Lira triestina

Lira triestina
fuori corso
Nome localeLira triestina o Jugolira
Banconote da 1, 5, 10, 20 e 50 lire triestine
StatiJugoslavia (bandiera) Venezia Giulia
Territorio Libero di Trieste (zona B)
Simbolo£
Entità emittenteBanca per l'Economia per l'Istria, Fiume e il Littorale Sloveno
Periodo di circolazione29 ottobre 1945 - luglio 1949
Sostituita daDinaro jugoslavo dal luglio 1949
Tasso di cambio1 lira triestina = 3 lire italiane
(1945)
Agganciata alira italiana
Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica

La lira triestina (in sloveno e croato: lira Trst; in serbo: Лира Трст, lira Trst) fu una valuta introdotta dal governatore militare jugoslavo, il colonnello Vladimir Lenac. Nonostante il nome non circolò mai a Trieste[1], bensì nella zona della Venezia Giulia amministrata dalla Jugoslavia e, a partire dal 16 settembre 1947, il giorno seguente la ratifica italiana del Trattato di pace di Parigi, rimase in vigore solo nella zona B del Territorio Libero di Trieste fino al 1949. La valuta, introdotta in sostituzione forzata della lira italiana ebbe vita breve dal 29 ottobre 1945 fino al luglio 1949 quando l'uso del dinaro jugoslavo venne infine esteso anche in quest'area[2].

L'improvvisa introduzione di questa moneta, spregiativamente chiamata "jugolira[3]", generò panico nella popolazione istriana, riducendo molte famiglie alla povertà e provocando una delle poche rivolte contro il governo della Zona B. Si trattò di una serrata dei negozianti di Capodistria, appoggiati da tutte le forze politiche e sociali della città[4]. Esso si concluse con un'azione di forza degli jugoslavi, che organizzarono la calata di un paio di migliaia di uomini del contado, aizzandoli contro i capodistriani dipinti come inequivocabilmente nazionalisti e contrari ai nuovi poteri popolari. Decine di negozi vennero devastati, e due commercianti, Angelo Zarli e Francesco Reichstein, vennero uccisi in piazza[5], danzando infine il kolo attorno ai loro corpi[6].

Economicamente questa valuta non aveva potere d'acquisto al di fuori della zona B, ma venne resa obbligatoria la conversione da lire italiane a "jugolire", con un cambio forzoso di 1:1, delle valute in lira italiana portate da chi provenendo dalla zona A entrava nella zona B giuliana, permettendo in tal modo la raccolta, da parte delle autorità jugoslave, di valuta relativamente pregiata. Al contempo, si troncò il secolare rapporto fra l'Istria nordoccidentale e la città di Trieste.

  1. ^ Renato Cristin 2007, p. 93
  2. ^ Anna Bramwell, 1988, p. 142
  3. ^ Si trova scritto anche jugo-lira, yugo-lira o yugolira
  4. ^ Crainz: Il dolore... p. 88.
  5. ^ il Piccolo - 30 ottobre 2004
  6. ^ P. Ballinger 2002, pag. 194.
  • Anna Bramwell, Refugees in the age of total war, Routledge ed., 1988, ISBN 0-04-445194-6
  • Pamela Ballinger, History in exile: memory and identity at the borders of the Balkans, Princeton University Press, 2002, ISBN 0-691-08697-4
  • Guido Crainz, Il dolore e l'esilio: l'Istria e le memorie divise d'Europa, Roma, Donzelli Editore, 2005, ISBN 978-88-7989-926-0
  • Renato Cristin, Die Foibe: Vom politischen Schweigen zur historischen Wahrheit= Foibe: Dal silenzio Politico alla Verità Storica, Istituto Italiano di Cultura, LIT Verlag Berlin-Hamburg-Münster, 2007 ISBN 3-8258-0002-4

Collegamenti esterni

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