Campagna della valle di Aras
Campagna della valle di Aras parte della seconda guerra del Nagorno Karabakh | |||
---|---|---|---|
Mappa della campagna militare al 29 ottobre 2020 | |||
Data | 27 settembre 2020 – 10 novembre 2020 | ||
Luogo | Territori sotto controllo armeno intorno al Nagorno Karabakh, confine tra l'Azerbaigian e l'Iran | ||
Esito | Vittoria azera | ||
Modifiche territoriali | Controllo completo azero della sezione occidentale del confine con l'Iran a scapito dell'autoproclamata Repubblica dell'Artsakh | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
| |||
Perdite | |||
| |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
La campagna della valle di Aras[19][20] (in azero Araz vadisi əməliyyatları, in armeno Արասի հովտի արշավ?, Arasi hovti arshav)[21][22][23] fu un'operazione militare lanciata dall'Azerbaigian contro la non riconosciuta Repubblica dell'Artsakh lungo il fiume Aras al confine tra Azerbaigian e Iran durante la seconda guerra del Nagorno Karabakh.
Le operazioni iniziarono il 27 settembre, con gli avanzamenti azeri nei distretti di Cəbrayıl e Füzuli, e con l'obiettivo iniziale di prendere il controllo di Cəbrayıl e Füzuli.[24] Il 9 ottobre, entrambe le parti concordarono un cessate il fuoco umanitario temporaneo. Dopo il cessate il fuoco dichiarato, il presidente dell'Artsakh ammise che l'Azerbaigian era stato in grado di ottenere un certo successo, spostando il fronte in profondità nel territorio dell'Artsakh;[25] il primo ministro armeno annunciò che le forze armene avevano condotto una "ritirata parziale".[26]
Il cessate il fuoco fu tuttavia rapidamente interrotto e l'avanzata azera continuò. In pochi giorni l'Azerbaigian annunciò la cattura di dozzine di villaggi.[27] Le forze azere, avanzando maggiormente lungo il fiume Aras, catturarono i ponti di Khodaafarin e la vicina diga.[28] Il 20 ottobre, le forze azere presero il controllo di Zəngilan,[25] e il 22 ottobre, Ağbənd, prendendo così il pieno controllo del confine tra Azerbaigian e Iran.[25]
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]Prima della seconda guerra del Nagorno Karabakh, la regione contesa del Nagorno Karabakh, con la sua maggioranza etnica armena,[29][30][31][32] era una parte de jure dell'Azerbaigian, ma de facto era detenuta nella sua interezza dall'autoproclamata Repubblica dell'Artsakh, sostenuta dall'Armenia.[33] Il 20 febbraio 1988, il Soviet dell'Oblast' autonoma del Nagorno Karabakh approvò una risoluzione che richiedeva il trasferimento dell'oblast dalla RSS dell'Azerbaigian alla RSS dell'Armenia. L'Azerbaigian respinse più volte la richiesta e a seguito della revoca dello status di autonomia del Nagorno-Karabakh, il 10 dicembre 1991 si tenne un referendum nella regione che fu boicottato dalla popolazione azera che allora costituiva circa il 22,8%; il 99,8% votò a favore. Sia l'Armenia che l'Azerbaigian divennero poi completamente indipendenti dall'Unione Sovietica nel 1991.[34]
La prima guerra del Nagorno Karabakh provocò lo sfollamento di 750.000 azeri in totale, di cui circa 600.000 provenienti dal Nagorno Karabakh e dai sette distretti circostanti, che erano a maggioranza azeri, epurando essenzialmente tutti i territori occupati dai suoi abitanti azeri.[35] Allo stesso modo, 353.000 armeni dovettero fuggire dall'Azerbaigian.[35][36] La guerra si concluse con un cessate il fuoco nel 1994, con la Repubblica dell'Artsakh che controllava la maggior parte della regione del Nagorno Karabakh, così come i distretti circostanti di Agdam, Jabrayil, Fuzuli, Kalbajar, Qubadli, Lachin e Zangilan dell'Azerbaigian.[37]
