Alberto Arbasino

Nino Alberto Arbasino

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
1º luglio 1987
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
Partito Repubblicano Italiano
CoalizionePentapartito
CollegioMilano-Pavia
Incarichi parlamentari
II Commissione (Interni)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano Italiano
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneScrittore, giornalista

Nino Alberto Arbasino (Voghera, 22 gennaio 1930Milano, 22 marzo 2020) è stato uno scrittore, giornalista, poeta, critico teatrale e politico italiano.

Tra i protagonisti del Gruppo 63, la sua produzione letteraria ha spaziato dal romanzo (Fratelli d'Italia del 1963, riscritto nel 1976 e nel 1993) alla saggistica (ad esempio Un paese senza, 1980). Si considerava uno scrittore espressionista, e considerava Super Eliogabalo il suo libro più surrealista e anche quello più espressionista: «soprattutto per le descrizioni dei luoghi, che sono sempre onirici e deliranti».[1]

«Il male di vivere lo incontravo a Voghera, ma non lo salutavo»

Figlio di Edoardo e Gina Manusardi, aveva due fratelli maggiori: Mario e Massimo, mancato in giovane età. Studia al Regio Liceo-Ginnasio Grattoni di Voghera. Nel 1948 si iscrive alla facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Pavia e viene ammesso al Collegio Cairoli. Passa alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale di Milano nel 1951, attirato dalla carriera diplomatica. Nel 1955 si laurea in Giurisprudenza, con relatore Roberto Ago, di cui diventa assistente. Si fa conoscere al pubblico con alcuni scritti pubblicati su riviste come L'Illustrazione Italiana, Officina e Paragone che nel 1955 gli pubblica uno dei suoi primi racconti, Destino d'estate. In esso si rintracciano alcuni temi ricorrenti nell'opera di Arbasino: la provincia italiana del periodo post-bellico chiusa nel suo mondo ristretto e la critica della società pettegola e chiusa delle ville e dei salotti.

Nella primavera del 1956 passa un trimestre di studio in Francia a Sciences Po. Nel 1957 si trasferisce a Roma, sempre col professor Ago, alla facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. Da scrittore esordiente, ebbe come curatore Italo Calvino nel 1957.[3] I suoi primi racconti, inizialmente pubblicati su riviste, sono stati poi raccolti in Le piccole vacanze e L'Anonimo lombardo. Nell'estate 1959 passa alcune settimane all'università Harvard come borsista della Political Section. Nel 1960 esce a puntate su Il Mondo La bella di Lodi, che l'anno successivo adatta per il cinema insieme a Mario Missiroli. Nel maggio 1963 esce per Feltrinelli Fratelli d'Italia. Nel 1965 abbandona la carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Nel 1967 inizia la collaborazione con il Corriere della Sera, terminata poi con la direzione di Giovanni Spadolini.

Nell'ottobre 1969 esce Super Eliogabalo che viene accolto dal pubblico e dalla critica in modo discorde.

Nel gennaio 1976 inizia la collaborazione col quotidiano La Repubblica. Nel corso del 1977 conduce su Rai 2 il programma Match. Nel 1980 riceve l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano dal sindaco Tognoli. A marzo 1985 pubblica per Garzanti Il meraviglioso, anzi.

Nel 1993 viene ripubblicato, ampiamente riscritto, Fratelli d'Italia, questa volta da Adelphi, iniziando così una prolifica collaborazione con la casa editrice milanese. Nel settembre 2001 Feltrinelli pubblica i versi di Rap!.

Nel 2004 gli è assegnato il Premio Chiara alla carriera.[4] Era solito rivedere e riscrivere le sue opere, pertanto quasi tutte sono state ripubblicate in edizioni aggiornate.[5] Nel 2009 escono due volumi antologici che riprendono l'opera con cronologia e storia editoriale, ricostruite da Raffaele Manica ne «I Meridiani» di Mondadori.

Con Giuseppe Pontiggia in occasione del Premio Campiello del 1994.

