg di principio attivo.

La sostanza pura si presenta con aspetto di cristalli aghiformi bianchi, insapori e inodori. Il composto è moderatamente solubili in acqua, nel cloroformio e in n-esano. Facilmente solubile nel metanolo, nell'etanolo, nell'etile acetato e nell'acido acetico.

Farmacodinamica

[modifica | modifica wikitesto]

Studi sperimentali hanno evidenziato che il farmaco aumenta la soglia di eccitabilità dei neuroni e ne riduce la scarica e la propagazione degli impulsi.
L'attività antiepilettica della zonisamide sembrerebbe dovuta alla riduzione dei movimenti transmembrana degli ioni sodio e calcio, verosimilmente per un'azione sui rispettivi canali voltaggio-dipendenti. Quet'azione determina un rallentamento dei processi di depolarizzazione della membrana e della comparsa del potenziale d'azione e riduce la possibilità di diffusione delle scariche epilettiche, ostacolando l'insorgenza di attività epilettica.
Il composto è dotato anche di debole attività sull'anidrasi carbonica. [1][2] [3][4]

Farmacocinetica

[modifica | modifica wikitesto]

A seguito di somministrazione per via orale zonisamide viene assorbita in modo pressoché totale dal tratto gastro-intestinale. La biodisponibilità assoluta della molecola è pari al 100%, e non viene influenzata dall'assunzione di cibo. La concentrazione plasmatica massima (Cmax)viene normalmente raggiunta entro 2-6 ore dall'assunzione. In seguito a somministrazione orale di 200, 400 e 800 mg si ottengono picchi plasmatici di 2 µg/ml, 5 µg/ml e 12 µg/ml rispettivamente. Zonisamide si lega nella misura del 38-40% alle proteine plasmatiche umane. La concentrazione raggiunta dal farmaco all'interno dei globuli rossi è superiore a quella plasmatica. Lo steady-state viene ottenuto in circa 10 giorni. L'emivita plasmatica è di 50-68 ore. Zonisamide viene metabolizzata per acetilazione o per rottura dell'anello isossazolico (da parte del CYP3A4) e glucuronazione. La principale via di escrezione dei metaboliti di zonisamide e del farmaco immodificato è attraverso le urine. Il farmaco viene eliminato dall'organismo principalmente attraverso l'emuntorio renale ed in misura minore con le feci. La molecola viene escreta nel latte materno.

Zonisamide è utilizzata nel trattamento delle epilessie refrattarie ad altre terapie, in particolare nelle forme caratterizzate da attacchi parziali, assenze e crisi miocloniche.

Trattamenti off-label

[modifica | modifica wikitesto]

Date le forti proprietà anoressizzanti viene talvolta impiegato, in casi selezionati, per ridurre l'appetito in pazienti gravemente obesi.[5][6][7]

Trattamento del Parkinson

[modifica | modifica wikitesto]

Zonisamide può essere utilizzata nei soggetti con malattia di Parkinson e tremori essenziali.[8][9]

Discinesia tardiva

[modifica | modifica wikitesto]

In uno studio clinico in aperto zonisamide ha attenuato i sintomi di discinesia tardiva.[10]

Esistono anche studi sull'efficacia del composto nel trattamento dell'obesità. La molecola sembra comportare significativi effetti positivi sulla perdita di peso corporeo.[7][11][12][13][14]

Dosi terapeutiche

[modifica | modifica wikitesto]

Negli adulti il dosaggio orale iniziale è di 100–200 mg/die, che può essere aumentato, se necessario, a 200–400 mg/die. Il dosaggio massimo giornaliero non deve essere oltrepassare i 600 mg. Nei bambini si somministrano 2–4 mg/kg/die incrementabili a 4–8 mg/kg/die, se necessario. La dose massima giornaliera non deve superare i 12 mg/kg.

Effetti collaterali e indesiderati

[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento con zonisamide può indurre sonnolenza, senso di affaticamento, atassia, cefalea, vertigini, irritabilità, agitazione psicomotoria, e stato confusionale acuto. Sono anche stati descritti diversi effetti avversi gastrointestinali quali anoressia e nausea, vomito, dolore addominale, diarrea o costipazione. Il farmaco può causare anche calo ponderale, difficoltà di memoria, diplopia, alopecia e litiasi renale.
Sono possibili anche disturbi cutanei quali prurito, rash cutaneo, orticaria.

Controindicazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Zonisamide è controindicata in caso di ipersensibilità nota al principio attivo ed ai sulfamicidi, oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti utilizzati nella preparazione farmacologica.

Gravidanza e allattamento

[modifica | modifica wikitesto]

Nelle donne in stato di gravidanza il farmaco deve essere impiegato solamente dopo aver valutato attentamente il rapporto rischio/beneficio. Studi condotti su animali hanno messo in evidenza tossicità riproduttiva. Nei figli di madri trattate con farmaci ad attività antiepilettica il rischio di difetti alla nascita è aumentato di 2-3 volte. I difetti riportati con maggiore frequenza sono: labioschisi, malformazioni cardiache e vascolari, difetti del tubo neurale.
La Food and Drug Administration ha inserito zonisamide in classe C per l'uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi riproduttivi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro) oppure quei farmaci per cui non sono disponibili studi controllati sull'uomo e talvolta né sull'uomo né sull'animale.[15][16]

Durante il trattamento si consiglia di effettuare il monitoraggio periodico della funzionalità epatica e renale. Quando si renda necessario la terapia con zonisamide deve essere interrotta gradualmente. Poiché il farmaco può indurre sonnolenza il paziente non dovrebbe svolgere attività che richiedono attenzione e concentrazione.