Per tre decenni si verificarono molteplici violazioni del cessate il fuoco, gli incidenti più gravi prima della guerra del Nagorno-Karabakh del 2020 furono gli scontri del Nagorno Karabakh del 2016.[38] Tentativi di mediazione internazionale di lunga data per creare un processo di pace furono avviati dal Gruppo OSCE di Minsk nel 1994, con i Principi di Madrid interrotti come iterazione più recente.[39][40][41] Nell'agosto 2019, in una dichiarazione senza precedenti a favore dell'unificazione, il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, visitò il Nagorno-Karabakh, affermando: "Artsakh è l'Armenia, punto e basta".[36]
Varie schermaglie si verificarono al confine tra Armenia e Azerbaigian nel luglio 2020.[38] Migliaia di azeri manifestarono per la guerra contro l'Armenia in risposta, con la Turchia che ha propagandato a sostegno dell'Azerbaigian.[42]
La campagna
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 settembre il Ministero della Difesa azero dichiarò di aver preso Qaraxanbəyli, Qərvənd, Kənd Horadiz e Yuxarı Əbdürrəhmanlı a Füzuli, Böyük Mərcanlı e Nüzgər a Cəbrayıl.[43][44] Il giorno successivo, il Ministero della Difesa armeno dichiarò che le forze azere avevano lanciato una nuova grande operazione offensiva nella valle del fiume Aras.[45] Il giorno successivo, il Ministero della Difesa azero dichiarò quindi che la sua offensiva sulla città di Füzuli continuava dal primo mattino.[46] Il 30 settembre, il Ministero della Difesa azero dichiarò che le forze azere avevano bombardato il 4º battaglione armeno, di stanza nel distretto di Füzuli.[47] Il giorno successivo, il Ministero della Difesa azero dichiarò che i distretti di Cəbrayıl e Füzuli vennero colpiti da Goris, in Armenia.[48]
Il 3 ottobre si verificarono tesi scontri lungo la valle di Aras.[49][50] Nella serata, il presidente dell'Azerbaigian, İlham Əliyev, dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo di Mehdili, Çaxırlı, Aşağı Maralyan, Şəybəy e Quycaq a Jabrayil, e Aşağı Əbdürrəhmanlı, a Fuzuli.[51] Il giorno successivo, il Ministero della Difesa azero dichiarò che le forze armene stavano bombardando il distretto di Fuzuli.[52] In serata, il presidente azero Əliyev dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo della città di Cəbrayıl,[53] così come Karxulu, Şükürbəyli, Çərəkən, Daşgəsən, Horovlu, Mahmudlu, Cəfərabad, Yuxarı Maralyan e Decal nel distretto di Cəbrayıl.[54] Il 5 e 6 ottobre, le forze azere lanciarono un'altra offensiva nel distretto di Cəbrayıl.[55][56][57] Il 7 ottobre, il Ministero della Difesa azero dichiarò che le forze azere avevano il controllo del distretto di Cəbrayıl.[58] Rilasciò anche filmati che apparentemente mostravano le forze azere a Şükürbəyli.[59] Pertanto, il Ministero della Difesa azero affermò che le forze armene stavano bombardando i villaggi nei distretti di Füzuli e Cəbrayıl.[60][61]
Poco prima delle 04:00 (00:00 GMT) del 10 ottobre, la Russia riferì che sia l'Armenia che l'Azerbaigian avevano concordato un cessate il fuoco umanitario dopo 10 ore di colloqui a Mosca (la dichiarazione di Mosca) e annunciò che entrambi avrebbero avviato colloqui "sostanziali".[62][63] Le ostilità furono formalmente sospese alle 12:00 (08:00 GMT), per consentire uno scambio di prigionieri e il recupero dei morti, con il supporto del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR).[63][64] Tuttavia le violazioni del cessate il fuoco furono persistenti, portando il CICR a fermare i tentativi di recuperare i morti e scambiare feriti e prigionieri,[65] oltre a suscitare timori per una crisi umanitaria.[66]