Il 10 settembre 2011 abbandona la cerimonia del premio letterario Boccaccio (tenuto a Certaldo) prima ancora della conclusione, affermando: "Sono qui da due giorni a sentire fanfaluche e convenevoli. Io questo premio non lo voglio, tenetevelo, me ne vado".[6][7] Nel 2012 è insignito del Premio Scanno per la letteratura. Nel 2013 riceve il Premio Campiello alla carriera. Nel 2014 è insignito del premio del Vittoriale degli Italiani; nel corso della cerimonia di premiazione dichiara: «Non so se qualche anno fa avrei accettato questo premio, oggi sono orgoglioso di riceverlo».[8][9][10]

Attività politica

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Fu deputato al Parlamento italiano come indipendente per il Partito Repubblicano Italiano fra il 1983 e il 1987.

Muore a Milano il 22 marzo 2020, all'età di 90 anni.[11]

Romanziere sofisticato e sperimentale, con trame estremamente rarefatte, lunghe digressioni metaletterarie e letterarie in molte lingue, giornalista di costume, critico teatrale e musicale, intellettuale. Raffaele Manica, nell'introduzione al Meridiano a lui dedicato, scrisse: “Nell'idea di romanzo di Arbasino le citazioni sostituiscono l'intreccio o l'avventura del romanzo tradizionale: sono altre avventure verso altri mondi noti o meno noti o ignoti”.

Grande estimatore di Gadda, ne analizzò la scrittura nei saggi Genius Loci,[12] in I nipotini dell'ingegnere (1960), in Sessanta posizioni,[13] in L'ingegnere e i poeti: Colloquio con C. E. Gadda[14] e in L'ingegnere in blu, col quale vinse l'anti-premio Pen Club nel 2008.[15] Arbasino è inoltre il padre delle espressioni: "Casalinga di Voghera" e "Gita a Chiasso".[16][17][18]

Pregevole inoltre la sua produzione come autore di libri di viaggio.

Di lui è stato anche detto che è erede della tradizione illuministica lombarda, quella di Giuseppe Parini, per il valore civile dei suoi interventi pubblici. Gran parte della sua produzione giornalistica trovò spazio sulle colonne di Repubblica. È stato definito un «modernista conservatore».[16] Molti suoi scritti risultano caratterizzati argomentativamente da un buon senso spesso condivisibile ma talora appesantito da boutade "moralisteggianti".[19][20][21]

Alberto Arbasino nel 1976 a Orvieto
  • Seppur omosessuale dichiarato, nel 2000, durante le giornate del World Pride a Roma, criticò duramente quelle manifestazioni, arrivando a definirle "l'orgoglio del sedere".[22][23]

Nel giugno 1996 Alberto Arbasino donò all'Archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti", conservato presso il Gabinetto Vieusseux a Firenze, gli appunti avuti alla fine degli anni Sessanta da Harold Acton, contenenti una vivace descrizione del gruppo di inglesi-fiorentini poi utilizzata dallo scrittore lombardo per la stesure delle Due orfanelle, che sarebbe stato dato alle stampe nel 1968.[24]

Il fondo Alberto Arbasino, contenente testi autografi di Arbasino che ne documentano l'intera opera (narrativa, teatrale, poetica, saggistica) e parte del suo epistolario, è conservato presso il Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell'Università degli Studi di Pavia.[25]

