Spuntone

Spuntone
Spuntone del XVIII secolo - Museo Militare di Morges
TipoLancia
OrigineEuropa occidentale
Impiego
UtilizzatoriFanteria
Produzione
Data progettazioneXV secolo?
Entrata in servizioXVII secolo
Ritiro dal servizioXIX secolo
Descrizione
Lunghezzaca. 2,5 m
Tipo di lamain ferro, lavorata in forma di disco piatto dal quale dipartono una robusta lama centrale diritta e due lame lateriali, a volte in forma di rebbi arcuati, sensibilmente più corte della centrale. In alcuni modelli, il corpo piatto centrale della lama serve da innesto ad una lama di scure.
Tipo di manicoin legno massiccio.
  • Wendelin Boeheim (1890), Handbuch der Waffenkunde. Das Waffenwesen in seiner historischen Entwicklung vom Beginn des Mittelalters bis zum Ende des 18 Jahrhunders, Leipzig.
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Lo spuntone è un'arma inastata rassomigliante alla partigiana, sviluppata in Italia e largamente in uso alla fanteria d'Europa nel XVII secolo. Cadde in disuso solo nella seconda metà del XIX secolo.

Lo spuntone venne inventato in Italia durante il Medioevo, pare come arma di rappresentanza o da utilizzarsi per la difesa delle mura durante un assedio. Nel XVII secolo venne riscoperto dalle truppe di fanteria che se ne servirono come mezza-picca nei quadrati di picchieri ormai costituenti l'imperante modello campale (v. Pike and Shot).

«SPUNTONE. s.m. In franc. Esponton. Arme d'asta con lungo ferro quadrangolare o tondo, non molto grosso, ma acuto in punta. Era in uso ne' tempi cavallereschi, ma non era arme di battaglia. Venne ripigliato dagli eserciti moderni nel secolo XVII, e durò sin quasi alla fine del XVIII come arme degli uffiziali delle compagnie d'infanteria, ed era una Mezza picca lunga otto piedi francesi. Andò in disuso nelle guerre della rivoluzione francese. Si annovera altresì colle altre armi d'asta nelle difese che si fanno talvolta con essi negli assedii.»

Nel corso del XVIII secolo, mentre la maggior parte delle armi bianche andava scomparendo dai campi di battaglia europei, sostituita dalla capillare diffusione della baionetta, lo spuntone rimase in uso come arma distintiva dei sottoufficiali di truppa (v. sergentina): alcuni sottufficiali inglesi se ne servirono durante la Battaglia di Culloden (16 aprile 1746)[1]. Ancora durante le Guerre napoleoniche, lo spuntone era arma precipua dei sergenti che se ne servivano per difendere l'insegna del reparto dagli attacchi della cavalleria. L'incredibile longevità di questa arma inastata ne fece l'unica mai apparsa nella panoplia dei soldati degli Stati Uniti d'America: venne utilizzata, per esempio, nella celeberrima spedizione di Lewis e Clark come arma difensiva degli esploratori contro gli orsi grizzly[2].

Ad oggi, lo spuntone è ancora in uso quale arma cerimoniale della Old Guard Fife and Drum Corps (U.S. Army).

Rispetto alla picca, lo spuntone è arma dalle dimensioni più contenute, la cui lunghezza complessiva non superava i 2,5 m:

  • La lama sviluppa dalla gorbia in un disco piatto dal quale dipartono un robusto corpo lanceolato diritto, appuntito ed affilato da ambo i lati, e due protuberanze lateriali, a volte in forma di rebbi arcuati, sensibilmente più corte della centrale. In alcuni modelli, il corpo piatto centrale della lama serve da innesto ad una lama di scure;
  • Astile ligneo solido, maneggevole.

Data la foggia tripuntuta della lama, lo spuntone contende spesso al brandistocco la nomea di "tridente da guerra". L'evidente differenza tra spuntone e brandistocco è che in quel'ultimo tutte e tre le lame dipartono dalla gorbia.

  1. ^ MacLean, Fitzroy (1989), Bonnie Prince Charlie, New York, Atheneum, p. 208.
  2. ^ Schullery, Paul (2002), Lewis & Clark Among the Grizzlies : Legend and Legacy in the American West, Falcon.
  • Wendelin Boeheim (1890), Handbuch der Waffenkunde. Das Waffenwesen in seiner historischen Entwicklung vom Beginn des Mittelalters bis zum Ende des 18 Jahrhunders, Leipzig.
  • Grassi, Giuseppe (1833), Dizionario militare italiano, 2. ed. ampliata dall'a., Torino, Società Tipografica Libraria.
  • Scrima: tradizioni marziali d'Occidente, a cura di Antonio Merendoni, Bologna, Stupor Mundi, 2000. ISBN 88-8026-026-X.
  • Oakeshott, Ewart (1980), European weapons and armour: from the Renaissance to the Industrial Revolution, Lutterworth Press.

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