Armenia e Azerbaigian si accusarono a vicenda di bombardare gli insediamenti civili prima del cessate il fuoco, con entrambe le parti che negare le accuse dell'altra.[64][67] Ciascuna parte accussò anche l'altra di aver infranto il cessate il fuoco.[64][68] Gli scontri scoppiarono subito dopo, con l'Azerbaigian che si spostò più in profondità nella zona del conflitto.[69] Il presidente dell'Azerbaigian dichiarò che le forze azere avevano reagito agli attacchi missilistici su Gəncə prendendo il controllo di Füzuli e dei villaggi vicini, ma chiese anche un intervento internazionale immediato.[70]
Il 14 ottobre l'Azerbaigian rivendicò il controllo su Qaradağlı, Xatınbulaq e Qarakollu nel distretto di Fuzuli.[71] Il giorno successivo, il ministero della disesa dell'Azerbaigian dichiarò che le proprie forze avevano preso il controllo di Arış nel distretto di Fuzuli.[72] Due giorni dopo, affermò di aver abbattuto un SU-25 armeno,[73] e di aver riconquistato Füzuli e diversi villaggi.[70] L'Armenia negò di aver perso un aereo da guerra.[74] Il 18 ottobre, il Ministero della difesa azero affermò di aver abbattuto un aereo da guerra armeno Su-25, affermando che stava attaccando verso Jabrayil; l'Armenia emise una smentita.[75] Intorno alle 19:00, le forze azere rilasciarono un filmato di Fuzuli.[76] Il presidente azero dichiarò che le forze azere avevano catturato i ponti e la diga di Khodaafarin.[28]
Il 20 ottobre, gli scontri si intensificarono vicino Zəngilan,[77][78] e coinvolsero le offensive azere.[79] Il presidente dell'Azerbaigian dichiarò che le forze azere avevano rivendicato Zəngilan, il centro amministrativo del distretto di Zangilan,[80] e i villaggi di Havalı, Zərnəli, Məmmədbəyli, Həkəri, Şarifan e Muğanlı nel distretto di Zangilan.[81] Subito dopo, il Ministero della Difesa dell'Azerbaigian rilasciò formalmente filmati che mostravano Zəngilan,[82] e la "BBC Russian Service" confermò le dichiarazioni dell'Azerbaigian.[25] A sua volta, il Ministero della difesa armeno dichiarò che le forze azere si stavano ritirando lungo il fiume Aras;[83] l'Azerbaigian emise una smentita.[84] Il giorno successivo gli scontri si intensificarono ulteriormente e specificatamente a Zangilan.[85] Il Presidente dell'Azerbaigian, İlham Əliyev dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo della città di Miǰnavan e i villaggi di Gecəgözlü, Aşağı Seyidəhmədli, e Zərgər a Fuzuli, Bələnd, Papi, Tulus, Hacılı, e Tinli a Cəbrayıl, e Xurama, Xumarlı, Sarıl, Babaylı, Üçüncü Ağalı, Hacallı, Qıraq Müşlan, Üdgün, Turabad, İçəri Müşlan, Məlikli, Cahangirbəyli e Baharlı nel distretto di Zangilan.[86]
Il 22 ottobre, gli scontri continuarono a Zəngilan.[87] Intorno alle 17:30, il presidente dell'Azerbaigian dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo di Mollavəli, Yuxarı Rəfədinli e Aşağı Rəfədinli nel distretto di Füzuli, e di Sirik, Şıxlar, Məstalıbəyli e Dərzili nel distretto di Cəbrayıl.[88] Inoltre, affermò che le forze azere avevano rivendicato Kolluqışlaq, Malatkeşin, Kənd Kovsakan, Genlik, Vəliqulubəyli, Qaradərə, Çöpədərə, Tatar, Tiri, Əmirxanlı, Qarqulu, Bartaz, Dəlləkli, e Ağbənd nel distretto di Zangilan, rilasciando filmati di cinferma.[25] Secondo Aliyev, con queste avanzate, le forze azere si erano assicurate il controllo del confine tra Azerbaigian e Iran.[89] L'Armenia al riguardo emise una smentita[90] e affermò che si erano verificati pesanti scontri vicino a Qacar nel distretto di Füzuli.[25] Il giorno successivo, gli scontri continuarono a Zəngilan.[91] In serata, il presidente azero dichiarò che le forze azere avevano rivendicato Dağ Tumas, Nüsüs, Xələfli, Minbaşılı e Veysəlli a Cəbrayıl, Vənədli e Mirzəhəsənli nel distretto di Zəngilan.[25] Il Ministero della Difesa azero rilasciò anche filmati di conferma da uno dei villaggi rivendicati.