Giavellotto

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Giavellotto
Peltasta agriano dell'esercito macedone (IV secolo a.C.) armato con un giavellotto e dotato di due di riserva
Tipolancia (arma bianca)
Descrizione
Altezzaelevata
Tipo di puntaPesante in metallo; in grado di perforare scudi ed armature dopo il lancio
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Il giavellotto è un tipo di lancia usato come arma da lancio. Formato da un'asta munita di una punta di metallo, è impiegato sin dai tempi più antichi nella caccia ed in combattimento. Se ne ricordano alcuni tipi nell'antica Roma: il verutum ed il pilum adottati dall'esercito legionario.

Nell'antichità si ha traccia dell'uso del giavellotto anche in competizioni di abilità. Per esempio, nell'antica Grecia veniva praticata una gara di tiro al bersaglio con esso.

Nell'atletica moderna si disputa la prova di lancio del giavellotto, specialità olimpica. Non si tratta però di una gara di precisione, ma di forza: vince chi scaglia l'attrezzo più lontano.

Una caratteristica dell'arma è quella di avere una pesante punta in metallo in grado di perforare, dopo il lancio, scudi e armature. Era una delle armi principali della fanteria romana, ed ebbe discreta diffusione tra le fanterie italiane tra la seconda metà del XIV e il XV secolo[1].

  1. ^ (EN) Fabio Romanoni, Gli obblighi militari nel marchesato di Monferrato ai tempi di Teodoro II, in Bollettino Storico- Bibliografico Subalpino. URL consultato il 29 giugno 2020.

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