  • Carbamazepina: zonisamide può incrementare la concentrazione plasmatica della carbamazepina. Da parte sua carbamazepina può aumentare l'AUC della zonisamide.
  • Fenobarbital: la co-somministrazione sembra incrementare la clearance della zonisamide.
  1. ^ IE. Leppik, Zonisamide: chemistry, mechanism of action, and pharmacokinetics., in Seizure, 13 Suppl 1, Dic 2004, pp. S5-9; discussion S10, DOI:10.1016/j.seizure.2004.04.016, PMID 15511691.
  2. ^ T. Mimaki, Y. Suzuki; T. Tagawa; T. Karasawa; H. Yabuuchi, Interaction of zonisamide with benzodiazepine and GABA receptors in rat brain., in Med J Osaka Univ, vol. 39, n. 1-4, Mar 1990, pp. 13-7, PMID 1369646.
  3. ^ T. Mimaki, Y. Suzuki; T. Tagawa; T. Karasawa; H. Yabuuchi, [3H]zonisamide binding in rat brain., in Med J Osaka Univ, vol. 39, n. 1-4, Mar 1990, pp. 19-22, PMID 1369647.
  4. ^ Y. Ueda, T. Doi; J. Tokumaru; LJ. Willmore, Effect of zonisamide on molecular regulation of glutamate and GABA transporter proteins during epileptogenesis in rats with hippocampal seizures., in Brain Res Mol Brain Res, vol. 116, n. 1-2, Ago 2003, pp. 1-6, PMID 12941455.
  5. ^ CM. Apovian, LJ. Aronne, Zonisamide for weight reduction in obese adults., in JAMA, vol. 310, n. 6, Ago 2013, pp. 637-8, DOI:10.1001/jama.2013.101049, PMID 23942682.
  6. ^ S. Bossenmayer, [Zonisamide for weight loss?]., in Dtsch Med Wochenschr, vol. 138, n. 6, Feb 2013, p. 245, PMID 23479794.
  7. ^ a b KM. Gadde, MF. Kopping; HR. Wagner; GM. Yonish; DB. Allison; GA. Bray, Zonisamide for weight reduction in obese adults: a 1-year randomized controlled trial., in Arch Intern Med, vol. 172, n. 20, Nov 2012, pp. 1557-64, DOI:10.1001/2013.jamainternmed.99, PMID 23147455.
  8. ^ M. Murata, E. Horiuchi; I. Kanazawa, Zonisamide has beneficial effects on Parkinson's disease patients., in Neurosci Res, vol. 41, n. 4, Dic 2001, pp. 397-9, PMID 11755227.
  9. ^ I. Nakanishi, J. Kohmoto; H. Miwa; T. Kondo, [Effect of zonisamide on resting tremor resistant to antiparkinsonian medication]., in No To Shinkei, vol. 55, n. 8, Ago 2003, pp. 685-9, PMID 13677302.
  10. ^ Y. Iwata, S. Irie; H. Uchida; T. Suzuki; K. Watanabe; S. Iwashita; M. Mimura, Effects of zonisamide on tardive dyskinesia: a preliminary open-label trial., in J Neurol Sci, vol. 315, n. 1-2, Apr 2012, pp. 137-40, DOI:10.1016/j.jns.2011.12.010, PMID 22285275.
  11. ^ KM. Gadde, DM. Franciscy; HR. Wagner; KR. Krishnan, Zonisamide for weight loss in obese adults: a randomized controlled trial., in JAMA, vol. 289, n. 14, Apr 2003, pp. 1820-5, DOI:10.1001/jama.289.14.1820, PMID 12684361.
  12. ^ SL. McElroy, R. Kotwal; AI. Guerdjikova; JA. Welge; EB. Nelson; KA. Lake; DA. D'Alessio; PE. Keck; JI. Hudson, Zonisamide in the treatment of binge eating disorder with obesity: a randomized controlled trial., in J Clin Psychiatry, vol. 67, n. 12, Dic 2006, pp. 1897-906, PMID 17194267.
  13. ^ SL. McElroy, AI. Guerdjikova; B. Martens; PE. Keck; HG. Pope; JI. Hudson, Role of antiepileptic drugs in the management of eating disorders., in CNS Drugs, vol. 23, n. 2, 2009, pp. 139-56, PMID 19173373.
  14. ^ D. Marazziti, L. Rossi; S. Baroni; G. Consoli; E. Hollander; M. Catena-Dell'Osso, Novel treatment options of binge eating disorder., in Curr Med Chem, vol. 18, n. 33, 2011, pp. 5159-64, PMID 22050761.
  15. ^ Onyeka Otugo, Olabode Ogundare, Christopher Vaughan, Emmanuel Fadiran, Leyla Sahin, Consistency of Pregnancy Labeling Across Different Therapeutic Classes (PDF), su fda.gov, Food and Drug Administration - Office of Women’s Health, 1979. URL consultato il 15 novembre 2013.
  16. ^ R. Sannerstedt, P. Lundborg; BR. Danielsson; I. Kihlström; G. Alván; B. Prame; E. Ridley, Drugs during pregnancy: an issue of risk classification and information to prescribers., in Drug Saf, vol. 14, n. 2, Feb 1996, pp. 69-77, PMID 8852521.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]