[92] Il giorno successivo, il Ministero della Difesa azero dichiarò che le forze armene avevano tentato di attaccare le posizioni azere a Zəngilan dalla provincia di Syunik dell'Armenia.[25] Il 25 ottobre, il Ministero della difesa azero diffuse filmati dai distretti di Zəngilan e Cəbrayıl, nell'estremo sud-ovest del teatro delle operazioni, nei pressi del fiume Aras e del confine iraniano.[93] Il giorno seguente, il Presidente azero dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo di Qovşudlu, Sofulu, Dağ Maşanlı, Kürdlər, Hovuslu, e Çələbilər nel distretto di Cəbrayıl, Birinci Alıbəyli, ikinci Alıbəyli, Rəbənd, e Yenikənd nel distretto di Zəngilan,[94] lungo la valle di Hakari.[95] Le autorità armene confermarono che le forze azere avevano lanciato un'offensiva nella regione.[96]
Il 28 ottobre, il Presidente dell'Azerbaigian, İlham Əliyev, dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo di Birinci Agali, ikinci Agali, Üçüncü Agali, Zərnəli in Zəngilan, Mandılı nel distretto di Füzuli, Qazanzəmi, Xanağabulaq, Çüllü, Quşçular, e Qaraağac nel distretto di Cəbrayıl.[97] Il 2 novembre, il presidente azero dichiarò che le forze azere avevano preso il controllo di Çaprand, Hacı İsaqlı e Qoşabulaq nel distretto di Cəbrayıl, così come Dərə Gilətağ e Böyük Gilətağ nel distretto di Zəngilan.[98] Il giorno successivo, il Ministero della Difesa azero dichiarò che a Füzuli era stato lanciato un missile BM-30 Smerch dal territorio dell'Armenia; l'Armenia negò.[99]
Vittime
[modifica | modifica wikitesto]Vittime militari
[modifica | modifica wikitesto]Al 20 ottobre, le autorità azere affermarono che almeno 40 militari armeni erano stati uccisi. L'Azerbaigian non rivelò le proprie vittime militari.[17]
Perdite degli equipaggiamenti
[modifica | modifica wikitesto]Al 20 ottobre, le autorità azere dichiararono che le forze azere avevano distrutto almeno 7 carri armati, 6 altri veicoli, 4 sistemi BM-21 Grad, 1 obice D-30, 3 sistemi missilistici Tor-M2, abbattuto 2 UAV e 1 Su-25 e catturato molti carri armati e IFV.[17]
Vittime civili
[modifica | modifica wikitesto]Al 20 ottobre, le autorità azere riferirono che un civile azero era ucciso e altri 6 erano rimasti feriti a Fuzuli.[18]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Major General Mayis Barkhudarov: "We will fight to destroy the enemy completely", su MINISTRY OF DEFENSE OF THE REPUBLIC OF AZERBAIJAN. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) Release of the Press Service of the President, su azertag.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.«Il comandante in capo delle forze armate della Repubblica dell'Azerbaigian, il presidente Ilham Aliyev si è congratulato con il capo del Servizio di frontiera di Stato (SBS), il colonnello generale Elchin Guliyev per aver alzato la bandiera dell'Azerbaigian sul ponte Khudafarin, liberando diversi insediamenti residenziali con la partecipazione dell'SBS e incaricato di trasmettere le sue congratulazioni a tutto il personale. Il colonnello generale Elchin Guliyev ha riferito che il personale del servizio di frontiera di Stato continuerà a svolgere dignitosamente tutti i compiti stabiliti dal comandante in capo»
- ^ (AZ) “Vətən Müharibəsi Qəhrəmanı” adı verilən generallar kimlərdir?, su Qafqazinfo, 9 dicembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) Release of the Press Service of the President » Official web-site of President of Azerbaijan Republic, su president.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (HY) Մարտունու շրջանի վարչակազմի ղեկավար Արարատ Մելքումյանին Արցախի հերոսի կոչում է շնորհվել, su Hetq.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.«[Il capo dell'amministrazione della regione di Martuni Ararat Melkumyan è stato insignito del titolo di Eroe dell'Artsakh].»
