Satralizumab

Satralizumab
Nomi alternativi
Enspryng, SA-237, sapelizumab, satralizumab-mwge
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6340H9776N1684O2022S46
Massa molecolare (u)143 416,47
Numero CAS1535963-91-7
DrugBankDBDB15762
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
sottocutanea
Dati farmacocinetici
Legame proteicorecettore per l'interleuchina 6
Indicazioni di sicurezza

Il satralizumab, noto anche con il nome commerciale di Enspryng, è un anticorpo monoclonale umanizzato impiegato nel trattamento della neuromielite ottica, una rara malattia autoimmune.[1] Il farmaco è prodotto dalla Chugai Pharmaceuticals, una succursale di Hoffmann-La Roche.[2]

Il satralizumab è indicato negli adulti affetti da neuromielite ottica che siano risultati positivi alla presenza dell'anticorpo anti-acquaporina 4 (AQP4).[1] Andando a inibire il legame che l'AQP4 forma con l'acquaporina, il satralizumab impedisce la reazione infiammatoria a catena che coinvolge molte componenti del sistema immunitario ed è alla base dei danni al sistema nervoso centrale connessi alla patologia.[1]

Più specificamente, il satralizumab ha affinità (biochimica) per il recettore per l'interleuchina 6; quest'ultima è un'importante mediatrice dei processi infiammatori. Bloccandone l'attivazione, la reazione infiammatoria viene indebolita.[3]

Gli effetti collaterali dell'assunzione del satralizumab più comunemente osservati sono raffreddore, cefalea, infezioni delle alte vie respiratorie, gastrite, rash cutaneo, artralgie, dolori alle estremità, astenia e nausea.[1]

La Food and Drug Administration ha approvato l'uso del satralizumab negli Stati Uniti basandosi sulle evidenze di due studi clinici coinvolgenti, complessivamente, 116 pazienti affetti dalla neuromielite ottica (detta anche malattia di Devic) che risultavano positivi alla presenza dell'anticorpo anti-acquaporina 4 (AQP4).[4] La sperimentazione clinica è stata condotta in 62 siti differenti tra Stati Uniti, Canada, Europa e Asia.[4] I partecipanti hanno ricevuto, randomicamente e in modalità a doppio cieco, il satralizumab oppure un placebo.[4] Nel secondo dei due studi, tutti i partecipanti hanno continuato ad assumere la loro terapia immunosoppressiva di base.[4] L'efficacia del satralizumab è stata valutata calcolando il tempo medio tra l'inizio della somministrazione dell'anticorpo e la prima recrudescenza sintomatica della malattia di Devic, comparandolo con il tempo medio intercorrente tra l'inizio della somministrazione del placebo e il primo attacco di neuromielite.[4]

Nei pazienti con neuromielite ottica senza la presenza dell'anticorpo anti-acquaporina 4, l'assunzione del satralizumab non ha dimostrato effetti benefici se comparata alla somministrazione del placebo.[1]

  1. ^ a b c d e (EN) FDA Approves Treatment for Rare Disease Affecting Optic Nerves, Spinal Cord, su Food and Drug Administration. URL consultato il 6 luglio 2024.
  2. ^ (EN) Chugai Presents Results from Phase III Study of Satralizumab in NMOSD at ECTRIMS 2018, su BioSpace. URL consultato il 6 luglio 2024.
  3. ^ (EN) Rosso M, Saxena S, Chitnis T, Targeting IL-6 receptor in the treatment of neuromyelitis optica spectrum: a review of emerging treatment options, in Expert Review of Neurotherapeutics, vol. 20, n. 5, maggio 2020, pp. 509-516, DOI:10.1080/14737175.2020.1757434, PMID 32306778.
  4. ^ a b c d e (EN) Drug Trials Snapshots: Enspryng, su Food and Drug Administration. URL consultato il 6 luglio 2024.