Classe F (sommergibile)

Classe F
Il Cosme Garcia
Descrizione generale
Tiposommergibile di piccola crociera
Numero unità21
Utilizzatore principale Regia Marina
Altri utilizzatori Armada Española
CantiereOdero, Sestri Ponente
Orlando, Livorno
Impostazione1915
Varo1916-1918
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione319 t
Dislocamento in emersione262 t
Lunghezza46,5 m
Larghezza4,22 m
Pescaggio3,1 m
Profondità operativa40 m
Propulsione2 motori Diesel FIAT da 700 CV
2 motori elettrici Savigliano da 500 cv complessivi
2 eliche
Velocità in immersione 8 nodi
Velocità in emersione 12,5 nodi
Autonomiain emersione 1300 miglia nautiche a 9,3 nodi
o 912 mn a 12,5 nodi
in immersione 139 mn a 1,5 nodi
o 8 mn a 8 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 24 sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria1 cannone antiaereo Mod. 1915 da 76/30
1 mitragliatrice Colt da 6,5 mm
Siluri2 tubi lanciasiluri da 450 mm a prua

4 siluri

dati tratti da www.betasom.it e www.xmasgrupsom.com
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La classe F è stata una classe di sommergibili della Regia Marina.

Progetto e caratteristiche

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Progettata dall'ingegner Cesare Laurenti, maggiore del Genio Navale, derivava dalla classe Medusa[1][2].

Costituì la miglior classe di sommergibili italiani del primo conflitto mondiale, presentando buone caratteristiche di manovrabilità ed affidabilità, e risultando peraltro di costi limitati[1][2]. Risultarono ideali per l'impiego in bacini ristretti, come l'Adriatico[1][2]. L'unico loro limite consisteva nella quota operativa non molto profonda, che comunque non era necessaria in un mare come l'Adriatico[1][2].

Avevano struttura «a doppio scafo totale»: lo scafo interno, resistente, era costituito da sezioni trasversali la cui forma variava a seconda degli apparati collocati nei vari locali; lo scafo esterno aveva invece la forma di uno scafo da torpediniera[1][2]. Lo spazio tra lo scafo resistente ed il ponte di coperta poteva essere trasformato in una cassa d'immersione aggiuntiva, mediante l'uso di serrande stagne[1]. I doppifondi erano quattro[1].

Furono tra i primi sommergibili italiani ad imbarcare un apparato radio ed un idrofono tipo «Fessenden»[2].

Fu la più numerosa classe di sommergibili italiani, con ben 21 unità completate, cui se ne aggiunsero numerose altre costruite per altri Paesi, quali Spagna, Portogallo, Brasile, Svezia e Russia[1].

Armada Española

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Nome

Impostata

Varata

Entrata in servizio

Radiata

Narciso Monturiol (A-1)

28 settembre 1915 17 aprile 1917 25 agosto 1917 1º settembre 1934

Cosme García (A-2)

9 settembre 1915 17 giugno 1917 25 agosto 1917 17 dicembre 1931

A-3

23 marzo 1916 10 giugno 1917 25 agosto 1917 18 maggio 1932

Ebbero largo ed intenso impiego in Adriatico a partire dal 1916, cogliendo anche alcuni risultati, quali gli affondamenti dei piroscafi Pelagosa ed Euterpe (ad opera dell'F 7) e del sommergibile U 20 (ad opera dell'F 12).

Nessuna unità andò perduta per cause belliche, ma tre affondarono accidentalmente: l'F 4 e l'F 8 per manovre errate, nel 1917, senza vittime e venendo poi recuperati e rimessi in servizio; l'F 14 nel 1928 per collisione con il cacciatorpediniere Missori, e con la morte dell'intero equipaggio nonostante i disperati tentativi di soccorso.

Impiegate intensamente nell'addestramento, le unità della classe furono progressivamente radiate negli anni venti e trenta (le ultime nel 1935).

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