- ^ Արցախի հերոս Դավիթ Գրիգորյանը խոցել է 15 տանկ և 1 ՀՄՄ, su iravaban.net (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2021).«L'eroe dell'Artsakh Davit Grigoryan ha colpito 15 carri armati e 1 HMM»
- ^ (HY) Ձեր ցավը տանեմ, դուք մեր պարծանքն եք. ԱՀ նախագահը «Արցախի հերոս» կոչում շնորհեց 5 անձի, պատմեց հերոսությունների մասին, su Armtimes.com. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Провал военной хунты, su Free Azerbaijan, 16 novembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
- ^ (RU) Эксперт оценил потери Армении и Азербайджана в Нагорном Карабахе, su mk.ru. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Release of the Press Service of the President » Official web-site of President of Azerbaijan Republic, su president.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (AZ) “Vətən Müharibəsi Qəhrəmanı” adını almış şəhid pilotumuzun son uçuşu - DOSYE [collegamento interrotto], su aqreqator.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) A military breakdown of the Azerbaijan-Armenia conflict, su A military breakdown of the Azerbaijan-Armenia conflict. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Israeli drones in Azerbaijan raise questions on use in the battlefield, su jpost.com.
- ^ (TR) Son dakika haberleri... Ermeni komutanlarla masada oturana bak!, su Milliyet. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) 46 servicemen of Armenia NSS border troops killed during NK war, su armenpress.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Azerbaijan says 2,783 soldiers killed in Nagorno-Karabakh clashes | A…, su archive.is, 4 dicembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2020).
- ^ a b c
- (EN) Defense Ministry: Intense fighting continued during night (VIDEO), su Trend.Az, 29 settembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Azerbaijani Army’s offensive operation to liberate Fizuli city continues, su Trend.Az, 29 settembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Azerbaijani Defense Ministry: The enemy's Tor-M2KM surface-to-air missile systems were destroyed, su azertag.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Azerbaijani Army repels Armenian attacks on frontline, su AzerNews.az, 20 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Azerbaijani Defense Ministry: The enemy's Tor-M2KM surface-to-air missile systems were destroyed, su azertag.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) 6 UAVs of the enemy were destroyed in one day, su Axar.Az, 21 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Large number of trophies seized from enemy in Jabrayil, su Report News Agency. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Another Su-25 aircraft of Armenia shot down - Defense Ministry, su Trend.Az, 18 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Latest achievements of Azerbaijani army over Armenian forces, su Trend.Az, 20 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (RU) Война в Карабахе. Хроника событий: 26 октября - 10 ноября - Новости на русском языке, su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b c
- (EN) Armenian side continues to shell Fuzuli, Tartar districts, su Trend.Az, 30 settembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- (EN) Prosecutor General's Office: Three civilians injured as a result of enemy’s shelling of Garabagh village, Fuzuli district, su azertag.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Pavel Felgenhauer, The Karabakh War Ends as Russian Troops Move In, su Jamestown. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ (EN) Hovhannes Nikoghosyan, War in Nagorno Karabakh: why now, and what to expect?, su europeanleadershipnetwork.org. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ In Armenia è stato occasionalmente chiamato Fronte meridionale. In Azerbaigian, è stato denominato '''Operazioni lungo l'Aras''' (in azero: Arazboyu əməliyyatlar).
- ^ (EN) Azerbaijan resumes offensive operations on the southern front, su Public Radio of Armenia. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Ordu, Ordu, Cəbrayılın azad edilməsi üzrə əməliyyatlar digər istiqamətdən endirilən zərbə ilə müşayiət oluna bilər, su Ordu.Az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Joshua Kucera, As fighting rages, what is Azerbaijan’s goal? | Eurasianet, su eurasianet.org. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ a b c d e f g h (RU) Война в Карабахе: хроника событий с 27 сентября по 25 октября - Новости на русском языке, su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Пашинян заявил о частичном отступлении в Карабахе, su РИА Новости, 20201014T1415. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Chiragov, Fuad, Azerbaijan Makes Strategic Advances Along Karabakh’s Northern, Southern Flanks, su Jamestown. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ a b (RU) Азербайджан взял под контроль Худаферинский мост в Карабахе, заявил Алиев, su РИА Новости, 20201018T1642. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ Françoise Ardillier-Carras, Sud-Caucase : conflit du Karabagh et nettoyage ethnique (South Caucasus : Nagorny Karabagh conflict and ethnic cleansing), in Bulletin de l'Association de Géographes Français, vol. 83, n. 4, 2006, pp. 409–432, DOI:10.3406/bagf.2006.2527. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ (EN) United Nations High Commissioner for Refugees, UNHCR publication for CIS Conference (Displacement in the CIS) - Conflicts in the Caucasus, su UNHCR. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ Yamskov, A. N. (1991), Ethnic Conflict in the Transcausasus: The Case of Nagorno-Karabakh, Theory and Society. 20, p. 659.