Romanzi e racconti

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Interventi critici

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  • Amate sponde! commedia italiana, con Mario Missiroli, Collana I coralli n.297, Torino, Einaudi, 1974, pp. 133.
  • Favole su favole: fiabe e leggende, tradotte, trascritte e trasformate da Alberto Arbasino, et al.; premessa di Walter Pedullà, Lerici, Cosenza, 1975
  • AA. VV. Le interviste impossibili, Bompiani, Milano 1975 (contiene le interviste impossibili di Alberto Arbasino a Ludwig II di Baviera e Giovanni Pascoli).
  • AA. VV. Nuove interviste impossibili, Bompiani, Milano 1976 (contiene l'intervista impossibile di Alberto Arbasino a Giacomo Puccini).
  • Raccontano se stessi, Alberto Arbasino et al., Gangemi, Roma, 2002 (Collana di libri di Lettera internazionale, n. 2); (otto scrittori commentano l'Italia e la propria fatica letteraria)
  • Romanzi e racconti, volume I, a cura di Raffaele Manica, Mondadori, Milano, 2009 («I Meridiani»; saggio introduttivo di Raffaele Manica, cronologia di Alberto Arbasino e Raffaele Manica; contiene: Le piccole vacanze, L'Anonimo lombardo, Fratelli d'Italia [nella versione del 1963] e Certi romanzi [nella versione del 1964]; dossier: Arbasino su Arbasino; notizie sui testi a cura di Raffaele Manica, bibliografia a cura di Alberto Arbasino e Raffaele Manica; ISBN 978-88-04-58641-8)
  • Romanzi e racconti, volume II, a cura di Raffaele Manica, Mondadori, Milano, 2010 («I Meridiani»; contiene: La narcisata, Super-Eliogabalo, La bella di Lodi, Il principe costante, Specchio delle mie brame, Condizione del dolore [tratto da Fratelli d'Italia, versione del 1993], Amate sponde!, Matinée. Un concerto di poesia, La caduta dei tiranni; dossier: Arbasino su Arbasino, notizie sui testi a cura di Raffaele Manica, bibliografia a cura di Alberto Arbasino e Raffaele Manica; ISBN 978-88-04-58642-5)
  1. ^ Alberto Arbasino, Conversazione Con Gabriele Pedullà, su marcosymarcos.com. URL consultato il 7 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2011).
  2. ^ Antonio Armano, «I caffè letterari sono spariti e con loro pure le idee», giovedì 16 luglio 2015, «Il Fatto Quotidiano»
  3. ^ Dentro i viaggi di Arbasino, in bilico tra letteratura e biografia, incontro alla Scuola Normale Superiore di Pisa, 5 aprile 2006, disponibili estratti audio mp3 Copia archiviata, su normalenews.sns.it. URL consultato il 7 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2006).
  4. ^ Albo d'oro Premio Chiara alla carriera, su premiochiara.it. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2017).
  5. ^ Recensione de L'Anonimo lombardo, 2002/2003, su italialibri.net. URL consultato il 10 dicembre 2006 (archiviato il 29 aprile 2011).
  6. ^ Gonews.it.
  7. ^ repubblica.it (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2015).
  8. ^ Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Vittoriale degli Italiani: un successone il 2014, su quibrescia.it, 9 gennaio 2015. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato il 29 aprile 2020).
  9. ^ Addio all'intellettuale Alberto Arbasino, su Ricordi di Vita. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato il 29 aprile 2020).
  10. ^ Il Vittoriale premia lo scrittore Alberto Arbasino, su Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, 3 giugno 2014. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato il 16 maggio 2020).
  11. ^ Morto Alberto Arbasino, ha raccontato l'Italia (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2020), La Repubblica online, 23 marzo 2020.
  12. ^ Genius Loci (1977), published by The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS) ISSN 1476-9859 (WC · ACNP). Previously published in Certi romanzi (Turin: Einaudi, 1977), 339-71. artwork 2000-2004 by G. & F. Pedriali. Copia archiviata, su arts.ed.ac.uk. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2007).
