Strina

La strina o strenna è un canto augurale e di questua, in genere eseguito nel periodo natalizio o comunque invernale, particolarmente diffuso in Calabria, specialmente a Cosenza, ma anche in Sicilia[1][2], in Puglia (in particolare nel Salento)[3] e in generale nel sud dell'Italia, oltre che con modalità affini in Grecia[4] e altri paesi europei.[5][6][7][8][9][10][11][12] Gli "strinari", un gruppo di persone con strumenti di vario tipo, si recano a cantare e suonare davanti alle case degli amici al fine di augurargli buon anno e ottenerne in cambio generi alimentari come salami, formaggi, dolci e vino per festeggiare.[13][14][15]

Fin dall'epoca romana il periodo invernale a cavallo fra il mese di dicembre e gennaio veniva celebrato nei Saturnali[16] del solstizio d'inverno (culminanti nel "dies natalis Solis Invicti" il 25 dicembre in coincidenza con l'attuale Natale[17]), e nelle propiziazioni a Strenia (o Strenua), dea dell'abbondanza celebrate nella prima settimana di gennaio (dalle calende)[18]. Le successive assimilazioni con i riti della religione Cristiana hanno tramandato le tradizioni dello scambio dei doni, dei canti di questua e dei riti beneauguranti durante il periodo natalizio che va dall'Immacolata concezione all'Epifania (il cui nome storpiato Befana si identifica con la figura di Strenia)[19], mantenendo pur nella ricorrenza religiosa alcuni degli antichi caratteri pagani e tradizionali di cui la strina fa parte.[3][20]

Il rito del canto della strina nasce come canto propiziatorio per esorcizzare la fine dell'anno e per augurare prosperità per quello nuovo; consiste nel riunirsi in gruppo con strumenti musicali per andare a trovare amici a casa loro o presso le botteghe intonando le strofe del canto per ricevere in cambio regali. Durante il percorso fra una casa e un'altra, il gruppo aumentava di numero, e si andava avanti fino all'alba. Venivano evitate solo le famiglie che avevano subito recentemente un lutto, in segno di rispetto. Arrivati davanti alla porta di una casa, vi si cantava davanti e, a un certo punto i suonatori smettevano di suonare per incitare il padrone di casa ad aprirgli la porta per farli entrare per fare festa mangiando e bevendo. Chi eventualmente si rifiutava di aprire la porta riceveva un canto di sdegno.[7][8][9][12]

L'uso, adottato ovunque si pratichi, vuole che ogni località abbia una propria strina, ovvero contenga un testo e venga eseguito con strumenti, regole, testi, melodie e usanze che cambiano a seconda dei paesi e delle zone. Tradizioni simili sono diffuse in tutta Italia, in modi molto diversi, ma in Calabria rimane particolarmente diffusa e sentita tanto da essere uno dei momenti tipici degli eventi delle festività natalizie. Viene generalmente cantata nel periodo dall'iImmacolata all'Epifania anche se in alcuni paesi si canta nel mese che precede il primo giorno di Carnevale. Esistono diversi canti identificabili per aree geografiche e le varianti regionali dei dialetti.[7][9][12]

Come il canto, anche gli strumenti usati dipendono dalla zona ma il più impiegato è la fisarmonica. Nella zona di Crotone è diffuso anche l'uso della chitarra battente ma si usano anche utensili a mo' di strumento come i pestelli per macinare il sale. Nella Sila e nella Presila è diffuso invece lo zugghi, strumento a frizione per dare ritmo realizzato con un barattolo di latta o di coccio con al centro una canna di bambù. In Salento sono ancora usati versi cantati in "grikò"[20] , antica lingua greca parlata in quelle zone e in diretta relazione con la affine tradizione dei "manta" greci[4][20]. Molto usata è anche la zampogna, particolarmente diffusa nella affine tradizione abruzzese degli "zampognari"[7]

L'etimologia può risalire a varie origini anche se in qualche modo tutte collegate fra loro. Il termine dell'italiano popolare "strina"[21] deriva dal latino "austrinus" cioe "relativo ai periodi di maggior freddo", termine usato anche nei dialetti dell'Italia settentrionale per indicare i periodi più rigidi dell'anno; la sua variante di origine sabina "strenna"[22] indicava gli auspici fatti nel periodo freddo propiziatori ai periodi di raccolto alla dea Strenia, con lo scambio di doni augurali chiamati in latino "strèna"[22], da scambiarsi nelle calende di gennaio, ovvero all'inizio dell’anno.[7] Il nome "strina" è dunque la continuazione nell'uso dialettale di queste connesse origini etimologiche.