- ^ Hambardzumyan, Viktor (1978). Լեռնային Ղարաբաղի Ինքնավար Մարզ (ԼՂԻՄ) [Nagorno Karabakh Autonomous Region (NKAO)] (in armeno). 4. Armenian Soviet Encyclopedia, p. 576.
- ^ (EN) Nagorno-Karabakh profile, in BBC News, 18 novembre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ Thomas De Waal, Black garden : Armenia and Azerbaijan through peace and war, 10th-year anniversary ed., rev. and updated, New York University Press, 2013, ISBN 978-0-8147-7082-5, OCLC 843880838. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) HUMAN RIGHTS SITUATION OF INTERNALLY DISPLACED PERSONS IN AZERBAIJAN · Human Rights Club, su Human Rights Club, 19 giugno 2019. URL consultato il 12 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2020).
- ^ a b (EN) Gerard Toal, John O’Loughlin, Kristin M. Bakke, Nagorno-Karabakh: what do residents of the contested territory want for their future?, su The Conversation. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ Military occupation of Azerbaijan by Armenia | Rulac, su rulac.org. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) Ministère de l'Europe et des Affaires étrangères, Armenia/Azerbaijan – Border clashes between the two countries (15 Jul. 2020), su France Diplomacy - Ministry for Europe and Foreign Affairs. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ (EN) Is Turkey a brother in arms or just extending its footprint into Nagorno-Karabakh?, su France 24, 29 settembre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ (EN) James Palmer, Why Are Armenia and Azerbaijan Heading to War?, su Foreign Policy. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ (EN) Statement by the Co-Chairs of the OSCE Minsk Group, su osce.org. URL consultato il 12 gennaio 2022.
- ^ (EN) The Armenia-Azerbaijan conflict explained, su POLITICO, 28 settembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (AZ) Azərbaycan Ordusu 6 kəndi erməni işğalından azad edib, su Report İnformasiya Agentliyi. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (AZ) Azərbaycan Ordusu daha bir kəndi erməni işğalından azad edib, su Report İnformasiya Agentliyi. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijan suffers serious manpower losses – 370 servicemen killed within few hours, su armenpress.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijan Army’s offensive operation to liberate Fizuli city continues, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Ministry of Defense of Azerbaijan: The 4th battalion of the enemy stationed in the Fuzuli direction was shelled, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Territory of Azerbaijan was subjected to rocket fire from the Gorus region of Armenia, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijani MoD: Fierce battles continue along the entire front - VIDEO, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Karabakh President leaving to fight in the frontline, su PanARMENIAN.Net. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) President Ilham Aliyev: "Azerbaijani army liberates a number of villages today", su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) MoD: Fuzuli region is subjected to rocket fire, while Aghdam and Terter to artillery fire by enemy, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) President Ilham Aliyev: “Azerbaijani Army liberates Jabrayil city and several villages of the region”, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) President Ilham Aliyev: Jabrayil city and 9 villages of the region liberated from occupation, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Battles continue in NK conflict zone at various intensity – Armenia defense ministry, su armenpress.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijani forces launched intense attack from early morning – updates, su armenpress.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijani forces launch new massive attack on Artsakh from southern direction, su armenpress.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Ministry of Defense: Azerbaijani Army has full dominance in the direction of Jabrayil, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Video recording of Shukurbayli village of Jabrail - VIDEO, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) MoD: Armenian armed forces are subjecting to fire our human settlements, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) MoD: Enemy is again shelling our human settlements, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Russia sponsors Nagorno-Karabakh cease-fire talks, su AP NEWS, 20 aprile 2021. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) Armenia and Azerbaijan accuse each other of violating Nagorno-Karabakh ceasefire, in Reuters, 10 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b c (EN) Armenia Azerbaijan: Reports of fresh shelling dent ceasefire hopes, in BBC News, 12 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Opinion by Michael Bociurkiw, Opinion: The conflict we can't ignore, su CNN. