Ecotiopato ioduro
Ecotiopato ioduro | |
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Nome IUPAC | |
2-(Dietossifosforilsulfanil)etil-N,N,N-trimetilazanio ioduro | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C9H23NO3PS⁺ |
Massa molecolare (u) | 383,228 |
Numero CAS | |
Codice ATC | S01 |
PubChem | 10547 |
DrugBank | DBDB01057 |
SMILES | [I-].O=P(OCC)(OCC)SCC[N+](C)(C)C |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Topica (gocce oculari) |
Indicazioni di sicurezza | |
L'ecotiopato ioduro è un composto organofosforico con un gruppo ammonico quaternario.[1]
Chimica
[modifica | modifica wikitesto]Il composto si presenta come una polvere cristallina, biancastra, solubile in acqua. Se viene iofilizzato in presenza di acetato di potassio, crea un deposito amorfo bianco sulle pareti della beuta.
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]Il farmaco agisce inibendo irreversibilmente le colinesterasi con effetti simili alla neostigmina, ma più prolungati nel tempo. L'instillazione oculare di una soluzione allo 0,03-0,25% provoca intensa miosi e contrazione del corpo ciliare dell'iride. Questi effetti compaiono entro 10-30 minuti dopo l'applicazione e possono persistere per giorni e addirittura settimane. La riduzione della pressione endooculare, conseguenza di una quantità aumentata di umore acqueo che viene drenato dall'occhio, è rilevabile già dopo 4-8 ore dall'instillazione, è massima dopo 24 ore e può persistere per diversi giorni.
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]L'ecotiopato ioduro è indicato nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto, in particolare nei pazienti afachici.[2][3][4][5][6][7] Il composto è stato proposto per la diagnosi e per il controllo dell'esotropia (strabismo accomodativo convergente).[8][9][10][11] L'ecotiopato dovrebbe essere somministrato solo quando altre molecole ad azione colinergica si siano dimostrate inefficaci.
Effetti collaterali e indesiderati
[modifica | modifica wikitesto]Pur se applicato nel sacco congiuntivale l'ecotiopato ioduro a livello sistemico può causare riduzione delle colinesterasi plasmatiche ed eritrocitarie,[12][13][14] diarrea,[15][16][17] talvolta anche aritmie cardiache.[18][19] Raramente durante il trattamento con il farmaco per soluzione oftalmica è stata riportato il distacco della retina in soggetti adulti senza storia precedente di questo disturbo.[20][21] Si possono inoltre verificare iriti, precipitazione di episodi di glaucoma acuto, edema maculare cistoide,[22] cisti dell'iride od opacità della lente, in particolare dopo un trattamento prolungato. I pazienti talvolta riportano anche sensazione di prurito e bruciore oculare, eccessiva lacrimazione, tendenza a strizzare l'occhio, congiuntivite. È stato registrato anche un offuscamento della vista. L'uso prolungato può causare ispessimento congiuntivale e ostruzione dei canali nasolacrimali.
In letteratura medica è stato segnalato un aumento paradosso della pressione intraoculare a seguito di instillazione di composti ad attività anticolinesterasica.[23] Questo disturbo può essere alleviato instillando una sostanza simpaticomimetica e midriatica, come ad esempio la fenilefrina.
Controindicazioni
[modifica | modifica wikitesto]L'ecotiopato ioduro è controindicato nei soggetti con ipersensibilità individuale nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmacologica. È inoltre controindicato in caso di irite acuta, uveite acuta, uveite anteriore, alcune forme di glaucoma secondario, glaucoma ad angolo chiuso (prima dell'intervento chirurgico), glaucoma associato ad iridociclite o a infiammazione uveale. Il farmaco non dovrebbe essere impiegato in soggetti con storia personale di asma bronchiale, cardiopatia ischemica cronica, parkinsonismo, ulcera peptica, epilessia, ostruzione intestinale o tendenza alla ritenzione urinaria secondaria ad ostruzione.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]Nel trattamento del glaucoma la soluzione di ecotiopato ioduro, a concentrazioni comprese tra lo 0,03% e lo 0,25%, viene applicata nel sacco congiuntivale, una goccia, una o due volte al giorno. Per la diagnosi e per il trattamento iniziale dell'esotropia accomodativa è invece richiesta l'applicazione di una goccia di soluzione allo 0,125% ogni giorno per almeno 2-3 settimane. Il dosaggio può essere successivamente ridotto.
Sovradosaggio
[modifica | modifica wikitesto]Gli effetti sistemici dovuti ad intossicazione da ecotiopato sono trattati con atropina solfato e pralidossima cloruro somministrate per via parenterale. L'iniezione di pralidossima cloruro serve a riattivare le colinesterasi. Per il trattamento dei gravi effetti indesiderati a livello oculare la pralidossima cloruro è stata iniettata anche per via subcongiuntivale.
Avvertenze
[modifica | modifica wikitesto]Prima di iniziare la terapia è indicata l'esecuzione di un esame gonioscopico. Una particolare cautela deve essere utilizzata nel trattamento di pazienti con anamnesi di distacco della retina o di ipersensibilità allo iodio. Per prevenire l'insorgenza di cisti oculari nei pazienti sottoposti a terapia locale con ecotiopato ioduro si possono somministrare in concomitanza gocce oculari di fenilefrina. In caso di insorgenza di diarrea persistente, incontinenza urinaria, sudorazione, cardiotossicità o debolezza muscolare è opportuno procedere ad una immediata interruzione del trattamento.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lars-Erik. Tammelin, Choline esters: substrate and inhibitors of cholinesterases, in Diss. (Doctoral thesis), Stockholm, 1958.
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- ^ RC. Lawlor, PF. Lee, Use of echothiophate (phospholine iodide) in the treatment of glaucoma., in Am J Ophthalmol, vol. 49, aprile 1960, pp. 808-13, PMID 14414703.
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- R.D. Daley in Analytical Profiles of Drug Substances, vol. 3, K. Florey, ed., Academic Press, New York, pag. 233, 1974;
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