  13. ^ I nipotini dell'ingegnere (1960), in Sessanta posizioni / A. Arbasino. - Milano : Feltrinelli, 1971. - (Il Verri ; 1, pp. 185-210)
  14. ^ L'ingegnere e i poeti : Colloquio con C. E. Gadda / A. Arbasino. - Milano : Feltrinelli 1963. - (Il Verri ; 13)
  15. ^ Ad Arbasino il Pen Club e il Grinzane Pavese (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014). in La Repubblica dell'8 settembre 2008
  16. ^ a b Nicoletta Tiliacos, Il modernista conservatore, su ilfoglio.it, Il Foglio Quotidiano, 22 gennaio 2010. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato il 5 ottobre 2018).
  17. ^ Nicoletta Tiliacos, A. A. alla zagarella, su ilfoglio;it, Il Foglio Quotidiano, 22 gennaio 2010. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato il 5 ottobre 2018).
  18. ^ Camillo Langone, Arbasino Alberto, su ilfoglio.it, Il Foglio Quotidiano, 22 aprile 2001. URL consultato il 4 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2018).
  19. ^ La Porta, F., Funambolo e moralista (JPG), in L'Indice dei libri del mese, anno 16, marzo 1999, p. 16. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato il 22 agosto 2016).
  20. ^ Maria Luisa Vecchi, Alberto Arbasino, Venezia, La Nuova Italia, 1980, p. 37.
  21. ^ Marco Belpoliti, Settanta, Torino, Einaudi, 2010, p. 42.
  22. ^ Che gay siamo se facciamo i Dico?, su tempi.it. URL consultato il 18 ottobre 2015 (archiviato il 4 marzo 2016).
  23. ^ Giovanni dall'Orto, Anonimo Lombardo, L' [1959] (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016), culturagay.it, 2 aprile 2005.
  24. ^ Fondo Arbasino Alberto, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018 (archiviato il 22 dicembre 2017).
  25. ^ Arbasino, Alberto (1954 - 1988), su lombardiarchivi.servizirl.it.
  26. ^ a b Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2019).
  27. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato il 18 febbraio 2015).
  28. ^ Albo vincitori "Isola di Arturo", su premioprocidamorante.it. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2019).
  29. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato..
  30. ^ Premi 2012 (PDF), su lincei.it, 22 giugno 2012. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2020).
  • Elisabetta Bolla, Invito alla lettura di Alberto Arbasino, Mursia, Milano, 1979
  • Maria Luisa Vecchi, Alberto Arbasino, Firenze: La nuova Italia, 1980 («Il castoro» 167)
  • Graziella Pulce, Lettura d'autore: conversazioni di critica e di letteratura con Giorgio Manganelli, Pietro Citati e Alberto Arbasino, Bulzoni, Roma, 1988
  • Giancarlo Leucadi, La terra incognita della romanzeria: saggio su Alberto Arbasino, Bologna: Printer, 1994
  • Clelia Martignoni, Cinzia Lucchelli e Elisabetta Cammarata, La scrittura infinita di Alberto Arbasino: studi su «Fratelli d'Italia», Interlinea, Novara, 1999 ISBN 88-8212-173-9
  • Alberto Arbasino, a cura di Marco Belpoliti e Elio Grazioli, «Riga» n. 18, Milano: Marcos y Marcos, 2001 ISBN 88-7168-318-8 vedi il sito (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2011).
  • Alberto Arbasino, Giorgio Bassani, Quando ci vedevamo da Feltrinelli, «la Repubblica», 19 febbraio 2003
  • Giuseppe Panella, Alberto Arbasino, Cadmo, Fiesole, 2004 («Scritture in corso» 13) ISBN 88-7923-319-X
  • Anna Banti, Lettere ad Alberto Arbasino, a cura di Piero Gelli, Archinto, Milano, 2006 ISBN 88-7768-465-8
  • Nicola D'Antuono, Forme e significati in Alberto Arbasino, Campus, Pescara, 2000 ISBN 88-87413-10-X; poi ampliato, Millennium, Bologna, 2007 ISBN 978-88-95045-04-7
  • Ugo Perolino, Arbasino e il caso Moro. "In questo Stato (1978-2008)", in C. Serafini (a cura di), Parola di scrittore. Letteratura e giornalismo nel Novecento, Bulzoni, Roma, 2010, pp. 635–644.
  • Ugo Perolino, Un euforico congedo, Edizioni Tracce, Pescara, 2012

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