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Humanitarian crisis feared as Nagorno-Karabakh ceasefire buckles, in Reuters, 13 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Armenia, Azerbaijan say Nagorno-Karabakh truce violated, su AP NEWS, 20 aprile 2021. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Air raid sirens activated in Stepanakert City, su armenpress.am. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Hovhannisyan, Nailia Bagirova, Nvard, Nagorno-Karabakh truce frays as both sides allege attacks, in Reuters, 11 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ a b (RU) Алиев заявил о взятии Азербайджаном под контроль города Физули в Карабахе, su РИА Новости, 20201017T0928. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijani President: Eight more villages liberated from Armenian occupation - LIST, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) President Ilham Aliyev: Azerbaijani Army liberated from occupation several villages of Fuzuli, Jabrayil and Khojavand districts, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (AZ) Düşmənə məxsus Su-25 təyyarəsi məhv edilib, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Armenia: Azerbaijan's claims of downing Su-25 are false, su PanARMENIAN.Net. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ Baku says Armenia’s Su-25 attack plane destroyed, su TASS. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) The Azerbaijani flag was raised up in the center of liberated from the occupation Fizuli city - VIDEO, su Apa.az. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Карабах заявил об интенсивных ночных боях на юге республики, su РИА Новости, 20201020T0855. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Баку заявил об интенсивных боях в Карабахе, su РИА Новости, 20201020T0827. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Ереван обвинил Баку в применении авиации и артиллерии на севере Карабаха, su РИА Новости, 20201020T0943. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) President Ilham Aliyev: Zangilan city and 6 villages of the district, 18 villages of Fuzuli, Jabrayil, and Khojavand districts liberated, su MINISTRY OF DEFENSE OF THE REPUBLIC OF AZERBAIJAN. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Алиев заявил о взятии ряда населенных пунктов в Карабахе, su РИА Новости, 20201020T1422. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijani flag in Zangilan city (VIDEO), su Trend.Az, 20 ottobre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Ереван заявил об отступлении азербайджанских сил возле границы с Ираном, su РИА Новости, 20201020T1451. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Баку опроверг слова Еревана об отступлении Азербайджана на юге Карабаха, su РИА Новости, 20201020T1742. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) В Баку заявили об интенсивных боях в Карабахе, su РИА Новости, 20201021T0846. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Алиев заявил о взятии нескольких населенных пунктов в Карабахе, su РИА Новости, 20201021T1923. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Баку заявил о продолжающихся боях в Карабахе, su РИА Новости, 20201022T0813. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Алиев заявил о взятии ряда населенных пунктов в Карабахе, su РИА Новости, 20201022T1737. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Алиев заявил о взятии границы с Ираном в Карабахе под полный контроль, su РИА Новости, 20201022T1744. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) Армения опровергает заявление Алиева о взятии под контроль границы с Ираном - Газета.Ru | Новости, su Газета.Ru. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) В Баку сообщили о боях в Карабахе в ночь на пятницу, su РИА Новости, 20201023T0809. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Министерство обороны Азербайджана опубликовало в своем телеграм-канале видео, в котором, как утверждает министерство - руины Минбашылы, одной из деревень, о взятии которых сегодня объявил президент Ильхам Алиев", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Новое видео занятых территорий от минобороны Азербайджана", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Алиев объявил о взятии еще 17 сел и Кубатлы", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Где эти села", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Минобороны Армении пишет о попытке азербайджанской армии атаковать", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Алиев объявил о взятии еще 13 населенных пунктов", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (EN) Azerbaijani Army liberates several more villages of Jabrayil, Zangilan and Gubadli districts, su Trend.Az, 2 novembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
- ^ (RU) "Главное к утру вторника, 38-го дня войны", su BBC News Русская служба. URL consultato il 13 gennaio 2022.