  1. ^ Ignazio E. Buttitta e Piercarlo Grimaldi, Introduzione, in Archivio antropologico mediterraneo, vol. 20, n. 1, 30 giugno 2018, DOI:10.4000/aam.280. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  2. ^ Unknown, Motta Sant'Anastasia BLOG: La preparazione della "Strina" - Reportage Fotografico, su Motta Sant'Anastasia BLOG, 26 novembre 2012. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  3. ^ a b Vincenzo Santoro, Alla riscoperta della "strina" il canto di Natale | Salento Review, su salentoreview.it. URL consultato il 13 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2019).
  4. ^ a b Luigi Chiriatti, Corimondo, La Strina – Suoni e Canti di Corigliano D’Otranto, Kurumuny, 2012, pp. 64 ,15 Euro, su Blogfoolk. URL consultato il 14 ottobre 2019.
  5. ^ Le «strine» atipiche di Lago, su libreriauniversitaria.it. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  6. ^ Giordano SanGiorgi, X^ EDIZIONE DI STRINA, CANTI E ZAMPOGNE Inserito nella rassegna LI UCCI de NATALE ALLA STRINA – MEI – Meeting degli Indipendenti, su meiweb.it. URL consultato l'11 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2019).
  7. ^ a b c d e La strina calabrese: il canto augurale della Calabria, su ViaggiArt, 6 dicembre 2018. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  8. ^ a b Reportage Online, La Strina calabrese, il senso antico del Natale in un canto di gioia. Il testo completo, su reportageonline.it. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  9. ^ a b c Memorie – La “strina”, il canto augurale calabrese, su strill.it, 4 gennaio 2017. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  10. ^ Canzoni contro la guerra - Strina d'u judeo, su antiwarsongs.org. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  11. ^ Lago, l’identità territoriale nella tradizione della Strina, su CN24. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  12. ^ a b c Francesco Maria Provenzano, Un Viaggiatore tra Borghi e Città. Dal centro al sud alle isole d'Italia alla scoperta di cultura, storia e tradizioni, Luigi Pellegrini Editore, 25 gennaio 2017, ISBN 9788868225209. URL consultato il 10 ottobre 2019.
  13. ^ Maria Brandon Albini, Calabria, Rubbettino Editore, 2008, ISBN 9788849830408. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  14. ^ Luigi Elia, Alimentazione e cibo nella Calabria popolare: Continuità e cambiamenti di una civiltà antica, Bibliotheka Edizioni, 12 maggio 2014, ISBN 9788898801732. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  15. ^ vito.teti, Cuccìa, su Doppiozero, 12 dicembre 2018. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  16. ^ SATURNALI in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 13 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2018).
  17. ^ redazioneweb, Dal “Natalis solis invicti” alla venuta di Gesù; evoluzione, nascita e rinascita di luce e vita, su AndradeLab.it. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  18. ^ CULTO DI STRENNA O STRENUA | romanoimpero.com, su romanoimpero.com. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  19. ^ Da Strenua ai Saturnali, alle strenne: possibile origine della Befana, su ilmattinodifoggia.it. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  20. ^ a b c Author terreceltiche, La vecchia Strina, su TERRE CELTICHE, 3 gennaio 2018. URL consultato il 13 ottobre 2019.
  21. ^ strina in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2019).
  22. ^ a b strènna in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2019).
  • Ottavio Cavalcanti, Le «strine» atipiche di Lago, Rubbettino, 2006, ISBN 8849816693.
  • Francesco Maria Provenzano, Un Viaggiatore tra Borghi e Città. Dal centro al sud alle isole d'Italia alla scoperta di cultura, storia e tradizioni, Luigi Pellegrini Editore, 2017.
  • Maria Brandon Albini, Calabria, Rubbettino Editore, 2008, ISBN 9788849830408.
  • Luigi Elia, Alimentazione e cibo nella Calabria popolare: Continuità e cambiamenti di una civiltà antica, Bibliotheka Edizioni, 2014, ISBN 9788898801732.
  • Ignazio E. Buttitta e Piercarlo Grimaldi, Introduzione, in Archivio antropologico mediterraneo, vol. 20, nº 1, 30 giugno 2018 [1]
  • Luigi Chiriatti e Michele Costa, Corimondo. La strina, suoni e canti di Corigliano d'Otranto. Con CD Audio, Kurumuny, 2012, ISBN 9788895161723.